Sicurezza, parla Emiliani (Ravenna Sos Sicurezza): «In aumento i furti, situazione da monitorare».

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«Siamo tornati indietro di 10 anni. Il lockdown ha, per forze di cose, rallentato, ma non fermato del tutto, l’attività criminosa. Da quel momento, però, non abbiamo mai smesso di registrare furti nelle abitazioni, scippi e rapine. Uno scenario che ci preoccupa». Alberto Emiliani referente del gruppo di controllo di vicinato Ravenna sos sicurezza, rete che conta 89 chat per 6 mila utenti ci fa una fotografia della città e del forese che parla di cittadini demoralizzati, molti dei quali non denunciano. «Dopo un’estate che ha fatto registrare tante truffe agli anziani, tentate o, purtroppo, andate in porto sia nelle singole abitazioni che davanti ai supermercati e telefoniche, con l’autunno la “banda del cric” ha ripreso la sua “attività” registrando diversi colpi. Purtroppo molti, quando vengono “visitati” dai ladri più volte smettono di denunciare nonostante il nostro invito a chiamare sempre il 112, numero unico per le emergenze, anche solo per segnalare un tentativo di furto o rapina. Quello che registriamo ultimamente è uno scoramento generale». Più occhi sul territorio non possono che aiutare il prezioso lavoro delle forze dell’ordine e considerati i 3 gruppi di controllo di vicinato sulla città (Ravenna sos sicurezza, Sos Ravenna indipendente e Ravenna sos chat ndr) sono 40 mila gli utenti registrati. Costituitisi in forma più professionale dalla prima chat “la sentinella di via Vicoli”, nata 10 anni fa, i tre gruppi di controllo che sono apolitici, volontari e non sono ronde hanno mantenuto ciascuno la sigla “Ravenna sos” aggiungendo “chat”, “sicurezza” ed “indipendente”. «Ad oggi “sappiamo” dalle segnalazioni dei nostri utenti che i truffatori dello specchietto vengono perlopiù dal meridione e fanno parte dell’etnia rom dei Camminanti di Noto: un turismo criminale che viene da fuori regione e colpisce soprattutto in estate. Quello che ci spaventa di più, però, sono i furti nelle abitazioni perché è già capitato che il proprietario, rientrando si sia trovato di fronte i ladri. Una nostra utente di via Ugo Foscolo che ha subìto di recente un furto in casa da parte di una persona che ha scavalcato il suo cancello per entrare si è trovata in fila in Caserma dei carabinieri con altre 5 persone che dovevano denunciare lo stesso reato. Forse non siamo in emergenza, ma la situazione non ci pare molto tranquilla». Dall’osservatorio di Emiliani anche via dei Poggi è stata spesso visitata da ladri: «ad un nostro utente hanno smurato la cassaforte ed ha scoperto che nel quartiere c’erano stati diversi altri casi di incursioni domestiche, però non denunciate. Non mancano gli scippi ai danni di anziani o disabili: una signora in sedia rotella s’è vista strappare un orecchino all’angolo tra via Cerchio e via Oriani e nella stessa zona, ad un’altra signora che camminava con il deambulatore hanno rubato la borsa. Purtroppo si tratta di episodi che a livello psicologico incidono moltissimo e non mancano gli anziani che non denunciano perché si vergognano di non essere stati sufficientemente attenti e di essersi fatti raggirare. Per questo le statistiche stilate dal Ministero non possono mai essere totalmente affidabili. Dal nostro osservatorio la situazione è da monitorare- ha spiegato Emiliani-. Pare di essere tornati al 2016, quando decidemmo di dar vita alla chat Ravenna sos sicurezza, vista l’escalation dei furti e creare uno spazio dove i cittadini potessero fare segnalazioni. Ci sono membri di etnie rom che “lavorano” nei parcheggi dei supermercati e che, fingendo di voler riconsegnare alcune monete cadute ad una persona, ne approfittano per aprire la portiera dell’auto e sfilare la borsa del malcapitato, ragazzini che scorazzano sugli autobus o per le vie della città creando disagio, per non dire altro, alla cittadinanza. Penso che i nostri 40 mila utenti delle chat, siano un “patrimonio” che potrebbe essere sfruttato meglio, soprattutto nella condivisione delle informazioni. Non smetterò mai di ripetere che noi volontari non ci sostituiamo alle forze dell’ordine e che la prima chiamata va sempre fatta a loro. Ma solo uniti tutti insieme possiamo fare la differenza e più occhi sul territorio a disposizione delle forze dell’ordine credo facciano la differenza. Bisognerebbe sfruttare meglio la tecnologia e spero verranno organizzati presto nuovi incontri con gli anziani per segnalare loro come difendersi dalle truffe». (marianna carnoli)





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