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In viaggio a tempo indeterminato/358: l’acquisto di una macchina, in Australia – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Comprare una macchina in Australia è una di quelle esperienze che mai avrei immaginato di fare. 
Eppure eccomi qui oggi a scrivere queste parole proprio seduta sul sedile dell’auto che sfreccia lungo le strade infinite dell’outback australiano.
No, non abbiamo acquistato una Tesla e quindi è Paolo che sta guidando mentre io faccio mente locale su quello che è stato questo folle processo di acquisto.
La ricerca è iniziata appena sbarcati a Perth, nel Western Australia.

Niente annunci sui giornali da spulciare e nemmeno bacheche da consultare.
Nel 2024 l’auto in Australia si cerca su Facebook o meglio sul Marketplace, la sezione del social network dedicata all’acquisto e vendita di qualunque cosa, usata o nuova.
Si imposta la località e la distanza che si è disposti a percorrere per andare a vedere l’oggetto in questione. Più ampio è il raggio di ricerca, più possibilità ci sono di trovare qualche opzione, ma anche più km si dovranno fare. Nel nostro caso avevamo impostato “Perth” e un raggio di 50km. Calcolando che a 50 km fuori da Perth sei nel deserto, potevamo intercettare così anche le eventuali auto vendute da canguri, che comunque sono più di 2 milioni in Western Australia, vuoi che almeno uno non metta in vendita l’auto?
Poi la questione si fa più complessa perché bisogna indicare la fascia di prezzo.
Se metti cifre troppo alte, che non sei disposto a spendere, dovrai rispolverare doti di contrattazione che neanche nei souk marocchini.
Se stai troppo basso, invece, rischi di passare le ore a leggere annunci che solo alla fine ti dicono che la macchina non parte da 10 anni.
La fascia di prezzo che avevamo impostato noi era dai 3000 ai 6000 dollari australiani (tra i 1800€ e i 4000€).
Tanto? Poco? Dipende sempre dai punti di vista.
Diciamo che con questa cifra non ci aspettavamo certo di acquistare un’auto giovane e appena uscita dal concessionario, ma nemmeno un rottame a cui mancano le ruote.
Il mercato australiano delle auto è molto diverso da quello italiano, quindi fare il confronto non è semplice. L’auto più piccola in Australia equivale a un SUV e aver fatto 10.000km all’anno corrisponde ad aver usato la macchina solo per andare al supermercato a fare la spesa.

Una volta impostati tutti i parametri, ecco comparire una serie interminabile di annunci corredati da foto e descrizioni più o meno fantasiose.
L’arte della vendita mi affascina sempre molto, a ogni latitudine.
Credo che fare questo tipo di ricerche ti permetta di vedere uno spaccato del Paese in cui ti trovi.
Ad esempio, in Australia è subito evidente che se il venditore è australiano l’annuncio sarà lungo al massimo 3 righe e conterrà le parole “perfect condition” e “no timewaster” (no perditempo).
Se invece a vendere l’auto è un viaggiatore, verranno usate più parole condite con l’affetto provato per quelle 4 ruote e lamiera e un elenco dettagliatissimo di tutto quello eventualmente incluso (materassi, pentole, posate…).

Una volta individuati gli annunci idonei inizia ufficialmente la fase due: gli appuntamenti.
E qui viene il bello perché dalla teoria di passa alla pratica. Paolo ha tirato fuori le due conoscenze di meccanica acquisite in anni di km sudati a bordo di Biagio, il minivan blu con un motore troppo piccolo per viaggiare.
Io invece puntavo tutto sulle domande storico/legali. Per farla breve “da quanto hai questa macchina?” “perché la vendi?” “fino a quando è valida la REGO?”
La Rego è la tassa che si paga sull’auto, l’equivalente del nostro bollo, ed è legata alla targa non al proprietario. Può essere pagata per 3, 6 o 12 mesi e i costi si aggirano attorno ai 200 dollari/trimestre. Trovare una macchina con una Rego pagata per i prossimi 3/6 mesi vuol dire avere una cosa in meno da pagare.
Gli appuntamenti ci hanno permesso di scoprire diverse aree della città, da quelle più residenziali a quelle più periferiche.
E di incontrare persone provenienti da ogni parte del mondo: India, Colombia, Italia, Giappone, Algeria, Francia… e anche surfisti australiani.
Non so se sia stato il caso ma il 99% dei  venditori australiani che abbiamo incontrato erano ragazzi con la passione per il surf che si presentavano scalzi e esordivano con l’inconfondibile “Hey mate!”.
E devo dire che capire quello che ci dicevano era spesso molto complicato.
L’australiano non è inglese, sembra inglese. In realtà è un insieme di slang, frasi accorciate e suoni che, a quanto pare, hanno un senso.
autoaustralia2.jpg (92 KB)
Dopo aver visto almeno una trentina di auto possiamo dividere i venditori in 3 categorie:
– Quelli che credono che l’auto sia perfetta perché davvero non hanno idea di come dovrebbe funzionare un’auto.
– Quelli che dicono che l’auto è perfetta anche se sanno che l’ultima volta che lo è stata l’Italia aveva appena vinto i mondiali di calcio.
– Quelli che sanno che la macchina ha un po’ di problemi e non provano nemmeno a nasconderlo.
Una volta individuata l’auto dei propri sogni, poi è tutto facilissimo.
Basta firmare un foglio, consegnare la cifra al venditore in contanti ed è fatta. 
Da quel momento si è proprietari del vecchio nuovo catorcio che si spera duri almeno i 3 mesi di visto turistico australiano.
Su questo noi possiamo dirci espertissimi avendo acquistato non una, ma due macchine in Australia.
La prima si è rotta 10km dopo l’acquisto (ma questa è un’altra storia) la seconda invece, speriamo ci porti lontano.
L’ultima fase prima di partire alla scoperta dell’immensità australiana, è quella della registrazione. Ci si presenta a uno dei tanti uffici della motorizzazione sparsi in tutta la città e si paga una cifra che dipende dal valore dell’auto. Nel nostro caso per un valore di 4500aud (2700€) abbiamo pagato 80€ di registrazione.
Com’era quella questione che l’Australia è cara?

(ps: la benzina costa 0,90€ al litro. Così, giusto per infierire un po’)



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