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(AGENPARL) – Roma, 7 Marzo 2025
Capisco che a Mishcons stiano cercando di far valere i commenti che ho fatto alla fine del 2006, riguardo alla mia riluttanza a continuare a finanziare la Squadra/QPRH, come a suggerire che, se gli acquirenti non fossero stati disposti a onorare l’accordo, come avevo capito, io non sarei stato disposto o in grado di continuare a finanziare la Squadra/QPRH mentre venivano esplorate altre opzioni. Mi riferisco in particolare a un’email che il sig. S. ha inviato a “R.” di Beaumont Cornish alle 10:24 del 29 agosto 2007, in cui affermava:
“L’azionista di maggioranza, B. Holdings LLC, di proprietà effettiva del sig. A.C., ha sostenuto l’azienda attraverso l’attivazione di una serie di prestiti dell’amministratore. Questi hanno un totale complessivo di £6.500.000. Lo scorso novembre egli ha annunciato di non essere disposto a fare ulteriori prestiti alla Squadra.”
Mentre non nego di aver trasmesso la mia riluttanza a continuare indefinitamente a finanziare la Squadra, la realtà della situazione non era così semplice. Avevo già investito molto nella QPRH e non ero, quindi, pronto a cancellare i miei prestiti e investimenti, consentendo che la Squadra andasse in amministrazione controllata. Non avrei permesso che questo accadesse. Inoltre, avevo a cuore QPRH e la realtà è che, quando la Squadra era in difficoltà e necessitava di assistenza, l’avevo sempre aiutata.
Infatti, risulta chiaramente dalla lettera che io, P. e Z., come Amministratori di QPRH, consegnammo alla società e ai revisori del Gruppo, Nieman Walters Niman, il 15 gennaio 2007, che tutti gli amministratori erano pronti a garantire personalmente che avrebbero ognuno continuato a sostenere la Squadra per un minimo di 12 mesi successivi a partire dalla data di tale lettera (cioè almeno fino al 15 gennaio 2008, momento in cui un nuovo proprietario sarebbe stato trovato a condizioni accettabili). Abbiamo quindi concordato di garantire personalmente che QPRH e le società del Gruppo avessero i fondi necessari per garantire il ripagamento dei debiti alla scadenza e coprire così ogni eventuale carenza di fondi.
Come è dimostrato dal mio conto di prestito, pur avendo detto pubblicamente nel novembre 2006 di non voler continuare a finanziare la Squadra a tempo indeterminato, quando il Gruppo aveva avuto bisogno di fondi avevo messo a disposizione le seguenti somme ulteriori:
15 gennaio 2007: £1.000.000
21 febbraio 2007: £250.000
21 febbraio 2007: £250.000
21 febbraio 2007: £250.000
Di conseguenza, pur avendo detto di non essere disposto a fare ulteriori prestiti dopo il novembre del 2006, tra il 15 gennaio 2007 e il 22 febbraio 2007 ho messo £1.750.000 di miei fondi propri a disposizione della Squadra. Cercai ulteriore assistenza per QPRH dal mio amico, D. Prima del novembre 2006, come indicato in precedenza, D. aveva fatto un prestito a QPRH di £250.000, il 23 marzo 2006. Ha poi prestato a QPRH, su mia richiesta, un ulteriore ammontare di £825.000 in due tranche di £325.000 e £500.000, entrambi pagati il 28 marzo 2007. Queste cifre appaiono erroneamente sul mio conto di prestito come se fossero stati prestiti fatti da me. Come evidenziato in precedenza, questi erano prestiti di D.
Sapevo di poter contare su D. per aiutare la Squadra se necessario e, dopo aver investito più di £1.000.000 in QPRH, egli non avrebbe rischiato il suo investimento e, quindi, come me, avrebbe prestato ulteriori fondi per garantire che la Squadra non andasse in amministrazione controllata o in liquidazione. Anche Z. era nella stessa posizione e mi ha aiutato ogni volta che gliel’ho chiesto.
