Stangata per i pugliesi (-9) che sprofondano a -6 e la Turris (-6). Penalizzazione di -2 per i romagnoli (mancato versamento degli stipendi di settembre e ottobre) e i piemontesi (mancato pagamento dei contributi Inps di maggio e giugno). Squalifiche anche per alcuni dirigenti dei 4 club
Gli inadempimenti rilevati dalla Covisoc alla scadenza del 16 dicembre, per i quali il 31 dello stesso mese erano arrivati i deferimenti, sono stati sanzionati dal Tribunale Federale Nazionale. Nel mirino della Procura Figc sono finite quattro società di Serie C: due alle prese da tempo con questo tipo di problemi, altre due decisamente a sorpresa. In ogni caso sono arrivati altri 9 punti di penalizzazione al Taranto, che così raggiunge la quota record di -19 finendo tristemente sotto lo zero (in classifica è a -6); altri 6 punti in meno invece per la Turris che si aggiungono ai 5 precedenti, facendola scendere a quota 6, al penultimo posto dello stesso girone. Le sorprese sono Novara e Rimini, che invece hanno avuto 2 punti di penalizzazione a testa. Le violazioni contestate erano di varia natura. Se per Taranto e Turris si tratta come in precedenza del mancato pagamento di stipendi e contributi di settembre e ottobre, dovuti ai gravissimi problemi economici, anche al Rimini è stato contestato (prima volta in questa stagione) il mancato pagamento degli emolumenti per quelle due mensilità.
novara
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Diverso il caso del Novara, che entro il 16 dicembre avrebbe dovuto pagare quota parte dei contributi Inps relativi al pregresso periodo giugno-luglio 2023 per 86.966 euro, oggetto di un piano di dilazione concesso dall’Inps a settembre 2023 e revocato dallo stesso ente un anno dopo. Il presidente Marco La Rosa, il vice Fabio Aldo Boveri e il presidente del collegio sindacale Ezio Cizza sono stati deferiti anche per aver dichiarato che la società, alla data del 16 dicembre, aveva effettuato tutti i versamenti. I deferiti e la Procura Figc hanno patteggiato arrivando a queste sanzioni: La Rosa 120 giorni di inibizione e 4mila euro di multa, Boveri 45 giorni e 1.500 euro, Cizza 80 giorni e 4 mila. E alla squadra, 2 punti. Anche gli altri club hanno visto squalificare i dirigenti responsabili: Palma Stefania Di Salvo (all’epoca dei fatti amministratore unico del Rimini) ha avuto due mesi di inibizione, mentre riguardo il Taranto (i deferimenti erano tre, ed è stata contestata anche la recidiva) ci sono 9 mesi per Salvatore Alfonso e Massimo Giove, 6 per Mark Colin Campbell; infine per la Turris (anche per lei tre deferimenti) stop di 9 mesi per Antonio Piedepalumbo.
prossima scadenza
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Adesso l’attenzione si sposta alla scadenza del 16 febbraio, relativa alle mensilità di novembre e dicembre 2023. Perché se una società appena sanzionata dovesse saltare anche la prossima scadenza, sarà esclusa dal campionato. Si può salvare evitando l’esclusione se, pur saltando questa scadenza, avrà nel frattempo provveduto a saldare quella precedente del 16 dicembre: cosa che Taranto e Turris avevano fatto in vista della precedente scadenza, prolungando tuttavia l’agonia delle loro squadre. E a tutti converrà sistemare le pendenze di ottobre e novembre 2023, pena appunto l’esclusione dal campionato e la revoca del titolo sportivo. In questo caso, il calcio in città potrà rinascere solo con una nuova compagine societaria, che non preveda la partecipazione dei vecchi soci, e che potrà ricominciare al massimo dall’Eccellenza (non più dalla Serie D dopo una recente modifica del regolamento). Se invece le proprietà eviteranno l’esclusione e retrocederanno sul campo, potranno partecipare alla Serie D sapendo comunque che, tutte le penalizzazioni in arrivo dal 16 febbraio in poi, saranno scontate nella stagione 2025-26.
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