Energia, mozione Squeri (FI): su impegno governo iniziative contenimento prezzi e sviluppo fonti alternative

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Atto Camera

Roma – Mozione 1-00408

presentato da

SQUERI Luca

testo di

Martedì 4 marzo 2025, seduta n. 439

La Camera,

premesso che:

negli ultimi mesi del 2024 e nei primi mesi dell’anno in corso il costo dell’energia ha registrato un aumento che nel mese di gennaio ha visto attestarsi il prezzo medio giornaliero dell’energia elettrica a 143 euro a megawattora e il prezzo medio giornaliero del gas a circa 50 euro a megawattora;

a gennaio 2025 l’energia elettrica in Italia è costata 143 euro a megawattora in media, dai 99 di gennaio 2024, con un rincaro del 44 per cento in un anno. A febbraio 2025 la media italiana è salita a 154 euro a megawattora ;

le associazioni dei consumatori analizzando le previsioni sull’andamento del prezzo delle materie prime, hanno calcolato come la bolletta elettrica e del gas 2025 di una famiglia con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero, potrebbe arrivare a superare i 2.930 euro, vale a dire quasi il 13,6 per cento rispetto a quella del 2024;

per quanto riguarda le Pmi, i rincari energetici penalizzano maggiormente quelle minori, con un costo dell’energia superiore del 22,5 per cento superiore a quello della corrispondente media europea. Le piccole imprese pur rappresentando solo un terzo dei consumi industriali, pagano circa la metà del costo degli incentivi alle rinnovabili. Nel 2024 esse hanno pagato l’energia elettrica mediamente 164 euro a MWh, comprensivo del prezzo dell’energia (108,52 euro) e degli oneri per le rinnovabili (54,4 euro). A febbraio 2025 il costo complessivo è salito a 208 euro a MWh, insostenibile per aziende che non possono facilmente assorbire tali incrementi;

come illustrato dal Governo in una recente informativa svolta alla Camera dei deputati il 23 gennaio 2025 l’aumento dei costi dell’energia nel mercato domestico è dovuto ad una molteplicità di fattori di carattere internazionale, quali la crescente domanda di energia in atto in Asia, i rischi della frammentazione delle supply chain a livello europeo, le tensioni geopolitiche in alcune aree del mondo – Ucraina e Medio Oriente – e i possibili impatti derivanti dalla situazione politica internazionale implicano, tra i diversi effetti, il persistere di condizioni di volatilità dei mercati energetici e di possibili speculazioni;

per quanto riguarda la dinamica dei costi del gas l’interruzione totale dal primo di gennaio 2025 delle forniture di gas russo tramite l’Ucraina ha prodotto a livello europeo una riduzione di circa 15 miliardi di metri cubi, pari al 5 per cento delle importazioni complessive dell’intero continente del 2024;

a questa riduzione si sono aggiunte quelle del flusso di gas proveniente dall’Algeria per circa 30 milioni di metri cubi al giorno e il calo di circa un terzo del gas proveniente dall’Azerbaijan;

tali eventi hanno imposto a un maggiore utilizzo degli stoccaggi e ad un aumento delle importazioni dal Nord Europa, influenzando quindi i prezzi in Italia, anche in riferimento al prezzo sui mercati europei;

il prezzo dell’energia elettrica in Italia è determinato nel 70 per cento delle ore dalla generazione termoelettrica a gas, nonostante questa pesi poco più del 40 per cento sulla generazione complessiva. Per questa tipologia di impianti, al costo della materia prima gas si somma il costo della CO2, che sul mercato Ets ha fatto registrare nel 2024 il prezzo medio di circa 65 euro a tonnellata, equivalente a circa 25 euro al megawattora da caricare. Tale extracosto si riflette per il 70 per cento delle ore su tutta la generazione elettrica indipendentemente dalla fonte di generazione;

come illustrato dal Governo nella citata informativa le direttrici di intervento perseguite da tempo riguardano da un lato, misure per accelerare lo sviluppo di nuova capacità da fonti rinnovabili, sia attraverso gli strumenti di sostegno sia attraverso misure di contesto volte a promuovere condizioni di mercato più favorevoli e procedure amministrative più chiare, rapide ed efficaci; dall’altro, misure per mitigare il prezzo di generazione termoelettrica;

