Pomigliano, ritardi ospedale di comunità: il botta e risposta

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Ospedale di comunità a Pomigliano, lavori fermi: botta e risposta tra Ciarambino e amministrazione comunale. «Pomigliano non può perdere il suo ospedale, sono decenni che lo attendiamo. Per questo ho presentato un’interrogazione per sapere come mai i lavori per la realizzazione di un ospedale di comunità, di una casa di comunità e di una centrale operativa territoriale a Pomigliano d’Arco non avanzano».

Così Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto. «Si tratta di presidi sanitari che doteranno Pomigliano di almeno 20 posti letto, oltre ad ambulatori specialistici ed importanti tecnologie diagnostiche» spiega la consigliera che rivendica che l’ambìto progetto partì da una sua mozione dell’ottobre 2021 grazie alla quale la Giunta deliberò, nel maggio 2022, la realizzazione di queste tre importanti strutture nella sua città. 

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La scorsa amministrazione comunale con una propria delibera aveva concesso all’Asl Na 3 Sud un’area in via Nazionale delle Puglie dove realizzare le strutture. Nonostante l’Asl abbia avviato l’iter ed espletato gli adempimenti preliminari, ad oggi è tutto fermo. Da cosa dipende questa inerzia? Il progetto si realizza con fondi messi a disposizione dal Pnrr, oltre 5 milioni di euro, nell’ambito della Missione 6 Salute e se non viene rispettato il cronoprogramma individuato dal Pnrr, ovvero il completamento delle opere entro giugno 2026, i finanziamenti ottenuti andranno persi.

A stretto giro arriva la risposta dell’amministrazione pomiglianese: «L’Ospedale di comunità sarà realizzato, i ritardi erano dovuti a un errore della precedente amministrazione la sintesi di una nota diffusa dal sindaco Raffaele Russo. Il progetto dell’ospedale di comunità non è né fermo né bloccato, ma ha subito un rallentamento a causa di un grave errore della precedente amministrazione comunale Pd-M5S, sostenuta dalla stessa Ciarambino. La passata amministrazione aveva individuato un terreno situato a pochi metri dall’attuale sede dell’Enam, società partecipata del Comune di Pomigliano d’Arco che si occupa della raccolta dei rifiuti. Sul terreno è presente un impianto fotovoltaico che garantisce un importante scambio di energia, generando risparmi per l’Enam e la cui rimozione avrebbe comportato la rinuncia ad un contratto vantaggioso con conseguenti costi energetici più elevati, determinando un onere stimato tra 200mila e 300mila euro, che ricadrebbe interamente sulle casse comunali e che l’Asl non ci riconoscerebbe».

«Va inoltre sottolineato che la collocazione dell’ospedale di comunità nei pressi dell’Enam avrebbe potuto portare anche ulteriori problematiche, in quanto la struttura affaccerebbe sul deposito dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti, compromettendo la salubrità e la funzionalità dell’area destinata ai servizi sanitari». Dal Comune, quindi, spiegano che è stato necessario individuare una nuova area idonea alla costruzione dell’ospedale.

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«Dopo un confronto con l’Asl – aggiungono gli amministratori comunali – è stato individuato un sito su un terreno di proprietà di Asm, nostra società partecipata, e per rendere possibile il trasferimento, è stato effettuato un atto di permuta, cedendo la sede attuale dell’Asm di via Fiume in cambio di questo nuovo terreno. Operazione approvata dal Consiglio comunale lo scorso 23 dicembre e ora si sta finalizzando l’atto presso il notaio per il relativo rogito. Nel frattempo, le attività sul nuovo sito sono già in corso: sono state completate le prove geologiche e redatte le prime bozze per la progettazione dell’ospedale. Tutto questo dimostra che il progetto procede, nonostante gli ostacoli ereditati dalla precedente amministrazione e gli errori nella pianificazione iniziale».

«Devo aver toccato un punto dolente se al solo annuncio di un’interrogazione e prima ancora di ricevere una risposta dall’organo preposto che è la Regione Campania – replica ancora Ciarambino –  l’amministrazione comunale di Pomigliano si sia affrettata a diffondere una nota risentita che purtroppo non dissipa i dubbi da me sollevati, anzi li alimenta visto il ritardo accumulato nel corso di un anno e mezzo. Da  pomiglianese e da rappresentante delle istituzioni mi auguro che tutti i tempi siano rispettati».





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