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66 comuni bocciati in provincia #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


La raccolta differenziata fa registrare un lieve miglioramento in tutta la regione ma il trend di crescita, almeno in provincia di Caserta, resta lento. È quanto emerge dalla 20esima edizione del rapporto sui Comuni ricicloni, stilato da Legambiente e presentato ieri, secondo cui – stando ai dati del 2023 elaborati consultando i database dell’Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale della Campania) e dell’Orgr (Osservatorio regionale gestione rifiuti) – sono 227 i territori della Campania che non raggiungono l’obiettivo minimo del 65% di differenziata previsto per legge, tra questi, 66 sono della provincia di Caserta, incluso il capoluogo.

La città della Reggia ha chiuso infatti il 2023 con una percentuale del 55,63% che segna un aumento di appena 1,4 punti percentuali rispetto al 2022. Prendendo in considerazione poi la produzione annua pro capite e il tasso di riciclo, emerge che ogni casertano produce in media annualmente 492 chili di rifiuti (l’anno precedente erano 514) e che il tasso di riciclo è soltanto del 41,84%, il che significa che la qualità di ciò che viene differenziato non ha ancora raggiunto gli standard imposti dalla normativa. Altro dato significativo riguarda l’assenza, sul podio, delle città di Terra di Lavoro.

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La provincia più virtuosa, per ciò che riguarda i Comuni free, vale a dire quei Comuni che vantano una differenziata superiore al 65% e una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75 chili all’anno per abitante, risulta infatti Salerno con il 41% dei territori sul totale, seguita dalla provincia di Benevento con il 33%. Più distaccate le province di Avellino con il 12%, Caserta e Napoli, entrambe con il 7% dei Comuni. Non mancano però le eccellenze.

In Terra di Lavoro le migliori performance sono state registrate infatti da Santa Maria a Vico (88,5%), Mignano Montelungo (88,3%), Prata Sannita (86%), Sparanise (84%), Arienzo (82%), Cervino (81,5%), Conca della Campania (77,3%), Rocchetta e Croce (72%). Al Comune di San Nicola La Strada è stato invece assegnato un premio speciale per la raccolta degli olii esausti. In coda alla classifica, con il dato più basso, si trovano invece i Comuni di Ciorlano 24,1%, Frignano 26,3%, Fontegreca 29,6% e Castel Volturno 29,8%.

«Ciò che emerge da questo dossier – fa notare Gianfranco Tozza, presidente di Legambiente Caserta – è che siamo di fronte ad un dato fondamentalmente stabile che non riesce a risollevarsi. I parametri al riguardo sono chiari. Nell’arco di dodici mesi si registra un tasso di riciclo pressoché identico, che oscilla dal 41,34% al 41,84%, si tratta di uno degli indicatori più importanti perché ci dice che la differenziata è fatta male. Per incrementare la raccolta occorre migliorarne la gestione attraverso un’azione triplice che contempli una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini che ancora non la fanno e che, a giudicare dalle condizioni in cui versano molte strade della città, sono ancora tanti, ma bisogna anche potenziare i controlli, rendendoli efficaci, e multare i trasgressori e in ciò possono essere di grande aiuto i sacchetti con i codici a barre che noi, come associazione ambientalista, suggeriamo da anni». Infine l’invito ad introdurre finalmente una premialità per chi effettua correttamente la differenziata, o almeno una riduzione sulla tassa rifiuti, che possa fungere da incentivo per tanti.

Non si è fatta attendere la replica del Comune. Il dato illustrato da Legambiente non è più attuale secondo il sindaco di Caserta, Carlo Marino, che conta sui notevoli passi in avanti compiuti nel 2024. «La raccolta differenziata in città – spiega – sta crescendo sempre di più. Il dato del 55,6% riportato da Legambiente in realtà è già stato superato. Al momento, infatti, Caserta ha raggiunto il 60% e, grazie all’impegno profuso da questa amministrazione e dall’ufficio Ambiente, nel 2025 raggiungeremo obiettivi sempre più importanti. Abbiamo fatto progressi significativi in questi anni, il trend è assolutamente positivo». Messe in campo dal Comune anche le macchine mangiavetro con le quali l’ente auspica di incrementare la differenziata di almeno quattro punti percentuali.

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