Gli incendi forestali sono una delle emergenze ambientali più devastanti che l’umanità si trova ad affrontare, con danni incalcolabili per la biodiversità, l’ambiente e le comunità locali.
Sempre più frequenti e devastanti, sono fortemente influenzati dalla siccità, che il cambiamento climatico sta aggravando. La mancanza di piogge, infatti, riduce l’umidità del suolo e della vegetazione, che diventa così un combustibile ideale. Inoltre, i venti forti amplificano ulteriormente la propagazione delle fiamme, spingendole velocemente attraverso vasti territori e rendendo più difficile il controllo degli incendi.
A livello globale, gli incendi hanno colpito duramente diverse regioni, come testimoniato anche dai recentissimi e tragici eventi in California, a Los Angeles e San Diego. A Los Angeles le fiamme hanno divorato migliaia di ettari di terreno causando anche la morte di almeno 25 persone e lasciando centinaia senza casa. Anche in Argentina, nella provincia di Chubut, uno dei primi grandi incendi dell’estate australe ha distrutto quasi 2.000 ettari di foresta, alimentato da una forte ondata di caldo. In seguito al disastro, circa 200 famiglie sono state evacuate, decine di abitazioni sono andate distrutte e sono stati segnalati alcuni feriti.
Purtroppo, l’emergenza incendi riguarda anche l’Italia. Nel 2024, l’Italia ha affrontato un altro anno difficile per quanto riguarda gli incendi, con un aumento della superficie bruciata rispetto all’anno precedente. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dal 15 giugno al 15 settembre 2024 la superficie complessiva percorsa da grandi incendi in Italia è stata di 45.783 ettari. Rispetto ai circa 40.000 ettari bruciati nello stesso periodo nel 2023, c’è stato un incremento di quasi il 15%.
Nel 2024 Sicilia, Calabria, Sardegna e Campania sono state le regioni più colpite dagli incendi forestali
Dei quasi 46 mila ettari bruciati in Italia tra il 15 giugno e il 15 settembre 2024, quasi 9.000 ettari erano coperti da boschi.
Le regioni più colpite in termini di superficie forestale bruciata sono state la Sicilia, Calabria, Sardegna e Campania: queste quattro regioni rappresentano circa l’85% del territorio nazionale interessato da grandi incendi durante il periodo estivo 2024.
La tipologia di foresta più danneggiata è risultata quella delle leccete-sugherete e della macchia mediterranea, che ha subito il 48% dei danni, seguita dai boschi di roverella e misti con il 33%. Un dato preoccupante riguarda anche le aree protette, poiché circa il 27% degli ecosistemi forestali colpiti durante la stagione incendi del 2024 si trova all’interno dei confini di siti appartenenti al sistema nazionale delle aree protette. Questo dato sottolinea l’entità del danno subito da ecosistemi che dovrebbero essere al riparo dalle minacce, ma che si sono trovati a fronteggiare la furia del fuoco.
Ma quali sono le cause degli incendi in Italia?
Sempre secondo l’ISPRA, circa il 40% degli incendi in Italia sono attribuibili a fattori dolosi o a negligenza. Questo dato evidenzia come la gestione del territorio e la prevenzione siano cruciali per arginare questa emergenza. La mancanza di politiche di prevenzione efficaci e la cattiva gestione del territorio sono fattori determinanti che permettono agli incendi di espandersi velocemente, specialmente in un contesto di cambiamenti climatici in corso.
Secondo le stime del Sistema Europeo di Informazione sugli Incendi Forestali (EFFIS), a causa degli incendi, nel 2024 in Italia risultano diffuse 8.000 tonnellate di polveri sottili (PM2,5), 3.000 di ossidi di azoto (NOx) e 659 tonnellate di Black Carbon.
Nel 2025 la situazione potrebbe peggiorare
Sempre secondo EFFIS, l’Italia è uno dei Paesi più vulnerabili in Europa agli incendi, insieme a Grecia e Spagna. A livello globale, la situazione non è affatto rassicurante. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha previsto un incremento delle superfici bruciate per il 2025, con una stima che oscilla tra il 10 e il 15% in più rispetto al 2024. Questo scenario è aggravato dalla crisi climatica in corso, che favorisce la frequenza e l’intensità di eventi climatici estremi, come ondate di calore e siccità, creando condizioni ideali per la propagazione degli incendi. La tendenza è quindi destinata a peggiorare, con la crescente frequenza e gravità degli incendi che comprometteranno ulteriormente la salute del nostro ambiente naturale.
Cosa possiamo fare per arginare il problema degli incendi forestali?
Il governo deve al più presto adottare delle misure concrete. La gestione forestale sostenibile, l’adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio degli incendi e la creazione di infrastrutture di protezione sono strumenti essenziali per arginare questa emergenza. È inoltre fondamentale adottare politiche di prevenzione più incisive, che partano dalla gestione efficiente e responsabile del territorio e dalla sensibilizzazione della popolazione sui rischi legati al fuoco.
Altrettanto importante sarà attuare anche delle misure per contrastare la crisi climatica, complice dell’aggravarsi degli eventi estremi come ondate di calore e siccità che creano le condizioni ideali per la propagazione degli incendi.
Solo con un impegno serio e coordinato possiamo sperare di ridurre l’impatto devastante degli incendi sul nostro Paese e proteggere il nostro prezioso ambiente naturale. La sfida per il 2025 è già davanti a noi, e non possiamo permetterci di aspettare.
Se vogliamo fermare gli incendi, dobbiamo fermare anche la crisi climatica
Aiutaci a chiedere misure concrete
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