Recensioni false: il turismo italiano si ribella ai tastieristi anonimi

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“Danni” come concorrenza sleale, pubblicità occulta e frodi che possono essere compiuti in pochi minuti da anonime tastiere virtuali, ma che hotel, strutture termali, ristoranti e attrazioni turistiche impiegano anni a risanare. Sono le recensioni online false, un problema che il Consiglio dei ministri ha deciso di affrontare con determinazione. Oggi è stato approvato il primo disegno di legge annuale sulle Pmi, che introduce misure strategiche per rafforzare le micro, piccole e medie imprese italiane, incentivando l’aggregazione, l’innovazione del sistema produttivo e l’accesso al credito.

“La giornata di oggi segna un passo importante per la tutela delle nostre imprese: è ufficialmente avviato l’esame preliminare del ddl che introduce un regolamento per contrastare le recensioni false. Diamo così prova di mantenere l’impegno assunto nel difendere il tessuto imprenditoriale del turismo italiano, garantendo un mercato equo e trasparente”, ha dichiarato Daniela Santanchè, ministra del Turismo.

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La ministra ha poi aggiunto: “Le recensioni, che grazie a questo intervento normativo saranno effettivamente veritiere, sono fondamentali per il successo delle aziende e per la fiducia di consumatori e turisti, e quindi per la credibilità del Sistema Italia. Con questa misura proteggiamo il lavoro e l’impegno degli imprenditori che credono nel turismo come imprescindibile motore di sviluppo per la nostra nazione”.

Il tema delle recensioni online è affrontato nel capo IV del ddl sulle Pmi, che introduce una regolamentazione rigorosa. Secondo il disegno di legge, solo i consumatori che dimostrano la propria identità e l’effettivo utilizzo di un servizio o prodotto potranno rilasciare una recensione. Queste dovranno essere dettagliate e pertinenti, oltre che pubblicate entro quindici giorni dall’utilizzo del servizio o dall’acquisto del prodotto. Inoltre, le strutture recensite avranno diritto di replica e potranno richiedere la cancellazione di recensioni false, ingannevoli, non veritiere, eccessive o non più attuali (oltre due anni) o riferite a situazioni ormai cambiate.

Tra i divieti previsti dal ddl si evidenziano:

  • L’acquisto e la vendita di recensioni, anche tra imprenditori e intermediari;
  • L’attribuzione di recensioni a prodotti o servizi diversi da quelli effettivamente valutati;
  • La promozione o il condizionamento delle recensioni tramite incentivi.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) avrà il compito di definire codici di condotta per i gestori delle piattaforme online, garantendo l’identità dei recensori, l’autenticità delle recensioni e la trasparenza nella gestione delle stesse. Parallelamente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) vigilerà sul rispetto delle norme, con la possibilità di sanzionare le violazioni. È importante sottolineare che le nuove disposizioni non si applicheranno alle recensioni già pubblicate prima dell’entrata in vigore della legge.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Assoutenti ha accolto positivamente il provvedimento, commentando: “Qualsiasi misura che garantisca maggiore trasparenza ai consumatori nella scelta di prodotti e servizi è ben accolta. Tuttavia, è necessario regolamentare in modo più efficace anche l’ambito dei social network, dove una miriade di influencer e micro-influencer recensiscono ogni giorno ristoranti, locali, spa e strutture ricettive attraverso contenuti che sembrano opinioni personali e disinteressate, ma che in realtà sono frutto di accordi commerciali o concessioni di regalie non sempre comunicati in modo chiaro al pubblico”.

Di diverso avviso Confesercenti, che ha espresso delusione: “Ci attendevamo tanto, ci troviamo con pochissimo. Annunciata come un atto rivoluzionario, la prima legge sulle Pmi appare deludente e certamente insufficiente a valorizzare efficacemente il sistema delle micro, piccole e medie imprese italiane. Dopo 14 anni, la legge annuale era stata inizialmente prevista nel 2011 dallo Statuto delle Imprese, era lecito attendersi di più”.

Questo ddl, benché accolto con sentimenti contrastanti, rappresenta un tentativo di arginare un fenomeno che da troppo tempo penalizza il settore turistico e non solo. Falsi recensori e recensioni truffaldine potrebbero finalmente avere vita breve, lasciando spazio a una competizione più leale e trasparente. Insomma, il turismo italiano potrebbe presto trovare una nuova arma per tutelarsi.

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