Frenata su bonus sanità dopo osservazioni degli uffici Consiglio – Notizie

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C’è un primo stop per la misura del Bonus sanità, approvato lo scorso ottobre dalla giunta di Alessandra Todde su spinta dell’assessora del Lavoro Desirè Manca, che puntava a destinare aiuti i cittadini che non possono permettersi le cure mediche e ora all’esame delle commissioni del Consiglio regionale. Proprio i due parlamentini, Sanità e Lavoro, avrebbero dovuto riunirsi oggi per approfondire la delibera della giunta con le audizioni degli assessori Manca e Bartolazzi, ma l’incontro è saltato. A stoppare le commissioni un documento con le osservazioni degli uffici del Consiglio regionale che sottolineano discrepanze e anomalie contenute nel provvedimento.

“Proprio perché riguarda l’erogazione di prestazioni di natura sanitaria difficilmente riconducibili all’ambito delle politiche sociali o delle misure di contrasto alla povertà – si legge nel documento dei funzionari consiliari -, la misura (e la conseguente erogazione delle prestazioni da parte degli operatori pubblici o privati), deve essere attuata nel rispetto delle norme che disciplinano il Sistema sanitario regionale”. Da qui l’elenco delle criticità, a partire dalla “anomalia” per cui “le prestazioni correlate ai buoni sanitari siano finanziate con risorse del Fondo sociale europeo e non, come ordinariamente accade, a valere sulle risorse del Fondo sanitario regionale specificamente destinato al finanziamento dei Lea (livelli essenziali di assistenza)”.

“L’offerta di prestazioni sanitarie rientranti nei Lea (e pertanto esigibili da tutti) – si legge ancora – esclusivamente a favore di soggetti appartenenti a nuclei familiari con un Isee al di sotto o paria euro diecimila euro, pare contrastare con i principi fondamentali dell’universalità, dell’uguaglianza e dell’equità, principi che governano il Ssn”. Gli uffici, inoltre segnalano mancanza di chiarezza sulle strutture dove potrà essere utilizzato il buono e sulla gestione della misura stessa, affidata dalla delibera all’Aspal, posto che la leggere regionale attribuisce all’Ares la “gestione dell’acquisto di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie da privati.

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Immediata la reazione dell’opposizione che aveva già espresso critiche: “Questa delibera è inattuabile per mille ragioni – sottolinea il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca -, e oggi è stata bloccata da una relazione degli uffici, che la stronca e che integralmente riporta più o meno le nostre posizioni. È stata, di fatto, affossata anche dalla stessa maggioranza, perché oggi i colleghi delle due commissioni non hanno voluto esprimere un parere su questo provvedimento”. 

“Con la Giunta Todde la fantasia è arrivata al potere e non passa giornata senza che gli assessori ci delizino con un capolavoro amministrativo – attaccano il capogruppo e i consiglieri di Fdi, Paola Truzzu, Francesca Masala e Corrado Meloni – Questa volta è il turno dell’assessore del Lavoro Manca che, nel tentativo di consolidare il commissariamento ‘de facto’ dell’assessore della sanità Bartolazzi, ha inventato i ‘Buoni sanitari’ per gestire, attraverso l’Aspal, alcuni fondi destinati alle spese sanitarie. Purtroppo per lei, le due pagine di osservazioni scritte dagli uffici del Consiglio regionale hanno demolito il provvedimento, tanto da causare l’imbarazzato rinvio della riunione congiunta delle Commissioni Lavoro e Sanità, prevista con l’audizione dei due assessori”.

La replica dell’assessora Manca

“Ennesimo tentativo da parte di Fratelli d’Italia di ostacolare misure a favore dei più fragili. Nessuna crisi di maggioranza e tantomeno spaccature, la riunione della Commissione congiunta Sanità e Lavoro è stata aggiornata per consentire ai tavoli tecnici di ultimare delle verifiche e quindi avere completezza della misura. Non corrisponde in alcun modo a verità dire che stamane non mi sono presentata in Consiglio regionale, ero presente già dalla mattina pronta a riferire in Commissione”. Questa la replica dell’assessora del Lavoro Desirè Manca alle opposizioni in merito alla frenata sui bonus sanità.

Per quanto riguarda le osservazioni degli uffici si precisa che nell’ambito dell’attuale ciclo di Programmazione, 21/27, del Fse+, per la prima volta nella storia del Fondo, “il sostegno ai cittadini più vulnerabili in ambito sanitario entra a pieno titolo nel novero degli obiettivi specifici conseguibili. L’art.4, comma 1, lettera K, del Regolamento (UE) 2021/1057 del 24 giugno 2021 (Reg. FSE+), prevede infatti, che il Fondo possa “migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l’accesso agli alloggi e all’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario – si legge in una nota dell’assessorato – Sulla base di tale presupposto normativo, nel Programma FSE+ 21/27 della Regione Sardegna, è stato selezionato anche l’obiettivo specifico K (ESO4.11), prevedendo azioni specifiche in favore del contrasto della povertà sanitaria, tra le quali Misure per potenziare e qualificare la rete dei servizi sociali, sanitari, socio-sanitari dei soggetti vulnerabili”.

Pertanto, la misura promossa dall’Assessore del Lavoro Desire’ Manca relativa ai bonus sanitari rientra pienamente nel quadro programmatorio tanto del FSE+, quanto del PR FSE+ 21/27″.”Nelle more della riorganizzazione del sistema sanitario pubblico, questa misura ha lo scopo di rendere più equo l’accesso ai servizi sanitari alle fasce della popolazione in condizioni di vulnerabilità socio-economica attraverso l’utilizzo di fondi europei ad hoc”, conclude la nota. 

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