I finanzieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla locale procura nei confronti della bolzanina Aspiag Service (concessionaria del marchio dei supermercati Despar), società attiva nel settore della grande distribuzione organizzata, per l’importo complessivo di circa 8 milioni di euro.
Le indagini, eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano con la collaborazione del Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate, hanno per oggetto il fenomeno della somministrazione illecita di manodopera che nel recente passato ha già coinvolto colossi come Amazon, Dhl, Gls, Lidl, Brt ed Esselunga.
Le ipotesi investigative riguardano una “complessa” frode fiscale derivante dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale, del meccanismo illecito di fatture per operazioni inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settbore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti, secondo la nota diffusa dal procuratore Marcello Viola.
In particolare, ricostruendo la “filiera della manodopera“, è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente sono stati “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (le cosiddette società “serbatoio”), che avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e gli oneri di natura previdenziale e assistenziale, secondo l’ipotesi accusatoria. Nei confronti delle persone giuridiche coinvolte sono state contestate anche condotte di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società, a favore di quest’ultima.
«La nostra situazione è molto drammatica, perché comunque i committenti non ci pagano assolutamente come ci devono pagare, è sempre stata drammatica perché non ci riconoscono mai il pagamento del personale, assolutamente mai» ha riferito al pubblico ministero di Milano, Paolo Storari, e agli investigatori della Guardia di finanza l’imprenditore Antonio Suma, importante appaltatore e fornitore di servizi nella logistica, interrogato nell’inchiesta per frode fiscale sugli appalti di lavoro che ha portato al sequestro di quasi 8 milioni di euro al concessionario di Despar nel NordEst, Aspiag Service srl.
Suma, indagato assieme al rappresentante legale della società bolzanina, Christof Rissbacher, è o è stato al centro di numerose inchieste della Dda di Milano sullo sfruttamento dei facchini attraverso le frodi Iva come i fascicoli sulle multinazionali BRT–Bartolini e Geodis o quella sull’imprenditore Marco Terziano Luigi Negri. «Se gli dicevi qualcosa ti dicevano “Beh, ti cambio domani mattina perché tanto tu oggi non servi a niente” – ha detto Suma agli inquirenti -. Noi (gli appaltatori, ndr) abbiamo sempre avuto “sto problema con tutti i committenti”».
«La condotta posta in essere da Aspiag Service srl, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario» scrive il sostituto procuratore di Milano, Paolo Storari, nel decreto di sequestro preventivo da circa 8 milioni di euro emesso nei confronti di Aspiag Service Srl che ha sede legale a Bolzano. «Gli accertamenti sono ancora allo stato iniziale in quanto dovranno essere verificate ulteriori serbatoi di personale, con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale, che si presenta ingente – si legge nel provvedimento di sequestro d’urgenza – posto che la situazione di sfruttamento e illegalità è ancora in atto, con rilevanti conseguenze in termini di sfruttamento lavorativo ed erariale».
Dal fronte della società inquisita si professa sicurezza nel proprio operato: «con riferimento alle notizie di stampa rispetto all’indagine della Procura di Milano per una accusa di presunta somministrazione illecita di manodopera», Aspiag Service srl, concessionaria del marchio Despar in Triveneto, Emilia Romagna e Lombardia, «offre la massima collaborazione alle autorità giudiziarie, nella convinzione di aver sempre operato nel giusto e nel rispetto della legalità». L’azienda ripone «la massima fiducia nel lavoro della magistratura auspicando possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile».
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