L’energia eolica in Germania fra miti e promesse elettorali – Il Tema – COSMO italiano – Programm – Radio

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I parchi eolici in Germania

A giugno 2024, in Germania si sono contate più di 30.000 turbine eoliche. La maggior parte di queste si trova su terraferma, quindi onshore, mentre circa 1.600 sono offshore, in mare.

Secondo dati pubblicati all’inizio di gennaio dalla Bundesnetzagentur, l’autorità tedesca di regolamentazione del settore energetico, e relativi al periodo fino a giugno 2024, circa il 61% dell’elettricità tedesca è arrivata da fonti rinnovabili, con un aumento di alcuni punti percentuali rispetto all’anno prima. E più della metà, ca. il 32%, è stato prodotto da energia eolica.

A cosa è dovuta questa crescita dell’energia eolica?

Negli ultimi due anni la coalizione semaforo ha semplificato e accelerato il processo di approvazione degli impianti eolici e solari. Un ostacolo era rappresentato infatti dalla burocrazia.

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Queste decisioni hanno creato le condizioni per una crescita molto rapida dell’energia eolica. Di conseguenza, la Germania è sulla buona strada per raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di 115 gigawatt di capacità per l’energia eolica terrestre. La capacità totale alla fine del 2023 è stata di 60,9 gigawatt.

Si stanno costruendo turbine eoliche più grandi e avanzate che potrebbero contribuire ad aumentare la quota di energie rinnovabili nella fornitura totale di energia in Germania fino a circa l’80%. Stupisce, quindi, a maggior ragione, gli esperti la posizione di Alice Weidel (AfD), Friedrich Merz (CDU) e Christian Lindner (FDP) che portano avanti una campagna contro le rinnovabili e, in particolare, contro l’eolico.

I costi dell’energia eolica

Tra le energie rinnovabili, l’energia eolica è la più competitiva rispetto alla produzione convenzionale di energia. Wolf-Peter Schill, esperto di energia presso il Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung (DIW), l’Istituto tedesco per la ricerca economica di Berlino, fa notare che l’aumento della quota di energie rinnovabili nella produzione di elettricità potrebbe contribuire a ridurre i prezzi dell’energia in Germania, che sono tra i più alti al mondo. Schill sottolinea che l’energia eolica svolge un ruolo così importante nei piani per la neutralità climatica proprio perché è economica.

Il costo di produzione di energie attraverso le turbine eoliche onshore in località costiere con vento forte è tra 4 e 5,5 centesimi di euro/kWh. Le località con un vento più debole raggiungono costi di produzione dell’elettricità compresi tra 7 e 9 centesimi di euro/kWh, a seconda degli investimenti specifici. E questi sono costi inferiori a quelli di produzione dell’energia elettrica di nuovi impianti a carbon fossile o lignite.

Ulteriori vantaggi dell’energia eolica

Secondo Kerstin Andreae, presidente dell’Associazione tedesca delle industrie dell’energia e dell’acqua, cioè il Bundesverband der Energie- und Wasserwirtschaft, l’energia eolica non è solo un mezzo per la protezione del clima, ma contribuisce anche alla stabilità economica perché crea posti di lavoro e promuove gli investimenti. Nel solo 2022 sono stati creati quasi 125.000 posti di lavoro, per esempio. Andreae aggiunge che l’energia eolica ha anche contribuito a garantire le forniture nei periodi di carenza energetica causati dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022. A tutto questo si aggiunge anche un altro dato molto interessante: nel 2023, grazie alla produzione di energia eolica sono state emesse 108 tonnellate in meno di anidride carbonica.

Un altro fattore a favore della diffusione dell’energia eolica è il fatto che molti produttori di turbine eoliche abbiano sede in Germania e in Europa. A differenza di altre tecnologie energetiche, come il fotovoltaico, dove siamo estremamente dipendenti dalle importazioni dalla Cina. L’energia eolica presenta quindi molti vantaggi anche in termini di politica industriale.

Miti e leggende legate alle turbine eoliche

Interessante è uno studio del ricercatore Russell McKenna, che ha analizzato 400 studi sull’energia eolica. In un’intervista di pochi giorni fa alla “Süddeutsche Zeitung” McKenna sostiene che ogni tecnologia ha i suoi vantaggi e svantaggi, ma soprattutto che molte delle argomentazioni contro quella eolica non sono giustificate e non si basano su fatti provati scientificamente.

Spesso i critici ripetono, per esempio, che le turbine eoliche generino bassa frequenza che fa vibrare case e mobili. Si tratta delle emissioni di infrasuoni. Stiamo parlando, praticamente, di inquinamento acustico. McKenna fa notare che questa ipotesi si basa su uno studio che risale a più di 30 anni fa e che ha preso in esame una delle prime turbine eoliche che oggi non è più in funzione. Oggi le turbine sono completamente diverse e generano uno spettro di rumore diverso. I ricercatori non hanno trovato alcuna prova scientifica di tali vibrazioni per le moderne turbine eoliche.

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Un altro argomento usato contro le pale eoliche è che ogni anno circa 100.000 uccelli e pipistrelli si scontrano con le turbine eoliche. Questo è sicuramente un danno ambientale. Ma per essere corretti dobbiamo anche riconoscere che queste collisioni si verificano anche con gli aeroplani, automobili, linee elettriche ed edifici. Quasi 3 milioni di uccelli muoiono a causa di cavi elettrici. 70 milioni per incidenti con auto e treni, al top della classifica sono finestre e vetrate contro le quali muoiono solo in Germania 115 milioni di uccelli all’anno. Lo rivela una ricerca della redazione locale della rivista Katapult. Secondo uno studio norvegese di alcuni anni fa, una possibile soluzione per ridurre gli incidenti sarebbe dipingere una delle tre pale eoliche di nero, . Di energia eolica si è parlato molto anche nel podcast Quarks, della redazione scientifica del WDR. E vale sicuramente la pena ascoltarlo, per maggiori approfondimenti.

L’energia eolica in Italia

Secondo i dati sul 2023 dell’ufficio federale di statistica la Germania nella produzione di eolico in Europa è quarta, dopo Danimarca, Lituania e Irlanda. Mentre l’Italia è 19esima. Delle cause del ritardo italiano nell’eolico rispetto ad altri Paesi europei abbiamo parlato con Davide Chiaroni, cofondatore e vicedirettore di Energy&Strategy del Politecnico di Milano, un osservatorio permanente sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica.

Davanti alle resistenze politiche e culturali, come nel caso recente del dibattito che ha coinvolto la Sardegna, l’obiettivo, secondo Chiaroni, sarebbe quello di trovare possibilmente un compromesso tra tutela ambientale e bisogni energetici.

Con Chiaroni abbiamo anche parlato dei possibili costi dell’idea propagata da politici conservatori di smantellare i parchi eolici già esistenti e operativi in Germania.



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