Una delle Lancia più rare di sempre è in vendita – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

All’inizio degli anni Novanta, Zagato prese la Lancia Delta HF Integrale Evoluzione, un vero e proprio mito dell’Italia a motore, e le tolse due porte. modificò pesantemente la carrozzeria e diete vita alla Zagato Hyena, una delle Lancia più rare di sempre. Ne vennero prodotti appena 24 esemplari, tutti finiti nei garage di appassionati. Ora – se l’offerta sarà quella giusta – potrebbe essere vostra. 

È infatti attualmente all’asta presso ISSIMI, con un prezzo base di 299.000 dollari (circa 282.000 euro) una Lancia Hyena del 1992 con appena 19.387 miglia (31.200 km) all’attivo. Stando all’annuncio si trova in condizioni perfette, merito del restauro di qualche anno fa, durante il quale la vernice rossa originale è stata sostituita con il Grigio Alloy che vede in foto. Una tonalità proveniente dall’universo Ferrari che si abbina alla perfezione al turchese dell’Alcantara che avvolge gli interni.

Fuoriserie con pedegree

Come detto sotto la carrozzeria personalizzata da Zagato ci sono le ossa della Lancia Delta HF Integrale, compreso il motore 2.0 turbo quattro cilindri abbinato al cambio manuale a cinque marce. Unità nobile che durante il restauro ha ricevuto un corposo aumento di potenza, passando da 210 a 350 CV, la cui voce si fa sentire tramite uno scarico aggiornato. L’attuale proprietario afferma che si trovi in condizioni eccezionali. Le foto sembrano dargli ragione. 

Foto di: ISSIMI

Foto di: ISSIMI

Una rapida ricerca mostra che questa stessa auto è stata venduta da RM Sotheby’s nel 2023 per 246.400 dollari (quasi 232.000 euro). All’epoca aveva lo stesso chilometraggio dichiarato nell’annuncio odierno, il che suggerisce che l’attuale proprietario non ha mai nemmeno provato a fare manovra in garage. 

Foto di: ISSIMI

Foto di: ISSIMI

Un vero peccato per una Lancia così speciale, la cui produzione secondo le intenzioni di Zagato avrebbe dovuto arrivare a 500 unità totali. Piani poi smontati dalla Casa torinese, che non riuscì a fornire al carrozziere il numero sufficiente di telai di Delta. Bisognò così ricorrere a una trasformazione su auto già circolanti, con considerevole aumento dei costi, per un totale di appena 24 unità assemblate e vendute.