Nella blue economy grande presenza delle donne nei ruoli di vertice – Primocanale.it

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Le donne della Blue Economy

Nel giorno della Giornata Internazionale della donna, l’8 marzo, nasce un board d’eccezione, tutto al femminile, che affiancherà Regione Liguria e in particolare l’assessorato alle Politiche dell’occupazione e pari opportunità, guidato da Simona Ferro.

Di cosa si tratta

Si tratta di un percorso strategico per promuovere e sostenere non solo l’occupazione femminile nella blue economy ma anche, e soprattutto, la presenza di donne ai vertici di questo mondo, importante per l’economia ligure. Il gruppo di lavoro è stato presentato oggi con il supporto di Wista Italia, l’associazione che riunisce le professionalità femminili nel campo dell’economia del mare: al suo interno vede la presenza di alcune delle figure più importanti dell’economia del mare a livello regionale. All’interno si trovano imprenditrici e professioniste liguri il cui successo è legato indissolubilmente al mare. L’attenzione a queste storie costituirà il fil rouge della partecipazione della Regione ad alcuni eventi chiave dell’anno 2025, quali il Festival delle Regioni a Venezia (dal 18 al 20 maggio), il Salone Nautico a Genova (dal 18 al 23 settembre) e il Salone Orientamenti a Genova, per avviare un confronto con le giovani generazioni ed essere loro d’ispirazione.

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Il ruolo delle donne “di comando”

La scelta di un ambito come la blue economy per questa iniziativa è quasi naturale per la Liguria: cantieristica, nautica, turismo balneare, pesca, trasporto marittimo, attività portuali, logistica, sono infatti il nocciolo di un’industria che, per la Liguria, è strategica. Tra i diversi e articolati numeri che delineano questa realtà all’interno del XII Rapporto sull’Economia del Mare 2024, ne spicca uno: tra le prime dieci province italiane per incidenza di imprese, che operano nella blue economy sul totale, sono presenti tutte le quattro province liguri. Nella classifica provinciale relativa alla percentuale di valore aggiunto legato alla blue economy sul totale, nelle prime dieci posizioni ci sono tre province liguri (Genova, La Spezia e Savona) e in quella relativa alla percentuale di occupati ci sono, ancora una volta, tutte le quattro province liguri. La Liguria primeggia anche nella classifica delle regioni: il 10,6% delle imprese che operano sul territorio è attiva dell’economia del mare, come anche nelle classifiche nazionali per quanto riguarda il valore aggiunto (11,9% del totale) e occupati (14,4 %): un lavoratore ligure su sette lavora nella blue economy. In entrambi i casi l’incidenza registrata dalla Liguria è quasi il doppio di quella della regione che segue al secondo posto.

La suddivisione dei ruoli

Per quanto riguarda la nautica da diporto, manifattura simbolo del Made in Italy, secondo i dati sull’andamento del settore pubblicati su “La Nautica in cifre LOG”, nel 2023 il settore ha prodotto un fatturato record di 8,33 miliardi di euro, un miliardo in più rispetto al 2022, soprattutto grazie a una crescita imponente delle esportazioni. Nel 2023 infatti l’export ha valso oltre 4 miliardi di euro, con un tasso di esportazione pari al 90% del totale. Nella produzione cantieristica la Liguria è la regione al primo posto in Italia per valore aggiunto, quasi 280 milioni di euro, e occupati, oltre 3.500, ed è quella che più di tutte incide sul totale nazionale: 19 % in termini di prodotto, 16,8% in termini di occupazione, con al secondo posto al Toscana, che condivide, come detto, con la Liguria il distretto produttivo dell’Alto mediterraneo. Numeri lusinghieri a cui fa da contraltare la scarsa rappresentanza femminile ai vertici del mondo marittimo. A livello nazionale, infatti, nessuno dei presidenti delle 16 Autorità Portuali è donna: l’unica eccezione è proprio in Liguria, dove il commissario dell’Autorità del Mar ligure Orientale è Federica Montaresi. Tra i segretari delle Autorità Portuali, su 16, vi è un’unica donna. Così come il direttivo dell’Associazione terminalisti è composto da 17 uomini e una donna. Il direttivo di Confitarma è composto da 11 uomini e due donne, quello di Assarmatori è composto da 11 uomini e una donna. Nel settore dei marittimi, su 1,2 milioni di addetti le donne sono solo il 2% e di queste il 94% è impiegato nel settore crociere. In Assoporti il 31% dei ruoli dirigenziali è ricoperto da donne, quasi un’eccezione.

Il monito del presidente Bucci

“La Blue economy è un pilastro strategico della nostra regione e rappresenta un’economia che cresce rapidamente e che per affrontare le sfide globali ha bisogno di innovazione, sostenibilità e inclusione  – ha dichiarato il presidente della Regione Marco Bucci –. Le donne devono avere un ruolo centrale nella leadership di questo settore perché le aziende che puntano su una leadership inclusiva con una forte presenza femminile sono più innovative, più competitive e sostenibili. Diversi studi dimostrano che le imprese guidate da team diversificati hanno migliori performance economiche e una maggiore capacità di adattarsi ai cambiamenti. E anche se il divario di genere continua a rappresentare una costante nel mondo del lavoro, la percentuale di donne, sia in funzioni amministrative che dirigenziali nel Comune di Genova e in Regione Liguria è aumentata. Proprio nel nostro ente quasi il 60% dei direttori è donna, così come il 47% dei dirigenti e il 61% dei funzionari regionali”. Il presidente Bucci ribadisce inoltre che non c’è alcuna differenza di stipendio, quando invece in altri ambiti è così.

La Liguria e la blue economy

“L’iniziativa che stiamo sostenendo è nata proprio dalla considerazione dell’importante ruolo svolto dalla Liguria nel settore della blue economy, un ruolo di guida in una realtà però che non tiene conto di un’adeguata presenza femminile ai vertici delle aziende del settore  – ha spiegato l’assessore regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro –. Per questo riteniamo che Regione debba portare avanti politiche che siano da esempio a livello nazionale. Dobbiamo abbattere gli ostacoli promuovendo misure che favoriscano la parità di genere e l’accesso delle giovani donne alle competenze STEM, fondamentali per la blue economy del futuro e per tutti i settori. Non a caso proprio lunedì presenteremo i risultati di alcuni webinar promossi da Regione e dedicati all’incontro tra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e diverse testimonial che raccontano i percorsi intrapresi in ambito lavorativo, superando gli stereotipi di genere. La creazione di una rete di donne leader nella blue economy passa anche dai banchi di scuola e dalle iniziative di formazione e sensibilizzazione promosse dalle amministrazioni”.

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