il meccanismo del cosiddetto energy release, introdotto con il decreto-legge n. 181 del 2023, convertito con modificazioni dalla legge n. 11 del 2024, si muove in tale direzione. Tale meccanismo consiste nell’anticipazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili nella disponibilità del Gse a prezzo calmierato a favore delle imprese, in questo caso imprese energivore, configurandosi come un Ppa di medio termine. In cambio, le imprese energivore hanno l’obbligo di realizzare capacità Fer pari al doppio di quella anticipata: l’obiettivo finale è spingere l’autoproduzione sostenibile da parte delle imprese energivore;

con il meccanismo del cosiddetto gas release introdotto con il decreto-legge n. 181 del 2023, si è inteso rendere disponibili alle imprese gasivore 2-3 miliardi di metri cubi l’anno di gas nazionale a prezzi regolamentati. Nel 2024 sono stati estratti circa 2,7 miliardi di metri cubi, anche se le riserve accertate si aggirano fra i 50 e i 100 miliardi di mc, tali da permettere per diversi anni un aumento significativo della produzione. Con il decreto-legge n. 153 del 2024, convertito con modificazioni dalla legge 191 del 2024, si è provveduto a rivedere il Pitesai e a consentire la finalizzazione di parte della nuova produzione alla suddetta misura;

il Governo è altresì al lavoro per individuare soluzioni che possano ridurre significativamente l’incidenza nel prezzo elettrico degli oneri di varia natura (Ets compreso), che oggi gravano sul consumo di gas per la produzione termoelettrica; assicurino che le misure di compensazione di cui al punto precedente si trasferiscano appieno nei prezzi dell’energia elettrica su tutto il mercato; mantengano comunque il costo della produzione di energia elettrica con il gas a livelli che non scoraggino l’ingresso di nuova capacità rinnovabile;

in sede europea è in corso un’iniziativa del Governo finalizzata all’individuazione di meccanismi strutturali funzionali a prevenire che eventuali fenomeni speculativi determinino l’aumento dei prezzi del gas sul Ttf;

in tal senso il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica si sta confrontando anche con la Germania per fronteggiare i rincari del costo dell’energia, per valutare in sede Ue l’introduzione di misure adeguate ad abbassare il prezzo del gas per famiglie e imprese e per consentire il disaccoppiamento dei prezzi del gas e dell’elettricità;

accanto all’istallazione di nuova capacità, il repowering e l’integrale ricostruzione degli impianti rinnovabili, in particolare l’eolico e il fotovoltaico, come anche previsto dall’aggiornamento del Pniec, rappresentano un’opportunità per incrementare la produzione di energia rinnovabile, senza consumare nuove superfici, funzionale al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030;

al fine di favorire l’adozione di contratti a lungo termine (cosiddetti Ppa), tra i produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile coi consumatori industriali finali, con l’articolo 8 del decreto-legge n. 208 del 2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 20 del 2025, è stata introdotta una misura di garanzia di ultima istanza gestita dal Gse con l’impegno di 45 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, cui si provvede con i proventi delle aste Ets;

in aggiunta alle linee di intervento già in essere, di lungo e medio periodo, il governo ha annunciato il 13 febbraio 2025 in Senato, in risposta ad un atto di sindacato ispettivo, la volontà di adottare un provvedimento per intervenire anche nell’immediato sulla dinamica dei prezzi dell’energia,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative normative volte ad intervenire nell’immediato sulla dinamica dei prezzi dell’energia e sulle ripercussioni prodotte in danno dei clienti domestici, delle Pmi e delle imprese, anche promuovendo una capillare campagna informativa in merito alla possibilità per i clienti vulnerabili di passare al servizio a tutele graduali entro il 30 giugno 2025;

2) ad adottare le possibili iniziative per ridurre gli oneri generali di sistema sulle bollette elettriche e del gas delle famiglie e delle Pmi, valutando altresì se non sia opportuno ridurli sul gas utilizzato a fini di produzione energetica per ridurre i costi di generazione degli impianti termoelettrici a gas e conseguentemente il prezzo marginale dell’energia elettrica;

3) ad adottare iniziative normative volte a incrementare il bonus sociale per i clienti in condizioni di difficoltà economica, anche attraverso l’ampliamento della platea dei beneficiari, avendo particolare riguardo ai componenti del nucleo familiare e ai soggetti in gravi condizioni di salute;

4) ad introdurre iniziative di competenza volte a ridurre il costo dell’energia per le attività produttive, in particolare per le Pmi;

5) a dare piena attuazione all’energy release 2.0 di cui all’articolo 1 del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, al fine di garantire ai clienti finali energivori energia elettrica a prezzo calmierato a fronte dell’impegno di sviluppare nuova energia da fonti rinnovabili;

