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Il Comune di Valdisotto torna nuovamente sotto i riflettori per un consolidato sistema di corruzione legato all’aggiudicazione di gare d’appalto. Lo scorso febbraio, al termine di una lunga e complessa attività d’indagine (terminata alla fine del 2024 e denominata Recharge), la Procura della Repubblica di Sondrio aveva richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Sondrio “un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, detentiva e interdittiva nei confronti di 11 soggetti, tra i quali il responsabile di un ufficio interno del Comune di Valdisotto, oltre imprenditori e professionisti della Valtellina e della provincia di Bergamo”. A raccontarlo è il procuratore della Repubblica, Piero Basilone, con l’intento di “assicurare una corretta informazione su fatti di rilevante interesse pubblico, essendo connessi all’esercizio di funzioni pubbliche, all’amministrazione di denaro e di beni pubblici, con il coinvolgimento di funzionari pubblici e numerose persone fisiche e imprese”.
“A carico delle persone sottoposte ad indagine sono stati ipotizzati i reati di peculato, corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio e di falso ideologico in atto pubblico. Il procedimento trae origine da un esposto presentato alla Tenenza di Bormio della Guardia di Finanza per fatti risalenti agli anni 2021 e 2022, riguardanti l’aggiudicazione di gare d’appalto, bandite dal Comune di Valdisotto, per l’affidamento di diversi lavori e servizi per importi consistenti. L’attività investigativa, iniziata nel marzo 2023 e avviata all’indomani della presentazione dell’esposto, ha inizialmente coinvolto il responsabile dell’ufficio comunale e alcune persone fisiche, prevalentemente imprenditori e professionisti”, si legge in una nota della procura.
Già a novembre 2023, in più circostanze, si era resto necessario sottoporre a perquisizione l’ufficio comunale in cui lavorava il responsabile dell’ufficio pubblico, diverse sedi di alcune società, le abitazioni di alcuni indagati e altri luoghi nella loro disponibilità, “al fine di acquisire documentazione necessaria all’accertamento dei rapporti tra gli indagati, delle attività svolte dalle aziende e alla ricostruzione delle procedure di affidamento degli incarichi alle aziende private”. In tali circostanze, erano state sottoposte a sequestro anche consistenti somme (oltre 320.000 euro in banconote di medio e grosso taglio, occultati in diversi luoghi, tra cui bagni, casseforti e una cassetta di sicurezza) e documenti poi rivelatisi fondamentali per la ricostruzione dei fatti.
Reati nonostante le indagini
Dopo l’attività iniziale, resa già nota nel novembre del 2023, l’indagine era proseguita, permettendo di scoprire “un consolidato meccanismo di corruzione incentrato sul pagamento di tangenti e dazione di utilità per l’affidamento di lavori e servizi pubblici e si è sviluppata mediante un’attività investigativa molto complessa e durata diversi mesi, volta ad acquisire riscontri agli elementi inizialmente emersi”. L’analisi della documentazione sequestrata insieme ad altra attività, ha consentito di estendere le indagini nei confronti di ulteriori indagati e di ipotizzare numerosi altri reati, anche commessi successivamente alla presentazione dell’esposto, fino a raccogliere, nei confronti di undici indagati, gravi indizi di colpevolezza posti a fondamento della richiesta di misura cautelare e dell’applicazione, da parte del Giudice per le indagini preliminari di Sondrio, di cinque arresti domiciliari e sei divieti temporanei di contrattare con la pubblica amministrazione.
L’esecuzione delle misure cautelari e di ulteriori decreti di perquisizione, che ha interessato diversi comuni delle province di Sondrio e Bergamo, è stata affidata ad ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria dei Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio. La Procura della Repubblica attende ora eventuali memorie difensive, documenti, richieste di interrogatorio o di approfondimenti d’indagine. “Tutto sarà attentamente e doverosamente preso in considerazione”, conclude il procuratore Piero Basilone.
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