Sma-Rty: la città del futuro? Più sicura e intelligente

La tecnologia e l’intelligenza artificiale saranno sempre di più al centro delle città del futuro, fatte di connettività, innovazione e collaborazione tra diversi sistemi tecnologici, in vista di una continua evoluzione in termini di sicurezza, sostenibilità e accessibilità dei servizi e con tecnologie sempre più in grado di individuare in anticipo i potenziali pericoli.

Saranno, insomma, delle città intelligenti, ovvero, per usare la definizione data dall’Unione europea, di luoghi in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie all’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle sue imprese. Una città, dunque, in cui si va oltre l’uso delle tecnologie digitali per un migliore utilizzo delle risorse e una riduzione delle emissioni: questo si traduce in reti di trasporto urbano più intelligenti, strutture di approvvigionamento idrico e di smaltimento dei rifiuti migliorate e modi più efficienti di illuminare e riscaldare gli edifici. Ma anche un’amministrazione cittadina più interattiva e reattiva, spazi pubblici più sicuri e fino anche alla possibilità di soddisfare le esigenze di una popolazione che invecchia.

Sma-Rty

È in questo campo che si inserisce Sma-Rty, una piccola azienda italiana che realizza telecamere intelligenti all’avanguardia, realizzate con connettività 5G e studiate appositamente per i settori del visibile, del Tof (Time of flight) e del settore termico. A parlarne è Luca Maggiani, Ceo dell’azienda. «La nostra realtà è formata da ex ricercatori che hanno accettato la scommessa di fare innovazione in azienda in Italia. Facciamo connettività, cercando di contribuire a città che siano estremamente connesse e che possano quindi andare incontro alle esigenze dei cittadini». Per farlo, questa piccola azienda italiana con sede operativa a Milano, La Spezia e Aubière, in Francia, combina un complesso di tecnologie non invasive e intelligenza artificiale, con l’obiettivo primario di ridurre sensibilmente incidenti e situazioni di pericolo. «Abbiamo iniziato facendo reti a hoc. Si tratta di reti a basso consumo che servono per raccogliere piccole informazioni, ad esempio per la lettura dei contatori – spiega il Ceo -. Poi, osservando ciò che veniva fatto in Italia e all’estero abbiamo immaginato che ci fosse l’opportunità per una nuova piccola azienda per fare innovazione nel segmento delle telecomunicazioni». Sma-Rty si inserisce nelle reti private, quelle create per scopi specifici, ad esempio per il recupero del territorio dopo un disastro naturale o in contesti di sicurezza.

Le sperimentazioni

Le prime sperimentazioni con sistemi ideati da Sma-Rty sono già partite in tre città italiane: Torino, Modena e Ravenna. «In queste città collaboriamo con le Case delle tecnologie emergenti, centri di ricerca e sperimentazione, specie nell’ambito Blockchain, dell’Internet of things e dell’Intelligenza artificiale finanziati dal ministero del made in Italy. In generale – sottolinea il Ceo – siamo una piccola azienda, basiamo il nostro lavoro sul “know how” interno, ma cerchiamo sempre di collaborare, convinti che le piccole aziende riescono a competere solo quando si mettono insieme».

Un esempio concreto

Per rendere un’idea di come una realtà come Sma-Rty sia in grado di inserirsi nel tessuto urbano portando un impatto reale nella vita di chi lo abita, uno dei tanti esempi concreti è Kalix, la prima termocamera intelligente che, attraverso un complesso di tecnologie avanzate e di un approccio innovativo, è in grado di fornire un’immagine in modo nativo su qualsiasi sistema operativo, senza la necessità di installare alcun programma per la calibrazione o la visualizzazione. Kalix offre quindi un approccio completamente “plug and play”, senza il processo di memorizzazione delle immagini di riferimento. Di enorme utilità sono inoltre le applicazioni di realtà aumentata che sfruttano l’utilizzo di nuovi sensori e reti intelligenti, arrivando a «vedere ciò l’occhio umano non riesce a vedere», come sintetizza il Ceo.

In città

All’interno delle città, poi, Sma-Rty sta sperimentando il progetto “Automotive digital twin”, insieme alla Casa delle tecnologie emergenti di Torino, per il monitoraggio in tempo reale del traffico tramite una rete di telecamere e la tecnologia 5G. Un progetto che si è evoluto poi anche a Modena, presso l’area Modena automotive smart nell’ambito dell’iniziativa “City Sensing”, che integra visione artificiale e sensori per il monitoraggio ambientale per raggiungere un duplice obiettivo: studiare come si comportano i guidatori e cercare correlazioni tra gli stili di guida e l’impatto sull’inquinamento atmosferico. D’altra parte, «tutti parliamo di veicoli autonomi: ma l’auto in sé non ha le informazioni per capire cosa accade intorno, per cogliere i pericoli – fa notare Luca Maggiani -. Ecco, noi pensiamo che le nostre reti possano colmare dall’esterno questo gap di informazioni. Con la cosiddetta “visione a occhio di falco”, che avrà un ruolo sempre più importante non soltanto nelle smart city, ma anche nei sistemi di difesa, così come nella logistica: si pensi a porti, aeroporti e trasporti». A questo proposito, a Ravenna l’azienda si avvale del supporto della Casa delle tecnologie emergenti di Bologna per dimostrare la scalabilità e l’integrazione dei sistemi Ccam (Cooperative connected and automated mobility), una sorta di sottocategoria dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi basati sullo sviluppo di un sistema di trasporto automatizzato e connesso in cui le auto sono collegate tra loro e con l’infrastruttura stradale, scambiano informazioni in tempo reale e infine guidano in modo autonomo.