6) a procedere all’attuazione del gas release, di cui all’articolo 2 del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, alla luce delle modifiche introdotte dal decreto-legge 153 del 2024, favorendo così la fornitura di gas naturale di nuova produzione a favore prioritariamente delle imprese gasivore;

7) a intervenire in sede comunitaria per individuare misure in linea con la disciplina degli aiuti di Stato volte a mitigare gli impatti economici del sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (Ets), in particolare per il settore energetico e sugli eventuali effetti distorsivi sulla competitività degli Stati appartenenti all’Unione europea;

8) a favorire in conformità a quanto previsto dall’articolo 10, paragrafo 3, della direttiva 2003/87/CE, recepito nell’articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 47 del 2020, così come modificato dal decreto legislativo n. 147 del 2024 il ricorso all’utilizzo dei proventi delle aste Ets per calmierare i prezzi delle bollette di cittadini e imprese, valutando altresì un incremento della quota destinata a finanziare interventi strutturali per la decarbonizzazione dei settori industriali manifatturieri, come previsto dalla direttiva (Ue) 2018/410 e dalle nuove prescrizioni del pacchetto «Fit for 55»;

9) a proseguire nell’azione già intrapresa finalizzata a rimuovere il differenziale fra il prezzo del gas sul mercato europeo Ttf di Amsterdam e quello sul mercato italiano Psv;

10) ad avviare un percorso virtuoso di disaccoppiamento dei prezzi del gas da quelli dell’energia elettrica al fine di favorire il contenimento dei prezzi e lo sviluppo di mercati energetici più efficienti e legati alle singole strutture di costo di produzione;

11) a caldeggiare in sede europea il principio della neutralità tecnologica nel definire le politiche e nel promuovere lo sviluppo delle diverse tecnologie per il raggiungimento dei target climatici al 2030 e al 2050;

12) ad adottare iniziative volte a potenziare lo strumento dei contratti di lungo termine per l’energia verde, sia favorendo l’aggregazione della domanda con le piccole e medie imprese e sia prevedendo il coinvolgimento di una controparte centralizzata pubblica che possa offrire ai consumatori finali quota dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e relative garanzie di origine oggetto delle procedure competitive relative ai sistemi di incentivazione tariffaria delle rinnovabili;

13) ad adottare iniziative volte a favorire la stabilizzazione dei prezzi e l’integrazione delle rinnovabili nel mercato, anche valutando misure affinché il Gse organizzi aste per l’acquisto di energia elettrica a medio-lungo (Ppa), aperte su base volontaria agli impianti Fer esistenti ed oggetto di revamping non incentivati;

14) ad adottare iniziative normative volte a semplificare, come previsto dalla direttiva Red III, l’iter autorizzativo e di connessione alla rete per gli interventi di repowering degli impianti Fer;

15) ad andare avanti nel percorso di reintroduzione della produzione di energia nucleare per salvaguardare la competitività delle imprese, predisponendo, alla luce anche delle recenti conoscenze scientifiche e nell’ottica degli obiettivi di decarbonizzazione, indipendenza energetica nazionale e tutela dell’economia nazionale, un percorso normativo finalizzato a consentire la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile di nuova generazione;

16) ad adottare iniziative normative volte ad introdurre una semplificazione efficace sotto il profilo ambientale e autorizzativo per la realizzazione di interventi di repowering eolico su impianti esistenti, in considerazione del contributo che tali interventi possono offrire per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica contenendo al contempo l’utilizzo di nuovo suolo, nonché a prevedere un diverso criterio per la priorità di trattazione delle procedure ambientali e autorizzative basato sul parametro dell’efficienza della produzione energetica rispetto all’impatto ambientale provocato;

17) a proseguire ed implementare l’azione predisposta attraverso il cosiddetto Piano Mattei per rafforzare la cooperazione tra l’Italia e i Paesi africani per diversificare e aumentare le fonti e le forniture nell’approvvigionamento di energie;

18) a promuovere l’ottimizzazione, l’efficientamento e lo sviluppo degli impianti idroelettrici, sia da acqua fluente che da pompaggio, in modo da massimizzare la produzione programmabile di energia da fonte idrica.
(1-00408) «Squeri, Caramanna, Gusmeroli, Cavo, Casasco, Zucconi, Andreuzza, Polidori, Mattia, Barabotti, Milani, Di Mattina, Antoniozzi, Toccalini, Colombo, Comba, Giovine, Maerna, Pietrella, Schiano di Visconti».






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