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L’Itas ritrova la via maestra: Taranto si arrende al termine di una battaglia – Sport – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


TARANTO. Era una vittoria necessaria per ritrovare se stessi. Con questo imperativo l’Itas Trentino, campione d’Europa in carica, è approdata al PalaMazzola di Taranto dopo un tour de force che aveva messo a dura prova anche i campioni più temprati.

Due sconfitte consecutive – una ferita aperta per chi aveva dominato la stagione con solo cinque ko totali – bruciavano ancora nell’orgoglio dei gialloblù: prima la delusione della finale del Mondiale per club, poi quello che sulla carta doveva essere un passaggio indolore contro il Benfica in Coppa Cev.

Ventidue giorni di viaggio tra Marche, Portogallo, Brasile, una fugace tappa a casa, Sardegna e infine Puglia: un giro del mondo che aveva lasciato il segno nelle gambe e nella mente dei ragazzi di coach Fabio Soli.

Il calendario non faceva sconti, nemmeno ai campioni. All’orizzonte si profilavano già le sfide con Milano nel giorno di Santo Stefano e i quarti di Coppa Italia contro Cisterna il 29 dicembre. È stato in questo contesto che l’Itas, ancora orfana di Kozamernik, si è presentata sul taraflex pugliese con il rumeno Bartha chiamato a sostituirlo al centro della rete in diagonale a Flavio.

La diagonale principale vedeva Sbertoli in regia e Rychlicki opposto, mentre Michieletto e Lavia presidiavano le bande con Laurenzano a guidare la seconda linea. Dall’altra parte della rete, la Gioiella Prisma ha schierato Zimmermann al palleggio, Gironi opposto, la coppia Lanza-Hoffer in banda, D’Heer e Alonso al centro, con Luzzi libero.

L’avvio è stata una battaglia punto a punto (4-4, 8-8) fino a quando Lanza, con la grinta dell’ex, non ha difeso un attacco di Flavio per poi finalizzare il contrattacco che ha regalato il primo vantaggio significativo ai padroni di casa (8-10). Ma i campioni d’Europa non si sono persi d’animo: un errore di Gironi e un muro fragoroso di Sbertoli su Lanza hanno ribaltato l’inerzia (16-14). Il vantaggio si è dilatato fino al +4 (18-14), ma la tensione del momento si è fatta sentire e Hofer ha riportato Taranto a un soffio (22-21). È stata quella la scintilla di una battaglia punto a punto che ha tenuto col fiato sospeso il pubblico del PalaMazzola: si è arrivati al 30-30 e ci sono voluti otto set point prima che Michieletto, con due ace consecutivi che hanno fatto tremare il palazzo, chiudesse i conti.

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Il secondo set sembrava iniziare nel segno di Trento, con Lavia protagonista di un break iniziale (8-5), ma è stata un’illusione. Lanza e Gironi hanno preso per mano Taranto in una rimonta impetuosa (9-11) che ha lasciato di stucco la panchina trentina. Il time out di Soli non ha sortito l’effetto sperato e i pugliesi, trascinati da un pubblico sempre più caloroso, sono dilagati (15-20) fino al meritato 19-25 che ha riportato la partita in equilibrio.

Il terzo set si è aperto con un incubo per i trentini (1-6): Alonso ha murato Rychlicki, Lanza ha trovato un ace che ha fatto esplodere il palazzetto. Ma è stato proprio nel momento più difficile che è emerso il DNA dei campioni: muro dopo muro, punto dopo punto, Trento è risalita. I crampi hanno fermato Gironi sul 9-11 e l’ingresso di Santangelo non è bastato a fermare la rimonta gialloblù. Flavio ha pareggiato a quota 12, Rychlicki ha completato l’opera (15-14) e da lì è stato un crescendo rossiniano fino al 25-20 finale, con Michieletto e Flavio a prendersi la scena.

Il quarto set è stata la sublimazione della resilienza trentina: dopo un iniziale botta e risposta (Lavia ha portato sul 6-4, Lanza ha risposto per il 7-9), la squadra di Soli ha trovato finalmente la sua dimensione. Flavio ha alzato il muro, Rychlicki ha martellato (12-10), Michieletto ha illuminato (16-11) e l’Itas è volata verso un 25-15 che ha saputo di liberazione. La vittoria per 3-1 non è stata solo tre punti in classifica: è stata la dimostrazione che anche nei momenti più complessi, i campioni sanno sempre ritrovare la strada di casa.

Gioiella Prisma Taranto-Itas Trentino 1-3

(30-32, 25-19, 20-25, 15-25)

GIOIELLA PRISMA: Gironi 12, Lanza 19, Alonso 10, Zimmerann 2, Hofer 11, D’Heer 5, Luzzi (L); Held 2, Alletti, Santangelo 1, Paglialunga. N.e. Rizzo, Balestra, Fevereiro. All. Dante Boninfante.

ITAS TRENTINO: Bartha 10, Sbertoli 4, Lavia 8, Flavio 14, Rychlicki 15, Michieletto 21, Laurenzano (L); Gabi Garcia. N.e. Bristot, Pesaresi, Pellacani, Magalini e Acquarone. All. Fabio Soli.

ARBITRI: Brancati di Città di Castello (Perugia) e Canessa (di Bari).

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DURATA SET: 35’, 25’, 34’, 23’; tot 1h e 57’.

NOTE: 2.500 spettatori circa. Gioiella Prisma: 9 muri, 6 ace, 20 errori in battuta, 8 errori in attacco, 46% in attacco, 42% (34%) in ricezione. Itas Trentino: 11 muri, 5 ace, 20 errori in battuta, 8 errori in attacco, 54% in attacco, 55% (27%) in ricezione. Mvp Michieletto.





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