L’impegno di Generali Italia nella lotta contro la violenza di genere

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In un’epoca in cui le molestie e la violenza di genere continuano a rappresentare una piaga sociale inaccettabile, Generali con l’adozione del Protocollo “tolleranza zero” si colloca all’avanguardia nella battaglia per la parità di genere e la sicurezza dei propri dipendenti. Maria Cristina Muglia, Head of Industrial Relations, Legislation and Litigation, condivide le iniziative che rendono Generali il primo Gruppo assicurativo ad impegnarsi concretamente contro la violenza di genere, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo e sicuro per tutta la popolazione aziendale.  Questo protocollo frutto di politiche aziendali evolute e di buone relazioni industriali, affronta il tema della violenza e delle molestie nell’ambito del più ampio tema della responsabilità sociale d’impresa, invitando a riflettere sul ruolo determinante che l’industria assicurativa può svolgere per pervenire ad un reale cambio culturale per superare discriminazioni, molestie e violenza di genere.

 Cosa sta facendo Generali contro le molestie e le violenze di genere? La compagnia ha adottato un apposito Protocollo “tolleranza zero”, di cosa si tratta?
Generali è la prima compagnia assicurativa italiana ad aver adottato un Protocollo contro la violenza di genere, così come è stata la prima a conseguire la Certificazione di Parità di Genere prevista dal Codice delle Pari opportunità. Questi risultati non sono arrivati improvvisamente ma sono frutto di un lungo percorso che ha visto crescere negli anni l’attenzione in azienda sui temi di inclusione, della parità e dell’equità di genere, della prevenzione contro ogni forma di aggressione verbale, comportamento ostile o violento nei confronti delle donne. Il Protocollo promosso da Generali, segna un ulteriore passo avanti significativo verso l’uguaglianza, perché identifica chiaramente le condotte vietate ma anche le modalità di segnalazione e di gestione del comportamento da censurare, ed incoraggia le vittime a segnalare comportamenti inadeguati garantendo loro la più ampia tutela.

Qual è il ruolo delle organizzazioni sindacali nello sviluppo e implementazione di questo protocollo?
Le costruttive relazioni industriali di Generali hanno consentito in questi anni di fare innovazione su temi di grande importanza, quali smart working, conciliazione vita lavoro, sostenibilità sociale ed ambientale, protezione dei lavoratori e delle lavoratrici. Ed infatti il Protocollo “Tolleranza Zero” è stato adottato nell’ambito della Commissione Pari Opportunità aziendale con l’obiettivo di rafforzare l’attenzione sui temi del rispetto, dell’inclusione e della dignità del lavoro da sempre presenti nella nostra contrattazione collettiva, sia nazionale che aziendale.

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Ma cos’è la Commissione Paritetica Pari Opportunità e come può contribuire alla politica aziendale contro le molestie? La Commissione Pari Opportunità è un organismo aziendale paritetico, composto da membri di parte aziendale e di parte sindacale, che ha la finalità di promuovere la cultura delle azioni positive, volte a creare condizioni di parità sostanziali per le lavoratrici e i lavoratori. Questo organismo aziendale ha dunque un ruolo di propulsore culturale nel percorso di contrasto alla violenza di genere, fenomeno radicato e complesso che richiede interventi a più livelli. Perché tutti dobbiamo impegnarci a cambiare la cultura che non è un concetto astratto ma ha bisogno di percorsi concreti, a partire dalle scuole primarie e secondarie, nelle università, ma anche nelle Aziende come la nostra.

Prima ci ha detto che Generali Italia ha conseguito la Certificazione di Parità di Genere, cosa vi ha consentito di raggiungere questo risultato?
La Certificazione di Parità attesta il valore delle politiche di pari opportunità già attuate sino ad ora e ci ha consentito di strutturare una governance appositamente dedicata ai temi della parità e della inclusione che si estende non solo ai temi di genere ma anche alle diverse tipologie di discriminazione sul lavoro.

Qual è il ruolo delle politiche aziendali e della contrattazione collettiva integrativa nel sostenere la parità di genere in Generali Italia?
La contrattazione integrativa svolge un ruolo molto importante per promuovere l’uguaglianza di genere e le pari opportunità di trattamento tra uomini e donne. Anche a livello Interconfederale le parti sociali hanno stipulato accordi che prevedono misure per prevenire e combattere le discriminazioni di genere. In Generali, ad esempio, con il rinnovo del Contratto integrativo aziendale 2021 avevamo già introdotto specifiche tutele per le vittime di violenza, anche domestica, nonché ampie forme di flessibilità attraverso i nostri accordi di Smart working e di Time management. Molto si può ancora fare, ma siamo convinti che la realizzazione di effettive pari opportunità necessiti di azioni concrete e di un profondo cambio culturale, ancora in divenire.



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