Dai droni al 3d: mappare per innovare. La startup faentina Emisfera, architetture digitali

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Più veloci e più precisi. Fornire supporto a professionisti del settore edile, architettonico e immobiliare per ridurre le tempistiche relative alla fase di progettazione e i margini di errore. Con questo scopo, a fine 2023, è nata Emisfera, realtà che ha ricevuto il sostegno del Contamination Lab, pre-incubatore di impresa ospitato negli spazi della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza. «Il C-Lab ci ha permesso di sviluppare la nostra visione imprenditoriale, fornendoci le basi per gestire l’attività lavorativa. In particolare, ci hanno insegnato a focalizzarci su bisogni ed esigenze dei potenziali clienti, cambiando il nostro modo di lavorare». A dirlo è Francesco Masi, fondatore di Emisfera insieme ad Alessandro Zenzani. Lo abbiamo incontrato per approfondire i progetti di questa giovane realtà faentina.

Intervista a Francesco Masi: “Mappature precise in qualche giornata lavorativa, anziché in mesi di lavoro”

Masi, di cosa si occupa Emisfera?

La nostra attività nasce per offrire supporto ai professionisti, nell’effettuare rilievi su edifici. Grazie a un approccio molto tecnico e tecnologie all’avanguardia, come laser scanner e droni, che la quasi totalità degli studi professionali del nostro territorio non possiede, riusciamo ad avere dati precisi, su cui poi sviluppare la progettazione, in tempi estremamente ridotti.

Grazie al vostro lavoro, quanto è possibile accorciare le tempistiche?

Tramite la nostra strumentazione si possono ottenere mappature precise in qualche giornata lavorativa, anziché in mesi di lavoro. Questo è fondamentale, ad esempio, in presenza di bandi Pnrr dove il cronoprogramma è già definito e riuscire a comprimere le tempistiche delle fasi preliminari consente di ridurre il rischio di perdere i finanziamenti e concentrarsi maggiormente sulla progettualità.

Quali sono i progetti più importanti che avete seguito in questi primi anni di attività?

Tra i vari progetti c’è sicuramente quello legato alla chiesa di San Francesco, a Faenza. In due giornate siamo riusciti a eseguire il rilievo dell’intero edificio, compresi campanile, copertura e sottotetto della navata, ricostruendo il “gemello digitale” della chiesa in 3d e fornendo ai tecnici, responsabili della riqualificazione del complesso, dati precisi al millimetro. Attualmente invece stiamo effettuando un rilievo, per il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, sul Canale Zanelli, dalla chiusa di Errano fino alle Bocche dei Canali. L’attività di Emisfera non si limita però all’ambito tecnico, ma si estende anche in settori dove sono predominanti gli aspetti creativi ed emozionali.

Ovvero?

Utilizzando sempre laser scanner, droni e telecamere a 360° riusciamo a realizzare virtual tour che consentono agli utenti di esplorare dei luoghi a distanza, in modo immersivo e molto realistico. Così utilizziamo le competenze tecniche che abbiamo sviluppato, per favorire lo sviluppo turistico del nostro territorio.

Rilievi su edifici con tecnologie all’avanguardia: Emisfera ha lavorato anche alla chiesa di San Francesco di Faenza

Per quali realtà avete prodotto virtual tour?

Abbiamo reso visitabile da remoto il Mulino Scodellino di Castel Bolognese, utilizzando tecnologie all’avanguardia per rendere più attrattivo e accessibile un immobile che risale al XIV secolo, con un occhio di riguardo in particolare verso i turisti provenienti dall’estero. Inoltre, nel virtual tour andremo a implementare la Comunicazione Aumentativa Alternativa, per fare in modo che tutti, anche chi ha disturbi dell’apprendimento o del linguaggio, possano leggere la storia del Mulino.

Quante persone lavorano all’interno di Emisfera?

Il team è composto da tre persone, ma ci avvaliamo di diversi collaboratori esterni, che contattiamo a seconda del progetto che dobbiamo sviluppare. Mediamente nella nostra sede di Faenza lavorano 6 o 7 unità.

Quali progetti avete per il futuro?

Vogliamo coinvolgere di più i giovani, collaborando con le scuole del nostro territorio. Il nostro desiderio è infatti riuscire ad attivare dei laboratori, all’interno degli istituti scolastici, per avvicinare i giovani alle tecnologie innovative che si possono utilizzare per effettuare un rilievo. Vogliamo dare agli studenti gli strumenti per rimanere aggiornati ed inserirsi, con più facilità, nel mondo del lavoro. Inoltre vogliamo aiutare il nostro territorio, in questa fase di ricostruzione post alluvione. Grazie alla nostra strumentazione possiamo mappare anche svariati ettari di terreno, compresi boschi o pendii collinari e siamo in grado dunque di effettuare rilievi di movimenti franosi. Abbiamo effettuato la prima mappatura di una frana a Dozza e vogliamo contribuire a mettere in sicurezza il nostro territorio, effettuando rilievi delle aree franate e fornendo ai tecnici, che dovranno occuparsi dei lavori di ripristino, dati precisi e affidabili.

Samuele Bondi



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