Bambini e giovani, l’importanza di saper riconoscere i tratti dell’«alta sensibilità» – Salute e Benessere

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TRENTO – Disturbi psichici, ansia e depressione, sono solo alcuni dei disagi che stanno aumentando nella fascia giovanile tra i 18 e i 24 anni e ai quali, il più delle volte, ne segue un insuccesso scolastico e/o un relativo abbandono scolastico. Dai dati Eurostat e Istat elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) emerge che in Italia sono 431 mila i giovani che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola. 

Per questo appare di fondamentale importanza conoscere i tratti della personalità dei bambini e dei giovani, come l’alta sensibilità, che se non adeguatamente riconosciuta rischia di causare gravi disagi emotivi. 

Daniela Scandurra, pedagogista e operatrice dell’alta sensibilità, ci spiega che cosa sia questo tratto della personalità e come riconoscerlo.

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“L’alta sensibilità è un tratto della personalità identificato dalla psicologa Elaine Aron negli anni ’90. Non è una malattia, né un disturbo. E neanche un problema comportamentale. È parte del corredo genetico di chi nasce con questa caratteristica temperamentale, un tratto ereditario che influisce sul modo di affrontare la vita. Lo sguardo unico con cui si percepisce il mondo.”

Come si manifesta l’alta sensibilità?

L’alta sensibilità non ha a che fare solo con una maggiore sensibilità, ma si manifesta attraverso una risposta più accentuata agli stimoli ambientali, sia positivi che negativi, in quanto le persone altamente sensibili elaborano e processano le informazioni che arrivano dall’ambiente in modo più profondo. Nei bambini piccoli, tutto questo si esprime con pianti frequenti, crisi di rabbia e difficoltà ad adattarsi a novità e cambiamenti. Durante l’adolescenza, invece, il quadro cambia: i ragazzi tendono a chiudersi in sé stessi, diventano più introversi e riflessivi, con un rischio maggiore di incorrere in disturbi d’ansia e depressione. Conoscere questo tratto temperamentale è, perciò, fondamentale per individuare gli strumenti giusti con cui rispondere adeguatamente ai bisogni di bambini e ragazzi altamente sensibili.

Quanto è diffusa l’alta sensibilità?

Circa il 20-30% delle persone possiede questa caratteristica: una percentuale troppo alta per classificarla come un disturbo, ma non abbastanza per essere ancora riconosciuta e accettata.

Non è però molto conosciuta.

Sì, è vero. Proprio perché poco conosciuta — persino tra gli esperti! — l’alta sensibilità può, per esempio, creare incertezza nei genitori. Di fronte alle intense reazioni emotive dei loro figli o vedendoli sopraffatti da situazioni che ai coetanei sembrano non turbare affatto, molti si interrogano: c’è qualcosa che non va? Stiamo sbagliando noi? Dubbi che possono pesare sull’efficacia del loro approccio educativo, ma che spesso derivano solo dalla mancanza di informazioni.

Come possiamo comprendere se un bambino o un ragazzo è altamente sensibile?

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I bambini e i ragazzi altamente sensibili, nascendo con un sistema nervoso altamente reattivo, cioè, che tende a percepire molte più informazioni dall’ambiente, con un’intensità superiore alla norma, sono più soggetti al sovraccarico e alla sovrastimolazione. Pertanto tendono a sentirsi sopraffatti dalle situazioni, si stancano con più facilità e hanno bisogno più degli altri di riposarsi. Si sentono disturbati dal rumore di determinati luoghi, dal troppo caldo, dalle luci forti, da cerniere ed etichette che urtano sulla pelle, ecc. Sono in grado di percepire dettagli minuscoli e sottili che ad altri sfuggono, sia nelle persone (uno sguardo, un tono di voce) che nell’ambiente e proprio per questo tendono facilmente a distrarsi. Sono estremamente empatici, attenti agli stati d’animo altrui. Sono particolarmente riflessivi e hanno necessità di osservare a lungo prima di agire. Inoltre, per evitare la sovrastimolazione potrebbero non voler andare alle feste o partecipare agli sport di squadra. Sono anche perfezionisti. Al contempo possiedono una spiccata curiosità e profondità di pensiero e si distinguono per la loro sensibilità alla bellezza, all’arte, alla musica.

Percepiscono tutto più intensamente, per questo motivo, hanno reazioni emotive e comportamentali più accentuate rispetto ad altri loro coetanei.

A volte, perciò, potrebbero essere scambiati per bambini/ragazzi iperattivi, con disturbo da deficit di attenzione, dell’elaborazione sensoriale o addirittura dello spettro autistico. O etichettati come difficili.

