Famiglia Agnelli Storia: Tutti Gli Eventi Peggiori

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Non c’è pace per gli Agnelli. I nodi industriali legati a Stellantis, di cui la famiglia detiene il comando; la lite giudiziaria – con risvolti addirittura penali – che vede contrapposti il presidente del colosso automobilistico John Elkann e i suoi fratelli Lapo e Ginevra alla madre Margherita per l’eredità del patriarca Gianni Agnelli e il conseguente controllo della fabbrica; e, da ultima, la recente incursione di un commando di criminali nella tenuta di Castel Lombardo, alle porte di Roma, dove risiede Maria Sole Agnelli, che il 9 agosto compirà 100 anni, sorella dell’Avvocato e grande custode della memoria familiare. Insomma: se il 2024 è stato un annus horribilis (e di certo non l’unico, vedi il 2000, col tragico suicidio di Edoardo, unico discendente maschio di Gianni e Marella Agnelli), il 2025, per ora, non promette migliori fortune. Ma mettiamo ordine sui diversi fronti.

IL GIALLO TAVARES

Agli inizi di dicembre 2024 Carlos Tavares, il manager portoghese 66enne che il 16 gennaio 2021 è diventato il primo amministratore delegato del gruppo automobilistico multinazionale Stellantis, nato dalla fusione tra Psa e Fiat Chrysler, si è dimesso per visioni contrastanti col consiglio di amministrazione. Insomma, è stato licenziato. Un dramma? Per lui no di certo. Tavares ha ricevuto una buonuscita da capogiro, anche se dai contorni incerti. In un primo tempo si è parlato di 100 milioni di euro, cifra smentita da Torino: quella ufficiale verrà resa pubblica solo tra un mese, per accordi di riservatezza tra il manager e Stellantis. Come riportato dal Corriere della Sera, l’azienda si è limitata a dire che all’ex amministratore delegato, come a chiunque in quella posizione, spetta come liquidazione fino a un’annualità dello stipendio base, che per Tavares valeva 2 milioni. Cui va aggiunto il compenso per gli 11 mesi del 2024 in cui il manager ha sovrinteso al gruppo, oltre che l’indennità per eventuali patti di non concorrenza e i bonus legati alle performance di breve, medio e lungo termine del colosso dell’auto. Già, ma come sta andando Stellantis? Per i soci è una macchina da soldi:dal 2021, l’azienda ha distribuito 23 miliardi di dividendi. Gli Agnelli-Elkann-Nasi (citando i principali discendenti del senatore Agnelli, fondatore della Fiat), primi azionisti con il 14%, hanno incassato circa 3 miliardi. Ma, per converso, chi soffre sono i dipendenti italiani: erano 53 mila nel 2021, oggi sono poco più di 40 mila, numeri che si sono ridotti grazie a un ricorso massiccio all’incentivazione all’esodo (quando al lavoratore viene versata una somma di denaro per dimettersi). Senza contare l’aiutino pubblico, la cassa integrazione: da quando esiste Stellantis, lo Stato italiano ha sborsato oltre 700 milioni per finanziare l’ammortizzatore sociale. L’anno scorso dagli stabilimenti ex Fiat in Italia sono uscite 283.093 auto, il 45% in meno rispetto al 2023, con livelli produttivi del 1956. Se il trend resta questo, sindacati e organizzazioni di settore stimano che nei prossimi anni verranno appese al chiodo oltre 50 mila tra tute blu e completi grigio-impiegato. Insomma: un’ecatombe occupazionale. Ma al di là dei conti, piacciono le auto Stellantis al mercato? Sempre meno. Nell’ottobre 2024 ne sono state immatricolate 31.924, il 27,8% in meno rispetto all’anno precedente.

pinterest

Eric VANDEVILLE//Getty Images

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

CON GIORGIA PACE FATTA

Ora che Tavares è stato gentilmente accompagnato alla porta, c’è il capo famiglia John Elkann a tenere le redini esecutive del gruppo, fino alla nomina di un sostituto. E anche la barra dei rapporti istituzionali tocca a John. Il confronto con Giorgia Meloni gli ha dato parecchio filo da torcere. Lei, forte di un ruolo internazionale che è stato certificato anche dal neo presidente degli Stati Uniti Trump, il timore reverenziale verso gli Agnelli proprio non lo subisce. A ottobre dell’anno scorso la premier ha dato a Elkann persino del maleducato per aver fatto spallucce rispetto alla richiesta di presentarsi in Parlamento per riferire sullo stato dell’arte aziendale. Lui ha risposto tra il sorpreso e l’indignato. Ma ora i rapporti sembrano tornati sereni. La premier, nella conferenza stampa di inizio anno, si è detta «soddisfatta per l’accordo raggiunto con Stellantis»: mantenimento dell’attività industriale, nuovi modelli in arrivo e produzione industriale in risalita nel 2026. Staremo a vedere.

JOHN E MARK: IL DUO INASPETTATO

Intanto, però, Elkann esplora altre strade, vedi la galassia dei social network e delle attualissime economie digitali. Il 7 gennaio Mark Zuckerberg, super capo di Meta (e quindi di Facebook e Instagram) ha annunciato l’ingresso proprio di John nel consiglio di amministrazione del suo colosso. «Sono onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo», ha sottolineato Elkann. «Mentre Meta continua a plasmare e spingere i confini dell’innovazione e della tecnologia, porterò la mia esperienza globale e una visione a lungo termine al consiglio di amministrazione». Una notizia che, pur non incidendo per ora sugli affari familiari, è stata salutata con entusiasmo dai consanguinei-soci del presidentissimo. «Mentre in Italia ci si arrabatta a contare i bottoni dei nonni, lui si occupa davvero del futuro», è stato un commento scambiato in privato da uno di loro.

