Starlink e SpaceX: le Big Tech sono i nuovi Stati sovrani. Parla William Nonnis, esperto in sicurezza

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Al centro della polemica per un presunto accordo tra l’Italia e Starlink per la fornitura di comunicazioni satellitari sicure al nostro Paese c’è il tema della sovranità e della relazione tra le Big Tech, soggetti privati con dimensioni economiche sovranazionali. Ce ne parla William Nonnis, analista tecnico per la digitalizzazione e innovazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – PNRR

Il progetto Iris2, la costellazione per l’internet satellitare dell’Unione Europea è “compatibile con un eventuale accordo tra l’Italia e Starlink”, la società di SpaceX di proprietà di Elon Musk che si propone di offrire comunicazioni satellitari sicure ai privati ma anche agli Stati nazionali. A rassicurare sulla possibilità di convivenza tra i due sistemi è un portavoce della Commissione Europea all’Ansa.

 Il tema che ha tenuto banco nelle ultime ore è quello di un possibile accordo tra il nostro governo e Starlink per l’implementazione di un sistema di comunicazioni sicure, progetto che coinvolge direttamente il Ministero della Difesa.

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Le questioni in ballo sono numerose perché in ballo c’è, anche, il tema della sovranità nazionale. Questione che Iris2 scavalcherebbe perché è un progetto dell’Unione europea a cui collaborano tutti i 27 paesi membri, l’Esa e un consorzio di aziende, SpaceRise, a cio collabora anche Telespazio, partecipata di Leonardo.

Sul tema abbiamo sentito William Nonnis, analista tecnico per la digitalizzazione e innovazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – PNRR.

SpaceX con Starlink negli ultimi 10 anni ha inviato in orbita intorno alla Terra oltre 7mila satelliti per offrire Internet dallo Spazio ai privati e ai governi e anche per scopi militari. Perché è più vantaggioso offrire internet dallo spazio e non dalla terra?

Sicuramente Starlink ha fatto passi da gigante, con i numeri rappresentati nella sua domanda. Se Starlink riesce a colmare alcune lacune, economiche e tecniche che si ripercuotono su una carenza di servizi ai cittadini, ecco che diventa un servizio vantaggioso. Per questo, secondo il mio punto di vista, non bisogna farlo diventare argomento di un dibattito politico. Guardiamo bene i vantaggi, anche perché, se analizziamo come si stanno muovendo le Big Tech, Starlink di Musk non è l’unica che fa progetti e li mette in opera. Basti pensare a META di Zuckerberg che sta posando cavi sottomarini per offrire internet. In questo deve intervenire la politica ma non per battibeccare o dividersi ma per capire cosa ci serve e perché.

Sono piovute molte critiche al Governo per i contatti con Starlink.

Credo che criticare il Governo per questa interlocuzione con Musk sia veramente patetico, anche perché tutti gli Stati stanno perdendo sovranità. È così… ora gli stati sovrani sono le Big Tech. Dobbiamo farcene una ragione.

Quella che dovrebbe essere la “risposta europea” al sistema Startlink è formata dai tre programmi europei Iris2, Galileo e Copernicus. Quali sono le differenze e i vantaggi dell’una e dell’altra?

Iris2, Galileo, Copernicus e Starlink sono progetti spaziali con scopi diversi. Iris2 è un sistema europeo di comunicazioni satellitari sicure per governi e aree remote. Galileo è un sistema di navigazione satellitare europeo, alternativa al GPS. Copernicus è il programma europeo per il monitoraggio ambientale e climatico. Starlink, invece, è la rete privata globale di SpaceX per fornire internet ad alta velocità, soprattutto in zone isolate. Per le differenze principali possiamo dire che Iris2, Galileo e Copernicus sono gestiti dall’UE per scopi pubblici (comunicazioni, navigazione e osservazione), mentre Starlink è privato e si concentra sull’accesso globale a internet.

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Perché ci servono strumenti sicuri di trasmissione dei dati? Quali sono i pericoli ai quali cerchiamo di rispondere?

Dobbiamo partire dal presupposto che la tutela dei dati è un diritto di ogni cittadino. Ma, le faccio un esempio, se parliamo di privacy dobbiamo ricordarci che ai social diamo in pasto tutte le nostre preferenze e abitudini senza fermarci a pensare che stiamo regalando quei dati a privati. Quindi ragioniamo su cosa sono i dati e perché dobbiamo migliorare il comportamento di ogni singolo, questo grazie alla formazione costante che parte dalle scuole.

È plausibile un ingaggio di Starlink nel “Piano Italia 1 Giga” di cui si stanno occupando Open Fiber e Tim?

Se lo Stato non riesce da solo a soddisfare le sue necessità e ha bisogno di supporto, serve la partecipazione Pubblico/Privato che diventa normalità. Nessuno Stato europeo può supportare costi elevati di ricerca, progresso e realizzazione delle infrastrutture necessarie. Quindi usciamo dalla logica Governi di destra e di sinistra. La politica deve ascoltare le esigenze dei cittadini e tutelarli. E poi aggiungo che gli esperti esistono per far comprendere alla politica come funzionano realtà complesse, sempre nel rispetto dei cittadini.

Leggi anche: Non solo Starlink. Cosa sono Iris², Copernicus, Galileo, i programmi satellitari Ue



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