Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell’infanzia e primo ciclo: pubblicata la bozza per il dibattito pubblico

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la bozza delle “Nuove Indicazioni 2025” per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione, aprendo così una fase di dibattito pubblico e consultazione nazionale. Si tratta di un passaggio fondamentale nel percorso di revisione delle Indicazioni nazionali per il curricolo adottate nel 2012, che saranno sostituite a partire dall’anno scolastico 2026/2027.

Le Nuove Indicazioni 2025 vogliono essere una risposta concreta ai profondi cambiamenti sociali, culturali, tecnologici ed educativi che negli ultimi anni hanno trasformato la scuola italiana e la società. Un documento che si propone chiaro e flessibile, per accompagnare le scuole e i docenti nella progettazione del curricolo verticale d’istituto, nel rispetto dell’autonomia scolastica.

Quando entreranno in vigore le Nuove Indicazioni 2025?

L’adozione definitiva delle “Nuove Indicazioni 2025” è prevista per l’anno scolastico 2026/2027, sostituendo così il quadro di riferimento del 2012. Il tempo che separa dall’ attuazione sarà utile alle scuole per organizzare il lavoro di aggiornamento e adeguamento del curricolo, a partire proprio dal confronto avviato in queste settimane.

Obiettivi delle Nuove Indicazioni 2025 

Le Nuove Indicazioni intendono rilanciare il ruolo della scuola come ambiente di formazione più vicino agli studenti di oggi. Tra i punti chiave:

  • Centralità della persona: la scuola come luogo di crescita in tutte le dimensioni (cognitive, affettive, relazionali, etiche, estetiche, spirituali).
  • Alleanza educativa scuola-famiglia: rafforzamento del patto educativo tra insegnanti e famiglie, per il successo formativo di ogni studente.
  • Educazione alla cittadinanza attiva: formare cittadini consapevoli, responsabili, capaci di vivere in società democratiche.
  • Inclusione e personalizzazione: percorsi su misura per rispondere ai bisogni educativi di tutti gli alunni, con attenzione ai BES e alle diversità.
  • Competenze chiave europee: alfabetiche, multilinguistiche, STEM, digitali, personali, sociali, imprenditoriali e culturali, in linea con le Raccomandazioni UE.
  • Didattica innovativa e uso critico delle tecnologie: spinta alla didattica laboratoriale, interdisciplinare e uso consapevole dell’intelligenza artificiale.
  • Educazione ambientale: una scuola attenta alla sostenibilità e alla cura del pianeta.
  • Valorizzazione della scrittura: attenzione alla scrittura manuale (corsivo e calligrafia) come strumento di pensiero e crescita personale.
  • Educazione al rispetto e alle relazioni: sviluppo di competenze emotive, prevenzione della violenza e valorizzazione delle differenze.

Un documento aperto: al via la consultazione pubblica

La bozza, frutto del lavoro della Commissione nominata con DM n. 47/2024 e DM n. 173/2024, è stata pubblicata per avviare un ampio processo di ascolto e confronto. Nelle prossime settimane, la Commissione incontrerà:

  • Associazioni professionali e disciplinari degli insegnanti.
  • Associazioni dei genitori e degli studenti.
  • Organizzazioni sindacali della scuola.

Ma la partecipazione è aperta anche ai singoli docenti, alle scuole, ai Collegi Docenti, e a tutte le realtà scolastiche che vorranno contribuire con osservazioni e proposte concrete.
Il contributo della comunità educante sarà fondamentale per migliorare e integrare il documento, prima della sua versione definitiva.

Perché è importante che i docenti partecipino?

Le “Nuove Indicazioni 2025” ridefiniranno il quadro di riferimento per la progettazione didattica, incidendo su:

  • Metodologie di insegnamento (con particolare attenzione alla didattica attiva e interdisciplinare).
  • Organizzazione della scuola e del curricolo verticale.
  • Scelte educative sui temi cruciali dell’inclusione, cittadinanza, educazione ambientale, innovazione tecnologica e rispetto delle diversità.

Che cosa fare?

  • Leggere integralmente la bozza del documento
  • Discuterne nei Collegi Docenti e nei Dipartimenti per elaborare osservazioni e proposte.
  • Partecipare agli incontri della consultazione pubblica (in presenza o online).
  • Inviare contributi scritti attraverso le modalità che saranno indicate dalla Commissione e dal MIM.



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