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Stretta sulle keybox: il dibattito aperto a Torino – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


La stretta sulle keybox imposta dalla circolare del Viminale rimette in discussione questi strumenti, molto diffusi negli affitti brevi. Contrastanti le reazioni registrate nella città di Torino.

A Torino, dove gli affitti brevi tramite piattaforme come Airbnb contano oltre 7.000 annunci, la recente stretta normativa sull’identificazione degli ospiti alimenta il dibattito tra gli operatori del settore. Al centro della discussione ci sono le keybox, strumenti spesso usati per il self check-in.

Se da un lato si evidenziano i vantaggi pratici di questi dispositivi, dall’altro si riaffermano le esigenze di sicurezza urbana e di legalità imposte dalle nuove regole.

Cosa sono le keybox?

Le keybox sono piccoli dispositivi metallici o elettronici utilizzati per custodire chiavi. Installati all’esterno degli edifici, sono accessibili tramite combinazioni numeriche o codici digitali inviati agli ospiti al momento della prenotazione. La loro diffusione è legata alla crescente domanda di praticità negli affitti brevi, un settore che in città come Torino si è espanso rapidamente, attirando un’ampia varietà di turisti, professionisti in trasferta e studenti.

Il principale vantaggio pratico delle keybox è la possibilità di effettuare check-in e check-out in modo autonomo, riducendo la necessità di un incontro fisico tra host e ospiti. Questo aspetto si rivela particolarmente utile per chi arriva in tarda serata, per il personale delle pulizie o per eventuali emergenze.

Tuttavia, l’assenza di un controllo diretto sugli ospiti solleva interrogativi non solo per la necessità di superare l’overtourism, ma anche sul piano della sicurezza, soprattutto in una città che ha registrato episodi di truffe e criminalità legati a falsi documenti.

La circolare del Viminale: cosa cambia per gli affitti brevi

La circolare del Ministero dell’Interno ribadisce un obbligo che esiste sin dal 1931: identificare gli ospiti di persona. Questo significa che l’host deve verificare direttamente il documento di identità degli ospiti prima di consegnare le chiavi dell’appartamento. Pur non vietando esplicitamente l’uso delle keybox, la circolare ne limita quindi l’impiego al solo check-out o a usi secondari.

Per Federalberghi Torino, la circolare rappresenta un passo avanti verso una maggiore professionalità nel settore dell’ospitalità. D’altro canto, molti gestori di appartamenti lamentano che, pur rispettando le regole, manchi il supporto delle autorità per verificare l’autenticità dei documenti presentati dagli ospiti.

Le opinioni degli operatori e il futuro degli affitti brevi a Torino

Per alcuni operatori le keybox rappresentano uno strumento indispensabile. Molti però – anche tra gli stessi gestori di appartamenti – riconoscono la necessità di soluzioni più moderne, come il riconoscimento digitale tramite SPID o videochiamate. A questo proposito Host Italia – l’associazione italiana degli host extralberghieri – propone un approccio più flessibile che consenta agli operatori di utilizzare strumenti digitali per agevolare il check-in, mantenendo però elevati standard di sicurezza.

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C’è invece chi teme che l’estetica cittadina possa essere danneggiata più dall’obbligo di esporre targhette identificative e dispositivi di sicurezza, come richiesto dal nuovo Codice Identificativo Nazionale (CIN), che non dalla presenza delle keybox. La questione, quindi, non riguarda solo la sicurezza, ma anche l’impatto sulle facciate degli edifici, in particolare nel caso di palazzi nobiliari e monumenti.

Dal gennaio 2025 entrerà infatti in vigore il CIN, che imporrà nuovi obblighi a tutti gli appartamenti destinati agli affitti brevi, inclusi rilevatori di monossido di carbonio, estintori e targhette identificative. A Torino, su 10.294 strutture registrate, solo 6.623 hanno già ottenuto il codice.

Mentre le autorità mirano a garantire un maggiore controllo sul settore, gli operatori auspicano un’evoluzione normativa che consenta di adottare tecnologie moderne e sicure senza compromettere la praticità e l’estetica. La gestione degli affitti brevi si trova a un bivio tra innovazione e regolamentazione, in un contesto urbano che guarda sempre più al turismo sostenibile e alla sicurezza.

Articolo Modificato Il:10 Dicembre 2024



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