Con “Artemisia” sono molto aumentate le richieste di aiuto delle donne con disabilità vittime di violenza – Informare un’H

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A Milano e nei Comuni dell’hinterland interessati da “Artemisia”, progetto promosso dalle Fondazioni Somaschi, ASPHI e Centro per la Famiglia Card. Carlo Maria Martini, insieme alla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e al CEAS (Centro Ambrosiano di Solidarietà), il numero di donne con disabilità vittime di violenza rivoltesi a un Centro Antiviolenza è aumentato del 43% tra il 2023 e il 2024, un dato nettamente superiore rispetto a quanto atteso dalle Associazioni che hanno promosso l’iniziativa, a testimoniare che sul territorio esiste un bisogno effettivo ed emergente, cui è stata data una prima risposta.

Artemisia Gentileschi, “Autoritratto come allegoria della Pittura” (particolare), (1638-39), Royal Collection Trust, Londra (Foto: Bridgeman/Aci). Alla pittrice secentesca si ispira il nome del progetto promosso in Lombardia.

Nella città di Milano e nei Comuni dell’hinterland interessati dal progetto Artemisia, il numero di donne con disabilità vittime di violenza che si sono rivolte a un Centro Antiviolenza è aumentato del 43% tra il 2023 e il 2024, un dato nettamente superiore rispetto a quanto atteso dalle Associazioni che hanno promosso lo stesso progetto Artemisia, a testimoniare che sul territorio esiste un bisogno effettivo ed emergente, cui è stata data una prima risposta.

Avviato il 3 dicembre 2022 e tuttora in corso, il progetto Artemisia – abbreviazione per “Attraverso Reti TErritoriali eMersione di SItuAzioni di violenza”, ma chiamato così anche in onore di Artemisia Gentileschi (nata nel 1593 e deceduta tra il 1652 e il 1656), la nota pittrice che subì una violenza sessuale a cui reagì facendo processare e condannare il colpevole) – è stato promosso dalle Fondazioni SomaschiASPHI e Centro per la Famiglia Card. Carlo Maria Martini, insieme alla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e al CEAS (Centro Ambrosiano di Solidarietà).
Tra il 2023 e il 2024, l’iniziativa, di cui già in diverse occasioni ci siamo occupati sul nostro sito, ha condotto attività di formazione e sensibilizzazione rivolte sia alle Reti Territoriali Antiviolenza di Milano, Melzo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Legnano e Cinisello Balsamo – per migliorarne le competenze sui temi relativi alla disabilità – sia alle Associazioni di persone con disabilità, per sensibilizzarle sulle questioni di genere.
«Questa attività – spiegano dalla LEDHA – ha avuto un impatto immediato, come riscontrato già nel 2024 dalle Associazioni che gestiscono i Centri Antiviolenza. Il numero di donne con disabilità vittime di violenza da essi prese in carico è passato infatti dalle 41 del 2023 (su 691, pari al 5,9% del totale) alle 59 del 2024 (su 782, pari al 7,5% del totale). A queste vanno aggiunte altre 17 donne seguite dal Consultorio Familiare della Fondazione Centro per la Famiglia Card. Carlo Maria Martini».

«Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto – commenta Laura Abet, avvocata e responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA – eravamo consapevoli del fatto che la violenza ai danni delle ragazze e delle donne con disabilità è un fenomeno invisibilizzato. Da qui la necessità di farlo emergere. Ebbene, questi numeri sono molto più alti di quanto ci aspettavamo, segno che il progetto risponde a un bisogno diffuso».

L’aumento delle prese in carico delle donne con disabilità da parte dei Centri Antiviolenza è anche legato a un miglioramento dell’accessibilità di questi servizi. Troppo spesso, infatti, gli stessi Centri Antiviolenza e le Case Rifugio presentano ostacoli che rendono difficile – se non impossibile – l’accesso alle donne con disabilità motoria. Per chi ha una disabilità cognitiva o sensoriale, invece, l’ostacolo principale è rappresentato dalla difficoltà ad accedere alle informazioni.
Anche per questo motivo, come avevamo riferito a suo tempoArtemisia ha redatto delle Linee di Indirizzo rivolte alle Associazioni e agli Enti che gestiscono Centri Antiviolenza e Case Rifugio, con informazioni utili a rendere accessibili e fruibili i servizi alle donne e ragazze con disabilità. Il documento fornisce, ad esempio, indicazioni sugli accorgimenti da adottare per superare le barriere architettoniche e per garantire l’accesso alle informazioni, ai siti internet e ai canali di comunicazione tra le potenziali vittime e le operatrici del Centro Antiviolenza, ciò che consente a chi ha una disabilità sensoriale o cognitiva di utilizzarli in autonomia.
E infine, all’interno delle Linee di Indirizzo è stato inserito un questionario di autovalutazione, utilizzabile dalle operatrici dei singoli Centri Antiviolenza per verificare l’accessibilità della struttura, registrando la presenza o meno di barriere architettoniche, segnaletica interna e bagni accessibili. Uno strumento che rappresenta un punto di partenza per valutare gli interventi necessari per migliorare l’accessibilità.

Da ricordare in conclusione che i risultati ottenuti nei due anni di attività di Artemisia saranno al centro del convegno denominato Nessuna esclusa, in programma il 20 maggio prossimo a Palazzo Marino di Milano. (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.

 

* Il presente testo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.

 

Vedi anche:

Artemisia, reti antiviolenza accessibili alle donne con disabilità, 15 novembre 2023.
Presentate alla Regione Lombardia le “Linee guida per Reti antiviolenza accessibili”, 17 gennaio 2025.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.

 

Ultimo aggiornamento il 10 Marzo 2025 da Simona



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