Hellas Verona-Bologna 1-2

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Spinti da oltre 3.500 tifosi, gli uomini di Italiano espugnano Verona grazie alla rete del trequartista danese e ad una papera del portiere di casa su un tiro non certo irresistibile di Cambiaghi. Un successo pesante e sofferto, che cementifica così la posizione d’alta quota del Bologna, in piena corsa europea con 50 punti in classifica.

Cronaca del match

In un Bentegodi bollente, il Bologna prende subito in mano il pallino del gioco senza però mai impensierire pericolosamente la porta scaligera. Qualche batti e ribatti e un paio di ripartenze insidiose ma nulla di fatto fino al 38’, quando Calabria rischia il frittatone con un retropassaggio sanguinoso verso Skorupski: il polacco è bravo a spazzare di piede sventando la minaccia. Tuttavia, passato lo spavento, il Bologna si porta in vantaggio sul ribaltamento di fronte: superbo filtrante proprio dello stesso Calabria per Odgaard, che aggancia in corsa e batte Montipò con un mancino angolato che manda in delirio il settore ospiti dello stadio veronese. All’intervallo, i felsinei sono avanti di una lunghezza.

La ripresa comincia con Aebischer al posto di un Moro impalpabile, e con Tengstedt dentro per Bernade nelle fila gialloblù. La prima occasione della seconda frazione è comunque a tinte emiliane, con Odgaard pescato dal suggerimento di Ndoye che costringe Montipò alla paratona in angolo. Passano una manciata di secondi e questa volta tocca ad Orsolini impensierire l’estremo difensore veneto con un rasoterra dal limite. L’unico e ultimo squillo dell’esterno marchigiano, perché al 60’ Italiano lo toglie per far spazio a Cambiaghi. Al 62’, dopo un gol giustamente annullato per offside ai padroni di casa, è Aebischer ad impensierire ancora una volta il portiere scaligero, bravo a metterci i guantoni sul destro potente dello svizzero. Il Bologna non si accontenta e al 70’ si guadagna anche la superiorità numerica per un doppio giallo a Valentini, già ammonito nel primo tempo e troppo vistoso nel fermare la sfuriata di Ndoye. L’Hellas, però, non alza bandiera bianca e si fa minaccioso con un tiro potente di Tengstedt: mira sballata di poco e sospiro di sollievo. Passato il pericolo, come in occasione del vantaggio, il Bologna segna: serpentina di Dominguez, tiro di Cambiaghi non irresistibile e papera di un Montipò fino a quel momento impeccabile. A dieci dal termine, gli emiliani conducono di due reti. Nemmeno il tempo di esultare, che il neo entrato Mosquera accorcia di nuovo le distanze con un gol rocambolesco su cross teso proveniente da destra. Verona 1, Bologna 2. Il finale è rovente, con l’Hellas che carica a testa bassa e il Bologna che cerca di tenere palla e far passare il tempo. Al 94’ Dallinga avrebbe la palla buona per chiudere il discorso, ma invece che gonfiare la rete da comoda posizione la ciabatta in maniera ignobile sul fondo. L’errore dell’olandese è allucinante, ma fortunatamente non decisivo: la trincea felsinea regge, la clessidra scorre e al fischio finale tutta Bologna può godersi altri tre punti pesantissimi.

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Pagelle

Skorupski 6: Bravo ad uscire di piede sulla follia di Calabria nel primo tempo. Sul gol scaligero ha poche colpe.

Calabria 6.5: Dalle stalle alle stelle nel giro di 60 secondi: prima costringe tutto il popolo rossoblù a giocarsi una fetta di Paradiso con un retropassaggio punibile con un minimo di 10 anni di reclusione, poi si riscatta trasformandosi in Roberto Baggio e mandando in porta Odgaard con un filtrante illuminante. Croce e delizia.

Lucumi 7: Attento nelle lettura e in fase d’impostazione. Condisce la sua prestazione con due chiusure in scivolata che non si vedevano in Serie A dai tempi di Paolo Maldini. Tra i migliori.

Beukema 6: Gioca senza particolari sbavature, ma si “perde” Mosquera in occasione del gol veneto (e dire che non sembra piccolo, visto il fisico da sollevatore di ghisa). L’unico errore della sua gara.

