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Discussione sul bilancio regionale 2025-27, i consiglieri di opposizione: molte risorse, pochi risultati #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Trieste – “Oltre sei miliardi e duecento milioni di euro da mettere a bilancio, per promuovere politiche che dovrebbero migliorare i servizi e la vivibilità di ogni cittadino della nostra Regione. Investimenti che si aggiungono ai già cospicui precedenti, eppure non si sono visti miglioramenti nel quotidiano delle persone”: con queste parole della consigliera Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra) si può sintetizzare il giudizio delle opposizioni sul bilancio regionale 2025-27 in discussione in Aula del Consiglio regionale in queste ore.

Tre i relatori per l’Aula che si sono proposti per rappresentare il pensiero della minoranza in merito alla manovra finanziaria: Andrea Carli (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Non basta la quantità della spesa

“Non è solo la quantità della spesa che può dare le giuste risposte”, ha esordito Carli riferendosi alle cospicue disponibilità finanziarie e spiegando che “servono giuste modalità di intervento, tempistica e corretta individuazione dei destinatari”. Per il dem, anzitutto è necessario “un intervento concreto sulle fasce più deboli, per le quali esiste anche il tema dei salari poveri: è indispensabile azzerare l’addizionale regionale Irpef per coloro che si collocano entro il nuovo primo scaglione di reddito”.

Moretuzzo ha promesso che il suo Gruppo “anche in questa occasione farà la propria parte con proposte per migliorare una manovra che ha alcuni elementi di positività, ma anche numerose zone d’ombra” e “il confronto in Aula determinerà l’esito finale”. Anche perché le entrate sono tali da porre “l’Amministrazione regionale nella condizione ottimale per effettuare scelte strategiche non più rinviabili”.

Per Honsell si tratta di “una manovra che va rigettata perché nelle azioni che innesca accrescerà le disparità sociali”. La Regione è “ormai un contributificio con sconti a beneficio di chi ha maggiore patrimonio, senza analisi dei reali bisogni o degli effetti delle azioni”. Inoltre “pochissime sono le misure nelle quali il contributo è commisurato al bisogno, forse solo quelle relative alla formazione e ai servizi alle persone”. È “senza una visione organica, né una direzione strategica” e “per tanti versi anonima”, solamente più ricca di sempre.

Sanità e giovani, non ci siamo

Da Carli è quindi seguita l’analisi della manovra “partendo dalla componente sociosanitaria”. Bene “maggiori risorse alle Aziende sanitarie: la nostra richiesta avanzata lo scorso anno viene messa in pratica. Ma resta il nodo delle linee di gestione 2025” e anche sulla carenza di personale si agisce con azioni incentivanti chieste dal Pd già nel 2023.

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Il relatore ha poi snocciolato i contro su natalità con pochi servizi, attrattività con troppi vincoli per ottenere le agevolazioni, formazione che non punta alla conoscenza della lingua italiana, Progetto Talenti che registra uscite annue per 2.000 giovani a fronte di 130 rientri in tre anni, politica casa che non mette a disposizione alloggi a prezzi accessibili, negozi di prossimità che vanno maggiormente sostenuti, mancanza di una legge per le Cooperative di comunità e una per i “Social bonus” con detrazioni fiscali a chi sostiene progetti di carattere sociale.

Settori in difficoltà

“Ci sono settori come l’automotive – gli ha fatto eco Moretuzzo – in reale difficoltà: nei primi sei mesi del 2024 l’economia regionale risulta piatta mentre l’Italia cresce dello 0,4%, il settore manifatturiero continua a calare e nella manovra non si intravede alcuna azione regionale. Non si può rinviare oltre”. E questo, per Moretuzzo, vale anche per il commercio, in particolare per aiutare i negozi di vicinato, e per evitare gli aspetti negativi dell’overtourism che il consigliere identifica “in un modello di massa che non considera conseguenze come la difficoltà di trovare affitti a prezzi ragionevoli o l’impatto sugli ecosistemi”.

Politiche ambientali punto di debolezza

Se da una parte è accolto con favore il Programma Valore Agricoltura, dall’altra “le politiche ambientali rimangono purtroppo uno dei principali punti di debolezza degli ultimi anni” e dunque anche della manovra attuale, ha proseguito il consigliere Moretuzzo evidenziando anche vuoti decisionali per gestire la proliferazione di campi fotovoltaici, per la messa in sicurezza del Tagliamento, per collegamenti come la Cimpello-Sequals-Gemona o presso il passo di Monte Croce Carnico, per la riqualificazione delle case private (si stimano 100.000 abitazioni non utilizzate sul territorio regionale), per la salute (anche in questo caso, ha detto Moretuzzo, non vi è un programma organico e nel frattempo la sanità regionale prosegue la sua discesa), per il contrasto alla povertà per il quale serve una norma che preveda il coinvolgimento degli enti locali e degli ambiti territoriali.

Mancanza di visione a lungo termine

A seguire, le denunce di Honsell hanno segnalato che “misure per la prima casa o il fotovoltaico presuppongono l’accensione di un mutuo oppure presentare già il contratto di collaudo, insomma si disponga già di un bel patrimonio”. E “non mancano proroghe per i ritardatari, piuttosto che l’estensione di misure agli anni a venire. La mancanza di visione a lungo termine mette a rischio la coesione sociale, alimenta l’impoverimento delle competenze e la fuga di cervelli. Non si intravede una strategia industriale capace di affrontare le sfide del mercato globale, né di proteggere i settori produttivi più vulnerabili dalle crisi cicliche”.

Anche da parte del capogruppo del Misto sono arrivati ragionamenti similari agli altri due relatori quanto a turismo, salute, politiche abitative, potenziamento delle imprese, “mancanza di attenzione alle coltivazioni biologiche, tutela ambientale oscurata dagli incentivi per gli idrocarburi, inquietante cronoprogramma per il Tagliamento, lenta riqualificazione del patrimonio edilizio Ater”. Bisogna, poi, potenziare gli strumenti di inclusione lavorativa come i cantieri di lavoro e le misure di contrasto al caporalato e risolvere i problemi logistici di chi vive nelle aree interne o in montagna. Invece “positivi i contributi versati come incentivi alle Comunità di Comuni”.

A chiusura del suo intervento i toni in Aula si sono accesi quando, al pari di Carli e Moretuzzo, Honsell ha accusato una volta di più il Centrodestra di spendere, attraverso il sostegno al premio Almerigo Grilz, “90mila euro per sdoganare chi esaltava il fascismo”.



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