Un’inchiesta della Procura di Milano svela un sistema di corruzione nell’urbanistica cittadina. Arrestato l’ex dirigente Giovanni Oggioni, accusato di aver favorito costruttori in cambio di consulenze e dell’assunzione della figlia
Un nuovo scandalo scuote il mondo dell’urbanistica milanese, mettendo in luce un sistema di corruzione che coinvolge pubblici ufficiali e costruttori. Al centro delle indagini c’è Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello urbanistica del Comune di Milano e vicepresidente della Commissione paesaggio fino al 2024. L’accusa è pesante: avrebbe ricevuto quasi 180 mila euro in consulenze dall’associazione di costruttori Assimprendil-Ance e avrebbe favorito la carriera della figlia con un impiego presso la società di costruzioni Abitare In. In cambio, secondo la Procura, avrebbe garantito trattamenti di favore sui progetti immobiliari in città.
Un sistema di corruzione diffuso
L’inchiesta, coordinata dai magistrati Mauro Clerici, Paolo Filippini e Marina Petruzzella, con la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, ha portato alla perquisizione degli uffici di Palazzo Marino e della sede di Assimprendil-Ance. Nel mirino delle indagini ci sono anche due funzionari comunali, Carla Barone e Andrea Viaroli, accusati di falso, e l’architetto Marco Cerri, ritenuto un “facilitatore” capace di influenzare i processi urbanistici.
L’accusa principale nei confronti di Oggioni riguarda la mancata dichiarazione di conflitti di interesse. Non avrebbe mai segnalato il legame con Abitare In, nonostante la società assumesse direttamente sua figlia con uno stipendio di 124 mila euro dal 2020, mentre lui stesso valutava progetti edilizi legati alla stessa azienda. Anche il rapporto con Assimprendil-Ance risulta sospetto: tra il 2022 e il 2024 avrebbe ricevuto 178 mila euro per consulenze che, secondo l’accusa, erano mirate a influenzare pratiche urbanistiche a vantaggio delle imprese associate.
Un funzionario pubblico al servizio dei costruttori
Le indagini evidenziano come Oggioni avesse un ruolo chiave nel garantire l’approvazione di progetti immobiliari, sfruttando la sua posizione all’interno della Commissione paesaggio. Secondo gli inquirenti, invece di garantire trasparenza e imparzialità, avrebbe agito come un intermediario tra gli interessi privati e l’amministrazione pubblica, facilitando l’approvazione di almeno undici progetti immobiliari. I documenti acquisiti dimostrano che, nonostante il lauto compenso, Oggioni avrebbe svolto appena sette incontri formativi per l’associazione, evidenziando la natura fittizia della collaborazione.
Il tentativo di depistaggio
Oltre alle accuse di corruzione e falso, Oggioni è indagato anche per depistaggio. Dopo le perquisizioni avvenute lo scorso novembre, avrebbe cercato di eliminare prove rilevanti, cancellando un account Microsoft e suggerendo alla figlia di eliminare conversazioni compromettenti. Un comportamento che ha aggravato la sua posizione, aumentando il rischio di inquinamento probatorio.
Un’indagine che svela un sistema consolidato
L’inchiesta non riguarda un singolo caso di corruzione, ma punta a smascherare un vero e proprio “Sistema” di favoritismi nell’edilizia milanese. Secondo la Guardia di Finanza, i progetti urbanistici in città sarebbero stati spesso condizionati da relazioni opache tra funzionari pubblici e costruttori, creando un contesto di conflitti d’interesse sistematici.
Non si tratta della prima volta che il nome di Oggioni compare nelle cronache giudiziarie. L’ex dirigente è già coinvolto in altre inchieste, tra cui quelle sul complesso Bosconavigli progettato dall’archistar Stefano Boeri e sulla Torre Milano di via Stresa. Tuttavia, l’attuale indagine segna un salto di qualità, poiché non si limita a singoli progetti, ma punta a smantellare un intero sistema di corruzione nell’urbanistica milanese.
Uno scenario preoccupante per la città
Le rivelazioni emerse gettano un’ombra sulla gestione degli appalti edilizi a Milano. Il sospetto che decisioni fondamentali per lo sviluppo urbano possano essere state influenzate da interessi privati solleva interrogativi sull’integrità del sistema amministrativo. La magistratura proseguirà con gli interrogatori nei prossimi giorni, cercando di far luce su una vicenda che potrebbe avere ripercussioni profonde sull’intero settore urbanistico della città.
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