Da Msc con Neri e a Lorenzini una manifestazione d’interesse per la Darsena Europa di Livorno

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Non è la prima volta che lo dice, perchè Gianluigi Aponte già nel 2017 aveva risposto “senz’altro” alla domanda se il suo gruppo sarebbe stato interessato alla futura gara per aggiudicarsi la Darsena Europa, ma ora c’è anche una manifestazione d’interesse messa nero su bianco. Secondo quanto rivelato da fonti di stampa locale Msc avrebbe infatti inviato all’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale una richiesta scritta, firmata anche dai gruppi Fratelli Neri di Piero Neri e da Lorenzini & C. di Ennio Lorenzini, dove chiede maggiori dettagli e la possibilità di visionare le carte del progetto con il fine ultimo di presentare successivamente istanza di concessione per gestire la nuova infrastruttura.

L’atto di per sé non è vincolante per i gruppi imrpenditoriali che lo hanno inviato a Palazzo Rosciano ma ha un alto valore simbolico perché segnala alla politica locale e nazionale che il primo player mondiale per capacità di stiva nel business del trasporto marittimo di container sarebbe pronto a farsi carico dell’allestimento e della gestione dei piazzali e del terminal.

Il timing non è casuale, così come non lo è il fatto che della cordata faccia parte anche Piero Neri che da mesi si batte contro Grimaldi con l’obiettivo di vincolare il Terminal Darsena Toscana a mantenere nel porto di Livorno il traffico di container che fino ad oggi lo scalo ha saputo attrarre.  Il timore del presidente della locale Confindustria era proprio che Grimaldi volesse ‘lasciar morire’ il business container per sfruttare in futuro i (tanti) metri quadrati dei piazzali di Tdt pr i traffici di auto e per i traghetti impegnati nella movimentazione di carichi rotabili sulle rotte intra-Mediterranee.

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In attesa di vedere come evolveranno i fatti sorge immediatemente un interrogativo non secondario a proposito dell’interesse di Msc verso la Darsena Europa: come potrà il primo armatore al mondo ottenere un via libera dall’Autorità Antitrust su un’operazione di queste dimensioni se nel recente passato si è visto imporre uno stop dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato all’acquisizione del Terminal Darsena Toscana? Il motivo era legato anche e soprattutto al rischio di un’eccessiva concentrazione dell’offerta portuale in Alto Tirreno essendo il gruppo di Aponte presente con attività terminalistiche di imbarco e sbarco container già a Livorno (con il terminal Lorenzini), a Spezia (con il 40% di la Spezia Container Terminal), a Genova (con il 100% di Terminal Bettolo e il 49% di Messina) e a Civitavecchia con il 100% del Roma Terminal Container. La risposta a questo interrogativo starà nel piano industriale che gli interessati metteranno sul tavolo; se l’intersse riguarderà solo la movimentazione container o anche di mercivarie, rotabili e perchè no crociere e traghetti visto che Msc è attivo in tutti questi segmenti di business.

Da capire, poi, se e quali altri operatori si faranno avanti nella gara che la locale port authority dovrà in ogni caso bandire per arrivare all’aggiudicazione della Darsena Europa che, secondo i piani originari, nella prima fase prevedrebbe un terminal container e nella seconda un’area dedicata alle autostrade del mare.

Quando recentemente il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, aveva ventilato l’ipotesi di iniziare a utilizzare i piazzali già completati in attesa che la maxi opera arrivasse al completamento finale con tutti gli interventi marittimi e infrastrutturali necessari, proprio Piero Neri aveva guidato la fronda di coloro che prontamente si sono opposti a questa ipotesi nel timore che questa idea andasse a favore di gruppi (vedi Grimaldi ad esempio) che quei piazzali potrebbero utilizzarli per stoccare rotabili o altre merci diverse dai container. Con la manifestazione d’interesse appena recapitata a palazzo Rosciano i giocatori di questa importante partita stanno piano piano iniziando a scoprire le propeie carte.

Un ultimo dettaglio importante riguarda quanto deciso dal comitato di gestione della port authority livornese a metà del 2019 quando venne prorogata per 10 anni la concessione del Terminal Lorenzini e contestualmente venne eliminato il vincolo a mantenere una prevalenza di movimentazione di merci varie rispetto ai container. “Lorenzini potrà lavorare sui contenitori senza alcuna limitazione. Lo ha deciso ieri pomeriggio il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale” era scritto in una nota diffusa da palazzo Rosciano a giugno del 2019. “L’ok dell’organo esecutivo di Palazzo Rosciano non è però incondizionato: entro sessanta giorni dall’indizione del nuovo bando di gara per la realizzazione della Piattaforma Europa, il terminalista dovrà presentare un nuovo piano di impresa nel quale ridurre la movimentazione dei container ad aspetto secondario rispetto al traffico delle merci varie, tipologia di traffico che il Piano Regolatore Portuale assegna alle aree della sponda est della Darsena Toscana su cui opera il terminalista. Sarà l’Autorità di Sistema a definire, con un apposito studio commissionato a una importante società di consulenza, quanti contenitori potrà movimentare la società”.

N.C. – A.M.

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