In ultima analisi, gli azionisti di maggioranza avrebbero continuato a sostenere la Squadra. Se l’Offerta B.M. non fosse stata per me accettabile, avrei trovato il denaro (sia dai miei fondi personali o da terzi, come D.) per pagare la somma di £980.000 dovuta a HMRC entro la fine del mese di agosto 2007. Avrei anche assicurato che tutti gli altri creditori a breve termine per circa £1.100.000 fossero anch’essi pagati. Da un punto di vista della reputazione, non potevo e non volevo permettere che QPRH entrasse in amministrazione controllata sotto il mio sguardo. Questo per la mia reputazione sarebbe stato un suicidio e avrebbe significato che la Squadra avrebbe avuto una deduzione di 10 punti all’interno della Lega Calcio, rischiando così la retrocessione.
Come il sig. S. racconta a R., riguardo la retrocessione:
“…porterebbe a un ulteriore calo di reddito: riduzione incassi gare, meno soldi dalle aziende televisive e sponsorizzazione ridotta. Inoltre, gli azionisti avrebbero perso tutto.”
Come detto in precedenza, non ero disposto a perdere la mia partecipazione e tutti i fondi che avevo prestato a QPRH e quindi avrei fatto tutto quanto in mio potere per tenere la Squadra fuori dall’amministrazione controllata o dalla liquidazione fino a quando non fosse arrivato l’acquirente giusto, al giusto prezzo.
Contrariamente a quanto sostengono i convenuti sullo stato finanziario di QPRH nell’agosto/settembre 2007, posso confermare che QPRH aveva circa £150.000 in contanti sul conto bancario quando ho lasciato l’azienda. Stava anche maturando un’ulteriore tranche di pagamento di circa £1.000.000 durante o intorno ad agosto/settembre 2007, a seguito della vendita e al trasferimento di D. Parrett al Tottenham Hotspurs nel febbraio 2007. C’erano quindi fondi sufficienti per le spese quotidiane e anzi ci sarebbe stata la possibilità di coprire le somme dovute a HMRC con l’arrivo dei fondi ricavati dal trasferimento di D. Parrett.
Dalla mia esperienza con HMRC e le squadre di calcio, HMRC avrebbe aspettato per il pagamento e l’affare sarebbe inevitabilmente stato fatto.
Posizione Finanziaria mia personale
Le attività in mio possesso a quel momento sono indicate nella certificazione della mia commercialista, C.T., compilata nel 2010.
Ho chiesto al mio contabile, il sig. T., di assistere il tribunale provvedendo una deposizione per uso in questa causa, per confermare la mia posizione finanziaria e il mio patrimonio. Io sono una persona molto privata e non credo che i miei dettagli personali bancari dovrebbero essere resi pubblici. Ho avuto molto successo nella mia carriera e ho rappresentato molti calciatori professionali a vari punti nella loro carriera. Questa carriera è stata molto lucrativa per me e, di conseguenza del mio lavoro, ho accumulato un patrimonio notevole.
Come sarà confermato dal sig. T., ho stabilito IPC nel 2001, che è una società a responsabilità limitata, interamente controllata da me. “World Champions Club” è uno dei nomi commerciali usati da IPC. Io sono, e IPC è uno dei manager e agenti di calciatori più riconosciuti e affermati nel mondo del calcio.
IPC conclude contratti notevoli da parte di giocatori per cui io/IPC riceviamo una commissione. Ho trovato alcune fatture per dare un esempio del livello di commissione che IPC stava ricevendo ai tempi delle transazioni. Queste fatture non sono una lista completa di tutte le fatture, però le menziono per dare un esempio delle cifre che io/IPC avevamo a disposizione a quell’epoca.
Posizione riguardo la Transazione
Per tutte le ragioni elencate in questa mia deposizione, io non avrei mai firmato un accordo che mi dava meno in termini finanziari dell’Offerta B.M., più i Tre Debiti.
Nel caso che la ricompensa dell’Offerta B.M., più i Tre Debiti, non si fosse conclusa, io non avrei mai venduto le mie azioni/le azioni di B. nel QPRH nel agosto del 2007.
Io avrei continuato a finanziare il Club fino a quando non arrivasse un’altra offerta con termini uguali o migliori dell’Offerta B.M., più i Tre Debiti.
Sono sicuro che sarebbe stato possibile ricevere un’offerta con questi termini, o migliori, entro 6-9 mesi dalla transazione (cioè, prima della fine della stagione calcistica del 2007/8).
Sulla vicenda è stata presentata una denuncia presso Scotland Yard.
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