15enne morto in incidente a Catanzaro, 6 giovani feriti – JUORNO.it / IL GIORNO #finsubito prestito immediato

Tre colpi sparati alla testa a bruciapelo. Francesco Capuano, 79 anni, è stato assassinato lunedì mattina, mentre era seduto al posto di guida della sua Fiat Panda, nel garage seminterrato della sua abitazione a Suzzara, in provincia di Mantova. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono ancora in corso, ma il caso è avvolto nel mistero.

La vittima

Francesco Capuano era originario di Napoli e si era trasferito a Suzzara nel 2010 insieme alla moglie, poi deceduta, e due dei suoi quattro figli. Pensionato, aveva lavorato come bidello in una scuola di Scampia e, in passato, come custode dello stadio San Paolo, oggi intitolato a Diego Armando Maradona. Non aveva precedenti penali né appariva legato a giri di malavita, facendo emergere il profilo di un uomo apparentemente tranquillo.

La dinamica del delitto

Lunedì mattina, Capuano si trovava nel garage al civico 11 di via Biolcheria, pronto a uscire per fare la spesa con la figlia Rosa, come ogni giorno. Poco prima di partire, l’uomo si sarebbe accorto di aver dimenticato sigarette e fazzoletti, motivo per cui la figlia è risalita nell’appartamento. Al suo ritorno, dieci minuti dopo, ha trovato il padre accasciato sul volante dell’auto, colpito mortalmente da tre colpi di pistola alla testa.

Le modalità dell’omicidio ricordano quelle di un’esecuzione: l’assassino sembra aver atteso il momento giusto, approfittando della temporanea assenza della figlia, per agire con precisione e velocità.

Le indagini

Sulla scena del crimine non sono state trovate telecamere, e i vicini di casa non hanno riferito di aver sentito nulla. Gli investigatori stanno esaminando il passato di Capuano e delle persone a lui vicine, concentrandosi sulle sue conoscenze a Napoli e sulle sue abitudini a Suzzara.

La Procura ha disposto il sequestro dell’appartamento, che sarà sottoposto a una perquisizione approfondita dal Ris, alla ricerca di eventuali indizi utili. Anche i figli di Capuano, due dei quali vivono ancora a Napoli, sono stati interrogati, ma al momento il movente rimane oscuro.

Le ipotesi

Secondo le prime ricostruzioni, l’assassino potrebbe aver avuto una conoscenza approfondita delle abitudini della vittima. Il fatto che abbia scelto un luogo chiuso come il garage, lontano da occhi indiscreti, suggerisce una premeditazione accurata. Nonostante l’assenza di elementi che colleghino Capuano a contesti criminali, gli investigatori non escludono alcuna pista, incluse possibili tensioni o contrasti personali risalenti al passato.

Un caso complesso

Il delitto ha scosso la comunità di Suzzara, dove Capuano era conosciuto come un uomo tranquillo e riservato. La complessità del caso e l’assenza di testimoni o prove immediate rendono le indagini particolarmente difficili.

L’interrogativo principale rimane: chi voleva la morte di Francesco Capuano e perché? Gli investigatori continuano a lavorare per svelare il mistero di un omicidio che, al momento, sembra non avere un movente apparente.