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Benevento, 22-01-2025 17:20 ____

Presentato l’ambizioso progetto di ridare vita all’hotel “Il Mulino”, acquistato dal Conservatorio, che diventera’ un campus universitario


Nostro servizio
  

Benevento ha necessità di tutelare e rinforzare il suo centro storico.

Lo ha recentemente riconfermato anche l’Amministrazione comunale a proposito dei propri uffici ed altro che vanno confermati.

Il rischio di uno svuotamento dettato da una serie di fattori è molto alto e dunque gli equilibri, già precari, vanno tutelati.

Questo per dire che cosa?

Questo per dire che con tutti i meriti che una operazione del genere possa avere, lo spostamento nella zona Pietà di larga parte delle attività del Conservatorio Statale di Musica, qualche perplessità la alimenta.

La nascita di un campus universitario per studenti e territorio lì dove per anni ha operato l’hotel “Il Molino” e prima ancora il pastificio “Rummo”, è stata presentata negli storici locali di Palazzo De Simone a via Mario la Vipera dove il Conservatorio ebbe il suo primo insediamento durante il sindacato di Antonio Pietrantonio, nel 1988.

Entusiasti di questo piano ambizioso, il presidente Caterina Meglio ed il direttore Giuseppe Ilario (al tavolo, con loro anche il direttore di ragioneria Enza Cofrancesco ed il consulente tecnico Carmine Iadevaia), e ne hanno motivo, ma la nostra preoccupazione l’abbiamo manifestata ed abbiamo chiesto cosa restasse nella sede storica di via Mario la Vipera.

In essa, ci è stato risposto, ci sarà l’attuale Biblioteca, che sarà ampliata, e le aule di studio alla preparazioe individuale, quelle cioè dove gli allievi, con precedenza a quelli residenti, possono utilmente esercitarsi. Resterà qui attivo anche lo studio di registrazione.

Le lezioni si terranno a via dei Mulini, nella nuova struttura, dove saranno parimenti trasferiti tutti gli uffici.

Insomma, non è poca cosa.

Che poi il nuovo investimentio, 2.305.000 di euro solo per l’acquisto della struttura che è stato fatto attraverso la partecipazione ad un’asta giudiziaria il cui curatore è stato Antonio Pio Morcone, avvocato, sia utile alla politica di sviluppo del Conservatorio, questo non è in discussione ma resta in piedi la perplessità sull’indirizzo di sviluppo di una città che dovrebbe potenziare e sostenere il suo centro storico e non abbandonarlo.

Quando nacque l’Università degli Studi del Sannio, dieci anni dopo il Conservatorio, nel 1998, si aprì un’ampia discussione su dove allocarla (una volta c’era questa “brutta abitudine” al confronto sulle grandi scelte…).

Si pensò, anche in quegli anni, ad una Università sul modello del Campus a Salerno, Fisciano, che avrebbe dovuto sorgere a piano Cappelle.

Non se ne fece nulla perché risultò ampiamente maggioritaria la corrente di pensiero, illuminata, con Perlingieri in testa, che insistette acché l’Università fosse dislocata nel Centro storico cittadino dando ad esso vita con la presenza dei suoi tanti (auspicati) giovani allievi.

Oggi Unisannio ha mutato completamente questa indicazione ed è andata ad investire grandi risorse nella non agevole, per morfologia, zona della Pietà e via delle Puglie dove adesso la sta raggiungendo anche il Conservatorio di Musica.

Su questo andrebbe aperto un dibattito ma in una città dormiente questo può essere solo un auspicio.

Tornando alla cronaca della conferenza Stampa, il presidente Caterina Meglio ha detto che la gestione del Campus avverrà con il commissario straordinario del Ministero dell’Università e della Ricerca, Manuela Manenti.

L’iniziativa non è un punto di arrivo, ha proseguito Meglio,  ma di sviluppo.

Qui si vedrà la nostra nobilitade e verifica se siamo in grado di portare valore aggiunto al territorio.

Il direttore Giuseppe Ilario ha parlato di un gioco di squadra.

L’immobile acquistato è talmente vasto che si può anche sognare un campus all’americana come quelli che abbiamo recentemente visitato.

Ci saranno 238 residenze, aule di studio, due teatri, di cui uno all’aperto, e mense che produrranno due pasti al giorno e ci sarà anche la possibilità dell’asporto.

Questo oltre il parco esterno utile a vari scopi.

Il tutto con molto dinamismo.

Non abbandoneremo né la sede storica di via La Vipera, ha proseguito Ilario, né San Vittorino.

Insomma questo è un progetto ampio a 360 gradi e tutto ruota intorno allo studente.

Sarà un volano per l’intera Università con accesso anche agevolato, nel 40% delle disponibilità, ad allievi con reddito basso.

I vecchi palazzi nobiliari dei centri storici, ha concluso Ilario, non possono rispondere alle esigenze di oggi che sono diversificate.

Ilario ha anche aggiunto che è stato acceso un mutuo con un Istituto di Credito del territorio anche se il pagamento dell’asta giudiziaria è stato effettuato con disponibilità economiche del Conservatorio.

I lavori dovranno essere ultimati entro aprile 2026 essendo i fondi ancorati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci sono 14 mesi di tempo.

Ilario ha anche ipotizzato, nella nuova sede, anche stanze-acquario dove il contenuto sarà a vista.

Insomma nel Campus lo studente oltre a mangiare, bere e dormire, usufruirà anche delle aule studio.



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