Ferguson 6.5: Dopo dieci minuti, Valentini lo stende con un intervento che sarebbe stato sanzionato anche nel 6 Nazioni per placcaggio non accompagnato. Lo scozzese non fa una piega e prende per mano il centrocampo rossoblù, pilotando la squadra con la solita personalità.

Moro 5: Ancora troppo lontano dal gioco e si nota solo perché prende un giallo. Lo scivolamento senza freni nel limbo calcistico del croato pare uno dei grandi misteri contemporanei. (Aebischer 6.5: L’ultima volta che aveva messo piede in campo c’era ancora il governo Draghi. Il rientro dello svizzero è una buonissima notizia, anche perché dimostra molta più personalità e più sagacia tattica del compagno croato. Impegna anche Montipò con un destro velenoso. Bentornato)

Orsolini 5.5: Troppo pasticcione. Non sembra nella sua giornata migliore e Italiano lo toglie dopo un’oretta poco convincente (Cambiaghi 6.5: Entra e pesca dal mazzo il Gratta&Vinci fortunato: il suo tiro vale il momentaneo 0-2, ma che papera di Montipò!)

Odgaard 7: Lo Zidane della CGIL vivacchia nella terra di mezzo per quaranta minuti, ma alla prima occasione porta i petroniani in vantaggio con un gol da trequartista vero: inserimento, stop e precisione nella conclusione sono da giocatore di grandissimo livello. Pericoloso anche nella ripresa con un sinistro ben indirizzato che costringe Montipò al mezzo miracolo. (Dominguez 6: Il mister lo piazza centrale alle spalle della punta: l’idea potrebbe starci visto il talento dell’argentino, ma il sudamericano non sembra ancora maturo per ricoprire quel ruolo. Lo spunto è comunque il suo pezzo forte e lo mostra in un paio di occasioni).

Ndoye 6.5: Dawidowicz è il compagno di bevute che vorresti con te in un pub della periferia di Varsavia in caso di rissa e il povero Ndoye se ne accorge dopo 20 secondi. Dan, però, non si intimorisce di fronte alle minacce del roccioso difensore polacco e gioca una gara di corsa, intelligenza e sostanza. Offre un paio di buone imbucate e fa espellere Valentini battendolo nell’uno contro uno. Bravo.

Castro 6: Deve sporcarsi la “camiseta” in mezzo alla paludosa retroguardia scaligera e non si tira indietro. Lotta senza paura, ma è meno lucido del solito. Forse sta cominciando a pagare le tante partite di fila (Dallinga 5: Nel finale si divora un gol da Processo di Danvers per stregoneria pallonara. Fortunatamente ininfluente ai fini del risultato, ma una roba così fa sanguinare gli occhi!)

Tabellino

Hellas Verona: Montipò, Valentini, Coppola, Dawidowicz, Tchatchoua, Niasse (85′ Livramento), Duda, Bradaric (68′ Lazovic), Suslov (75′ Kastanos), Bernede (45′ Tengstedt), Sarr (75′ Mosquera). A disp. Perilli, Berardi, Ghilardi, Faraoni, Okou, Oyegoke, Cisse, Lambourde, Ajayi. All. Paolo Zanetti

Bologna: Skorupski, Calabria, Lucumi, Beukema, Miranda, Moro (45′ Aebischer), Ferguson, Ndoye, Odgaard (68′ Dominguez), Orsolini (58′ Cambiaghi), Castro (83′ Castro). A disp. Bagnolini, Ravaglia, Holm, De Silvestri, Lykogiannis, Erlic, Casale, Pobega, El Azzouzi, Fabbian, Pedrola. All. Vincenzo Italiano

Arbitro: Rapuano di Ravenna

Assistenti: Tolfo-Rossi

IV Uomo: Pairetto

Var: La Penna-Marini

Reti: 39′ Odgaard, 79′ Cambiaghi, 80′ Mosquera

Ammoniti: 10′-71′ Valentini, 40′ Moro, 57′ Suslov

Espulsi: 71′ Valentini (doppio giallo)

 



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