LA CAUSA CONTRO LA MADRE

Già, la famiglia. Più croce che delizia, nel caso degli Agnelli. L’Avvocato, durante una storica assemblea di parenti-azionisti, erano gli Anni 80, al commesso che gli faceva notare che il microfono non funzionava e che nessuno stava ascoltando quello che diceva, rispose: «Tanto sono comunque d’accordo». John gode di un credito simile a quello del nonno. Fatta eccezione per sua madre Margherita Agnelli. La quale, come sappiamo, ha imbastito una causa contro i figli avuti dal primo marito Alain Elkann, John, Lapo e Ginevra, per disconoscere i patti del 2004, in forza dei quali, in cambio di un paio di miliardi di euro, rinunciava al controllo della Fiat. E ha impugnato quel patto sostenendo che, al tempo della morte di suo padre, le era stata nascosta la reale entità del patrimonio in ballo. A questo procedimento si è aggiunta poi un’inchiesta penale in cui gli Elkann e altre persone sono indagati, a vario titolo, per dichiarazione fraudolenta, truffa ai danni dello stato e falso ideologico. Secondo la Procura di Torino, questi avrebbero architettato un piano illegale per eludere il fisco nelle operazioni per la gestione dell’eredità dei nonni, Gianni e Marella, morta nel 2019. Al centro delle contestazioni c’è una montagna di soldi liquidi, opere d’arte d’immenso valore portate all’estero, ma soprattutto il controllo della Dicembre, la società costituita dall’Avvocato per gestire il pacchetto di azioni che, a cascata, controlla la Giovanni Agnelli B.V. – società che raggruppa l’azionariato familiare – quindi Exor, la finanziaria con sede in Olanda (esordì in borsa il 1° marzo 2009 con un prezzo delle azioni di 6 euro che, 16 anni dopo, è arrivato a quasi 93 euro) e dunque Stellantis, Ferrari ma anche Juventus, Gedi (la casa editrice de La Repubblica e de La Stampa) e persino il brand di scarpe d’alta moda Christian Louboutin. Insomma, se Margherita vincesse potrebbe diventare lei il capo di tutto l’impero. Prossima udienza: 2 aprile.

…E LE VIOLENZE SUBITE

Ma il conflitto con Margherita, abbiamo appreso nell’ultimo anno attraverso le parole dello stesso Elkann affidate prima all’Avvenire e poi a Le Point, va oltre i soldi. «È piena di risentimento», ha detto John al settimanale francese. «Con lei il dialogo è impossibile. Diventa violenta, verbalmente o fisicamente. Non sopporta di non avere ragione. La situazione è peggiorata quando ha iniziato la sua nuova vita (dopo le nozze con il conte russo Serge de Pahlen, ndr): avere tre figli da un matrimonio precedente era un problema. Tra tutti noi, Lapo ha avuto la peggio».

LA MATRIARCA RAPINATA

Dicevamo in apertura: nella catena di fattacci che interessa la famiglia si è aggiunta l’incursione di un commando di rapinatori nella tenuta di Castel Lombardo, alle porte di Roma, di Maria Sole Agnelli, 100 anni ad agosto, la più anziana sorella dell’Avvocato (l’altra è Cristiana Brandolini d’Adda, 97enne) ancora in vita. Una banda ha immobilizzato la guardia giurata a piantone della villa e una governante e smurato una cassaforte che custodiva denaro, gioielli e orologi. La signora Agnelli, contessa per matrimonio (prima di Ranieri Campello della Spina, dal quale ha avuto i primi quattro figli, e poi di Pio Teodorani Fabbri, da cui ha avuto il più giovane dei suoi eredi, Eduardo) dormiva e «per fortuna», dice una nipote, «non si è accorta di nulla. Non l’hanno spaventata». Lucidissima, donna Maria Sole è un’istituzione familiare. Appassionata di cavalli, che alleva, è custode della memoria familiare a casa sua c’è una testa dello scultore Francesco Messina che raffigura il fratello Giorgio, l’Agnelli dimenticato, morto suicida in una clinica psichiatrica svizzera nel 1965. Donna austera, talmente austera da lucchettare i telefoni di casa per evitare le interurbane a scrocco (fonte: Sonia Raule, sua ex nuora, sposò il suo primo figlio maschio, Bernardino Campello) e da appendere ai muri targhe d’ottone con inviti a spegnere le luci: “L’energia costa” (fonte: sempre la Raule). Si dice che a Londra, dove ancora possiede una splendida casa, viaggiasse in metropolitana. E che alle borse griffate preferisse i bei falsi. «Chi mai potrebbe sospettare…», pare abbia detto una volta con una punta di orgoglio e provocazione. E pensare che da sola la signora detiene l’11,2% della Giovanni Agnelli, la famosa società che controlla tutto. Insomma, è l’azionista singola più forte in famiglia dopo John. Maria Sole è stata cresciuta con una vecchia regola, sconosciuta alle varie Ferragni: chi più ha, meno ostenta. Così si sopravvive alle difficoltà.

Articolo uscito originariamente su GENTE n. 3/2025 in edicola il 17-01-25



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link