Lella Golfo (F.Bellisario): servono lavoro, Stem ed educazione finanziaria per colmare il Gender Gap

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Più lavoro, educazione finanziaria e studi Stem: sono i tre pilastri su cui costruire il percorso verso una reale parità di genere. E’ quanto spiegato in un’intervista a MF-Newswires da Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario e prima firmataria della legge sulle quote di genere, in occasione della giornata internazionale della donna.

L’importanza degli studi Stem 

Uno dei principali ostacoli alla parità di genere risiede ancora nelle scelte educative. Le ragazze, spesso condizionate da stereotipi culturali, sono meno propense dei ragazzi a intraprendere percorsi accademici in ambito Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). “Bisogna far capire alle giovani che orientarsi verso i lavori del futuro è fondamentale, e questa garanzia la possono dare solo le materie Stem”, ha sottolineato Golfo, ricordando come già Marisa Bellisario, cinquant’anni fa, esortasse le ragazze a scegliere studi scientifici. Purtroppo anche nella scelta degli studi le donne soffrono ancora condizionamenti culturali: “C’è proprio un tappo che le frena. In questo l’educazione in famiglia può fare la differenza. È un freno culturale che bisogna superare”. La Fondazione Bellisario ogni anno premia tre laureate in materie scientifiche e “io ricordo che nell’89 abbiamo trovato solo una ragazza laureata in ingegneria elettronica. Oggi sono di più, soprattutto in ingegneria informatica ma resta un abisso con alcune materie, per esempio ingegneria meccanica”.

Lavoro e gender pay gap 

L’occupazione femminile in Italia si attesta al 53%, uno dei livelli più bassi in Europa. Le donne continuano a percepire stipendi inferiori rispetto agli uomini, con un divario che va dal 20% nel settore manifatturiero al 32,1% nei servizi finanziari e assicurativi. La causa principale? “Le competenze richieste dai settori in cui sono maggiormente impiegate le donne e il condizionamento derivante dal lavoro di cura della famiglia”, ha spiegato Golfo. L’assenza di un adeguato sistema di welfare, con carenza di asili nido e strutture di supporto, penalizza ulteriormente le lavoratrici, soprattutto nel Sud Italia. Un cambiamento culturale è essenziale per riequilibrare le responsabilità familiari e incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro. In Italia il welfare a supporto del lavoro delle donne non è sufficiente: mancano asili nidi, strutture di supporto e il calendario scolastico non è più adeguato alle esigenze di madri lavoratrici. Sono quasi sempre le donne a prendere il congedo parentale, mentre gli uomini sono ancora restii. Va cambiata questa mentalità: i giovani possono fare la differenza, ma serve un saluto culturale”, ha sottolineato la presidente della Fondazione Bellisario.

Educazione finanziaria chiave per l’indipendenza economica

Un altro tassello fondamentale per l’empowement femminile è l’educazione finanziaria. “Le donne sanno gestire il bilancio familiare, ma manca loro la formazione per amministrare il surplus e prendere decisioni su risparmio e investimenti”, ha dichiarato Golfo sottolineando l’importanza di colmare questo gap.

Sostegno all’imprenditoria femminile

L’imprenditoria femminile rappresenta un’opportunità cruciale per l’autonomia economica delle donne. Il Premio Women Value Company di Intesa Sanpaolo è giunto alla nona edizione. Cá de Sass stanzia 1 miliardo per l’imprenditoria femminile. “E’ un sostegno importante per l’imprenditorialità femminile: c’è tutto uno stimolo, poi gli incontri, azioni di supporto da parte della banca”, ha spiegato Golfo.

Oltre le quote rosa

La legge sulle quote di genere ha trasformato la composizione dei consigli di amministrazione, “portando la presenza femminile al 43%, mentre la mia legge prevedeva il 30%. Io sono felice del risultato raggiunto anche perché hanno cercato di ostacolarmi in ogni modo. Dall’altra parte sento che manca ancora qualcosa: quell’ascensore che doveva scendere, doveva scendere giù e far salire delle altre donne, purtroppo non è salito. L’auspicio è che le donne che arrivano in cima mandino giù quell’ascensore e che nelle aziende facciano la differenza per le altre donne”. Se vogliamo che la parità nelle aziende sia raggiunta davvero dobbiamo partire dallo statuto: “la ripartizione tra i rappresentanti dei due generi deve essere garantita nello statuto. Le grandi aziende sono pronte per questo, alcune già lo hanno fatto. Certo in Italia ci sono soprattutto pmi, quindi bisogna cambiare la mentalità”.

Il risiko delle prossime nomine pubbliche

In primavera ci sarà una nuova tornata di nomine pubbliche. Ci sono novanta partecipate con i cda in scadenza. Bisogna cambiare i vertici delle controllate da Mef e colossi di Stato arrivati nel 2022 con il governo Draghi: “Al governo io faccio appelli quotidianamente. Tutti i giorni sono là a pungolare sulla necessità di nominare donne e ho già consegnato parecchi curriculum eccellenti. Meloni ha capito che con più donne capaci si risolverebbero parecchie cose, l’economia andrebbe meglio perché le donne non sono solo più brave, ma sono anche determinate”. Un messaggio per la giornata internazionale della donna? “Che l’attenzione per le donne non duri quanto una mimosa”, ha concluso Golfo.

Il messaggio per l’8 marzo

Sulle questioni di genere non ci si deve limitare a una celebrazione simbolica, ma bisogna tradurre quest’attenzione in azioni concrete e durature.Un messaggio per la giornata internazionale della donna? “Che l’attenzione per le donne non duri quanto una mimosa”, ha concluso Golfo.

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