Roccaraso, i 220 bus e i barbecue sulla neve: nei video «l’invasione» dei dieci mila napoletani. «Scendevano come i pazzi colpendo le persone come birilli»

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di
Francesco Parrella

Sui social centinaia di video della gita di domenica scorsa. Qualcuno si difende: «Abbiamo portato ricchezza, abbiamo pagato 8 cioccolate 64 euro». Le gita a basso costo organizzate da alcune agenzie di viaggi e promosse da influencer molto seguite come Rita De Crescenzo

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Invece dello slittino molti ragazzi si sono portati le «padelle» di plastica per scivolare sulla neve, ma sulla pista non c’è abbastanza spazio perché la gente è tanta, e così la corsa spesso finisce addosso a qualcuno che cammina per conto suo. «Scendevano come i pazzi colpendo le persone come birilli», racconta sui social, Gaia, una donna sui quarant’anni, che domenica scorsa insieme ad altri 10mila napoletani ha raggiunto Roccaraso in bus per un day tour sulla neve. 

Caos, disagi, ingorghi, rifiuti abbandonati sulla coltre bianca che copre il terreno a valle. La località sciistica, in provincia dell’Aquila, viene improvvisamente paralizzata dall’assalto di migliaia di gitanti. Qualcuno accende anche un barbecue per una grigliata sulla neve, racconta chi c’era, e la «vacanza bianca» diventa così una sorta di Pasquetta. 




















































La gita low cost e l’influencer Rita De Crescenzo

Una gita a basso costo, dove con appena 20-30 euro si può prendere parte a queste iniziative nate sui social, su impulso di alcune agenzie di viaggi, ma anche di influencer molto seguite come Rita De Crescenzo. E quella che tradizionalmente è la meta turistica invernale più amata dai napoletani, dove in tanti hanno qui la seconda casa, diventa improvvisamente la destinazione di un turismo mordi e fuggi. 

Domenica da Napoli e provincia sono arrivati a Roccaraso 220 bus (il sindaco ha parlato di oltre 250, tanto da invocare l’esercito) così tanti da paralizzare la Statale 17. Sui social, di ora in ora, vengono caricati nuovi video che documentano i disagi e il caos che si è generato. 

«Ora siamo insultati»

Ma tra gli utenti sono pochi a voler raccontare questa giornata, se non in forma anonima, dopo le polemiche e gli insulti subiti da altri internauti che hanno visto queste scene. «Siamo insultati, ci chiamano zulù, qualcuno ci augura addirittura la morte», racconta Angela, arrivata a Roccaraso con il marito e due bambini piccoli, a bordo di un bus di venti posti. «E non è giusto – aggiunge – non tanto perché sono napoletana, ma in quanto essere umano». 

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Poi dice: «Le critiche? La gita è andata bene, i bambini si sono divertiti, tutto il resto non conta». E ribatte: «Per Roccaraso sarà stato anche un assalto in casa, ma non è stata colpa nostra, e secondo me i bar non hanno mai guadagnato così tanto come domenica scorsa: staranno bene per i prossimi 6 mesi. Pensi che abbiamo speso per 8 cioccolate calde 64 euro!». Massimino, è uno degli organizzatori di questi tour. «Ma quali polemiche – dice – io porto i miei gruppi a Roccaraso e li faccio divertire, poi se ci sono gli incivili non li porto io; con me solo persone educate». 

«Nei ristoranti ci hanno chiuso le porte in faccia»

Gaia, una ventenne napoletana, racconta così l’esperienza di domenica: «Purtroppo è andata male, perché nessuno si aspettava l’arrivo di tante persone. C’erano disservizi ovunque, a partire dai ristoranti, chiudevano addirittura le porte in faccia ogni volta che provavi a chiedere un tavolo disponibile, ai trasporti con navette e taxi occupati, fino ai wc dove c’erano file di ore, per non parlare dell’ambiente interamente maltrattato da gente che non ha ritegno e ha preso Roccaraso come un luogo per scampagnate».

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Carmine Bruno, napoletano di 28 anni, anche lui a bordo di uno dei bus insieme ad una quindicina di amici, ricorda invece la sua giornata. «I disagi sono iniziati già da Napoli, dove siamo partiti quasi con un’ora e mezza di ritardo. Alle 10, poi, siamo arrivati a Roccaraso ma non ci hanno fatto scendere subito dal bus, perché in mezzi in fila per raggiungere la piazzola di sosta erano tanti, e così siamo rimasti più di due ore a bordo. Una volta sulle piste – prosegue – è stato difficile districarsi, anche solo per salire sulla seggiovia, tanta era la folla. C’era anche qualcuno che faceva il barbecue, e chi ha acceso un fuoco per riscaldarsi. Il ritorno – spiega – è stato anche più disastroso dell’andata: dovevamo partire alle 16, ma visto il caos, ci siamo riusciti solo tre ore dopo». Altri utenti se la prendono invece con il Comune per non aver previsto e fronteggiato adeguatamene il flusso di bus e persone in arrivo. 

Le nuove limitazioni

Ma, dopo il vertice in Prefettura di ieri a l’Aquila, ora si prova a correre ai ripari, con il ricorso alle targhe alterne per i bus in arrivo a Roccaraso e in altri quattro Comuni dell’area. Sui social, intanto, in particolare su TikTok, le offerte per i day tour nella località sciistica abruzzese continuano ad essere tante, come i commenti di chi si dice pronto a partire. La formula è sempre la stessa: 20-30 euro a persona, andata e ritorno in giornata, e panino incluso nel prezzo. Ma ora con le ordinanze in arrivo sulle targhe alterne anche il prezzo potrebbe cambiare. 

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29 gennaio 2025 ( modifica il 29 gennaio 2025 | 14:57)

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