Il Giro d’Italia passerà al Parco Verde di Caivano

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Il 15 di maggio il Giro d’Italia s’infilerà tra i palazzoni del Parco Verde di Caivano, passerà davanti alla scuola “Morano”, luogo simbolo del riscatto del territorio: porterà l’entusiasmo della corsa in mezzo alle tante brave persone di quella porzione d’Italia che, da emblema di degrado, è divenuta rappresentazione di rinascita, fino ad assurgere al ruolo di modello, quel “Modello Caivano” che il governo ha deciso di esportare in tante altre periferie d’Italia.

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Le tappe del Giro d’Italia verranno presentate stasera a Roma nel corso della consueta cerimonia ufficiale della Rcs. Napoli verrà raggiunta attraverso l’Irpinia, dopo il via da Potenza. Sarà il solito percorso ricco di bellezza e, stavolta, anche denso di emozioni. I ciclisti con il loro seguito di giornalisti e tv collegate in diretta mondiale, percorreranno luoghi storici, densi d’arte e cultura, ma si avvicineranno anche alle realtà più difficili, ai luoghi dov’è necessario tenere alta l’attenzione.

Dopo il passaggio attraverso il centro storico di Pomigliano d’Arco, ad esempio, la corsa transiterà di fianco allo stabilimento Stellantis per offrire un segnale di vicinanza ai lavoratori da parte del mondo dello sport. Nell’avvicinamento a Napoli, nel territorio di Afragola, la carovana rosa arriverà a sfiorare il Rione Salicelle, altra area simbolo del degrado e della tenace presenza camorristica, per la quale sono in corso progetti di recupero e rilancio. Poi, prima del trionfale ingresso a Napoli, con il Castel dell’Ovo eccezionale sfondo dell’ultimo sprint prima del traguardo a via Caracciolo, l’attraversamento del Parco Verde di Caivano.

I ciclisti arriveranno nel primo pomeriggio al Parco Verde, preceduti dalla carovana colorata del Giro che coinvolge la gente e la trascina in strada. In realtà un tentativo di coinvolgere Caivano c’è stato già l’anno scorso, nella giornata di sosta dopo la tappa napoletana. Si decise di portare l’entusiasmo della “carovana” al Parco Livatino, giusto di fronte al Parco Verde: quel giorno Caivano non si presentò all’appuntamento. Il piazzale restò deserto tanto da suscitare l’indignazione del prefetto Dispenza, commissario al vertice dell’amministrazione comunale.  I vertici della corsa rosa, però, non mostrarono dispiacere: l’importante è esserci – sorrise il direttore del Giro, Mauro Vegni – è dimostrare che noi siamo vicini all’Italia, tutta, sia quella delle meraviglie che quella della sofferenza». E stavolta oltre ad esserci con una giornata di festa, il Giro d’Italia sarà al Parco Verde con la gara, i ciclisti, le emozioni vere. Simbolico anche “l’omaggio” all’istituto scolastico “Francesco Morano”, quello della preside Eugenia Carfora che lotta per strappare i ragazzi di Caivano al degrado.

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Proprio nella scuola Morano volle andare, ad agosto del 2023, Giorgia Meloni quando annunciò che il progetto di riqualificazione del parco Verde sarebbe diventato un modello per altre periferie disagiate del Paese. Oggi il centro sportivo Delphinia, luogo degli abusi del branco sulle tre cuginette, è divenuto un moderno impianto intitolato a Pino Daniele ed è stato restituito alla comunità. A Caivano è nato un polo universitario: Scienze Motorie, Scienze Infermieristiche, laboratori di restauro artistico e progetti per la messa in sicurezza di opere d’arte. Le costanti operazioni “ad alto impatto” nel territorio hanno prodotto un calo del 40% delle rapine e dei reati collegati alla droga e a un calo complessivo medio del 20% sul totale dei reati.

Il modello Caivano

Dall’inizio del 2025 il “Modello Caivano” è stato ufficialmente esportato in altre sette periferie d’Italia, da Milano a Roma, da Foggia a Catania, Da Reggio Calabria a Palermo fino a Scampia. A disposizione 180 milioni in tre anni nelle mani del commissario Ciciliano che ha coordinato già le operazioni di Caivano; supporto tecnico-operativo da parte di Invitalia e “Sport e Salute”: un progetto che, nel nome di Caivano, intende esportare buone pratiche e rinascita dei territori.

Che c’entra il Giro con la rinascita di Caivano? In realtà si tratta di un passaggio determinante, di un recupero di “normalità” che consente di voltare definitivamente pagina, proprio come auspicava la preside Carfora, intervistata dal Mattino l’anno scorso in questi stessi giorni: «La presenza forte e continua sul territorio da parte dello Stato fa bene a tutti. Ci stanno anche dimostrando che si tratta di un progetto a lungo termine. Va detto però che Caivano – come tutte le altre periferie italiane – non ha bisogno solo di assistenza – e men che meno di compassione – ma piuttosto di essere scelta e valorizzata per far riemergere quella bellezza, e quella dignità, che pure c’erano». Ecco, il passaggio del Giro d’Italia lungo le strade del Parco verde significa anche, e soprattutto, questo: niente assistenza né compassione, Caivano è stata “scelta” come auspicava la preside Carfora, per far riemergere bellezza e dignità.





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