Quali sono i disagi e le difficoltà a cui va incontro un bambino o un adolescente altamente sensibile non supportato in modo adeguato?

Se un bambino o un ragazzo altamente sensibile cresce in un ambiente familiare e scolastico che, per mancanza di conoscenza del tratto, non riconosce e comprende questa sua caratteristica, ma la percepisce come fragilità, debolezza o qualcosa di cui preoccuparsi, rischia di sviluppare la convinzione di essere “sbagliato” o inferiore agli altri. Questo può avere un impatto profondo sulla sua autostima, sull’accettazione di sé e sulla capacità di esprimere se stesso. Di conseguenza, la sua sensibilità potrebbe trasformarsi in timidezza eccessiva, ansia, insicurezza o addirittura in stati di nevrosi e depressione. Solo in ambienti dove si sentono compresi, valorizzati, sostenuti e accolti nella loro unicità i bambini e i ragazzi altamente sensibili fioriscono. Le ricerche spiegano che in questi contesti crescono bene e acquisiscono competenze migliori dei loro coetanei.

Quali strategie si possono mettere in atto per aiutarlo?

L’attenzione dovrebbe concentrarsi principalmente sulla prevenzione degli stati di sovraccarico e di eccessiva stimolazione. Per esempio, organizzare la giornata lasciando spazi liberi, senza riempire ogni momento con attività di ogni tipo.

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Le pause giocano un ruolo chiave nel benessere di un bambino o ragazzo altamente sensibile.

Se ne sente il bisogno, è essenziale che possa prendersi dei momenti di distacco da ambienti rumorosi o eccessivamente stimolanti, per ricaricare le energie senza sovraccaricarsi e lasciarsi andare a reazioni emotive intense.

È fondamentale anche evitare contesti competitivi, perché i bambini e i ragazzi con questa caratteristica temperamentale, tendendo al perfezionismo, temono di deludere le aspettative degli adulti.

Un altro aspetto essenziale è prepararli ai cambiamenti. Affrontare nuove situazioni può essere impegnativo per loro, specialmente quando sono ancora piccoli. Per questo, anticipare cosa accadrà li aiuta ad affrontare le novità con maggiore sicurezza.

Esiste una sorta di kit di sostegno?

Ai genitori che intraprendono con me un percorso di consulenza suggerisco sempre di creare per i loro figli un vero e proprio Kit da portare con sé (a scuola, in viaggio, a lezione di musica, a casa di un amico…), contenente oggetti “calmanti” e pronti per l’uso in situazioni di emergenza: palline antistress, bottigliette sensoriali, un piccolo set di tessuti piacevoli al tatto come seta, pile o velluto morbido, immagini che lo rendono felice, un profumo che gli piace e lo rilassa. A seconda dell’età, il Kit potrebbe avere a che fare anche con una serie di strategie calmanti, come tecniche di respirazione o di rilassamento muscolare. È importante che i genitori insegnino ai loro figli alcune abilità di coping, adatte alla loro età, che possano supportarli nel sentirsi più sicuri quando vanno incontro a alla sovrastimolazione e al sovraccarico emotivo.

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Essere altamente sensibili porta anche a dei vantaggi?

Sì, essere altamente sensibili è un dono che porta con sé numerosi vantaggi. Chi possiede questo tratto vive le emozioni in modo intenso, ha un’empatia straordinaria e riesce a creare legami profondi, offrendo ascolto, comprensione e conforto in maniera autentica e unica.

Le persone altamente sensibili si distinguono per un forte senso di giustizia e una spiccata coscienziosità, sempre attente a quali conseguenze possono scaturire dalle loro azioni.

Colgono dettagli e sfumature che spesso sfuggono agli altri, riuscendo a prendere decisioni ponderate e affrontare con agilità situazioni complesse.

Sanno cogliere la bellezza ovunque: nell’arte, nella musica, in natura.

Ci sono state personalità di rilievo a livello storico altamente sensibili?

Sì, nel corso della storia sono diverse le persone che grazie alla loro alta sensibilità hanno influenzato il mondo, tra questi: Abraham Lincoln, Katharine Hepburn, Leonardo da Vinci, Vincent Van Gogh, Frida Kahlo, Martin Luther King, Albert Einstein, Alanis Morisette e tanti altri.

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L’elevata sensibilità, quindi, può diventare un punto di forza per la crescita e lo sviluppo di bambini e ragazzi.

Certo, può fare da amplificatore agli aspetti positivi della loro esperienza. Se il contesto è favorevole, avranno maggiori opportunità di trarne beneficio.





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