Bonus barriere architettoniche e IVA al 4%: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate | Articoli

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Le barriere architettoniche rappresentano un ostacolo significativo per la mobilità delle persone con disabilità. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito l’applicabilità dell’aliquota IVA ridotta al 4% per progetti comunali mirati a migliorare l’accessibilità, come nel caso di un museo che sta implementando interventi per garantire l’accesso a persone con disabilità motorie, uditive e visive.

Rimuovere le barriere architettoniche: nuove opportunità con il bonus al 75%

Una problematica abbastanza ricorrente riguarda il tema delle barriere architettoniche, intese come ostacoli fisici presenti negli ambienti costruiti che impediscono o limitano la mobilità e l’accesso delle persone con disabilità, in particolare quelle con difficoltà motorie o sensoriali.

Le barriere architettoniche possono trovarsi in spazi pubblici privati e riguardano principalmente:

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  • scale e gradini, poiché la loro presenza è una delle principali barriere per le persone con disabilità motorie;
  • accessi e passaggi stretti, come porte, corridoi, etc. troppo stretti per consentire il passaggio di persone in carrozzina o con altri dispositivi di mobilità;
  • assenza di rampe dove per le persone con ridotta mobilità, ovvero persone che trasportino passeggini o altre forme di supporto alla mobilità sono un ostacolo evidente;
  • ascensori non disponibili o non accessibili, come ad esempio la presenza di un quadro comandi ad una quota inadeguata o vani non sono abbastanza spaziosi per permettere la movimentazione di una sedia a rotelle.

Con la nuova legge di bilancio 2025 vengono agevolati, attraverso il Bonus Barriere Architettoniche al 75%, tutti gli interventi inseriti nell’art. 119-ter del DL 34/2020 (modificato dal DL 212/2023), quali:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Il Bonus Barriere Architettoniche 2025 offre la possibilità di accedere ad una detrazione del 75% sulle spese sostenute, da suddividere in 5 rate annuali di pari importo. Il legislatore ha però imposto dei limiti massimi che variano in relazione alla tipologia di immobile:

  • 50.000 euro per abitazioni unifamiliari o unità immobiliari indipendenti con accesso autonomo;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per edifici plurifamiliari con da 2 a 8 unità;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per condomini con oltre 8 unità.

Recentemente l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello 267/2024, ha chiarito quando sia prevista l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 4% nel caso di rimozione delle barriere architettoniche.

L’importanza dell’IVA ridotta

L’Agenzia delle Entrate in un recente interpello ha chiarito l’applicabilità dell’aliquota IVA ridotta al 4% relativamente ad un progetto promosso da un Comune per rimuovere le barriere architettoniche e garantire la piena accessibilità a un museo.

Il Comune, gestore del museo cittadino, ha intrapreso un progetto di ristrutturazione finalizzato a migliorare l’accessibilità delle proprie strutture, le quali sono atte ad accogliere un pubblico diversificato con necessità di interventi per garantire l’accessibilità a persone con ridotte capacità motorie, uditive e visive.

Nel caso specifico, il museo aveva all’atto dei fatti un accesso limitato per le persone con disabilità motorie. Per risolvere questa problematica, il Comune ha avviato un progetto che includesse la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali, finanziato nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Nel progetto si comprende diversi interventi volti a migliorare l’accessibilità del Museo, tra cui:

  • i percorsi tattici e audioguide con la realizzazione di mappe tattili, pannelli in braille e audioguide per non vedenti;
  • i sistemi multisensoriali per la creazione di percorsi accessibili con l’ausilio di tecnologie informatiche e dispositivi software per garantire una visita completa;
  • l’accessibilità per persone con difficoltà sensoriali con l’introduzione di strumenti come video in lingua dei segni e avvisi luminosi per facilitare l’orientamento delle persone con disabilità uditive e visive.

Il Comune ha quindi posto dei chiarimenti sull’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 4% sugli interventi descritti.
La normativa vigente, l’art. 1, comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996 definisce le barriere architettoniche come ostacoli che limitano la mobilità e l’accesso a persone con difficoltà motorie, visive o uditive. In linea con questa definizione, gli interventi previsti nel progetto sono finalizzati a eliminare tali ostacoli.

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Il Comune ha fatto riferimento anche alla Legge n. 104/1992 e al DL n. 41/2021, che promuovono l’inclusione delle persone con disabilità attraverso la rimozione delle barriere architettoniche e l’adeguamento della struttura pubblica.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato che gli interventi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche possono beneficiare dell’aliquota IVA ridotta del 4%, come previsto dal numero 41-ter della Tabella A, parte seconda, del Decreto IVA. La legge mira infatti a incentivare la realizzazione di opere destinate ad eliminare gli ostacoli fisici, sensoriali e cognitivi, agevolando l’accesso alle strutture pubbliche, inclusi i musei.

Il caso promosso dal Comune per la rimozione delle barriere architettoniche nel proprio museo, mediante un progetto finalizzato a rendere la struttura accessibile a tutte le persone, è di fatto uno degli esempi più efficaci di come gli interventi di inclusività possano beneficiare dell’aliquota IVA ridotta del 4%.

  

LA RISPOSTA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE È SCARICABILE IN ALLEGATO.



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