Sace: “Export italiano merci in aumento del 3% a 642 mld nel 2025”

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Far fronte all’incertezza generata dalla possibile introduzione di nuovi dazi andando a cercare opportunità nei mercati ‘ad alto potenziale’, che rappresentano una crescita dell’export per circa 85 miliardi di euro.
Questa la ricetta suggerita da Sace alle imprese italiane nel corso dell’evento Let’s grow, nel quale la export credit agency partecipata dal Ministero dell’Economia ha presentato la sua Growth Map per il 2025.

Nella giornata Sace ha innanzitutto stimato (sulla base di dati di Oxfrod Economics) una crescita delle esportazioni di beni del 3% nel 2025 (per 642 miliardi di euro) e del 2,4% nel 2026 (per 658 miliardi di euro) in valore. Per i servizi è previsto un aumento del 5,5% per quest’anno e del 5,1% nel prossimo. Sul piatto, secondo la export credit agency, restano opportunità di sviluppo per 85 miliardi se si guarda ai “nuovi mercati ad alto potenziale” che oggi valgono solo il 13% delle vendite estere italiane.  Considerate le difficoltà legate al rallentamento del partner tedesco, l’agenzia ha sottolineato infatti i risultati positivi conseguiti nei paesi Asean (+10,3% complessivo), in particolare con il Vietnam che ha visto una crescita al 25%. Altre destinazioni in ascesa sono l’Arabia Saudita (+28%), gli Emirati Arabi Uniti (+20%), la Serbia (+16%), il Messico e il Brasile (+8%).

I dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump “non avranno impatto quest’anno, di fatto gli impatti si vedranno di più dal 2026” ha affermato in particolare la ad di Sace Alessandra Ricci, che ha evidenziato d’altro canto come il 2025 sia “l’anno per fare gli investimenti e prepararsi”, guardando in particolare ai 14 mercati che l’agenzia ha chiamato Gate (Growing, Ambitious, Transforming, Entrepreneurial), dove è peraltro presente con proprio uffici.

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Nel dettaglio, si tratta di:

Emirati Arabi Uniti – Con 8 miliardi di export nel 2024 e una stima di crescita del 9,7% nel 2025, rappresentano un mercato strategico con opportunità in settori quali meccanica strumentale, prodotti alimentari di alta qualità, design e arredo, lusso sostenibile, tecnologie per l’agricoltura e soluzioni per l’energia rinnovabile. Le aziende italiane possono contribuire allo sviluppo di grandi progetti solari e delle energie rinnovabili marine. Inoltre, c’è spazio anche nel settore della sanità, con una crescente domanda di tecnologie avanzate.

Arabia Saudita – Nel 2024 sono stati registrati 6,2 miliardi di export e si stima una crescita del 9,4% nel 2025. In linea con gli obiettivi di Vision 2030, offre opportunità nelle energie rinnovabili, nella costruzione di infrastrutture e in progetti come la giga-city Neom. Le aziende italiane possono collaborare in settori legati all’energia solare ed eolica, oltre che nelle tecnologie per l’agricoltura sostenibile e la gestione delle risorse idriche.

India e Vietnam – Con 5,2 miliardi di export nel 2024 e una stima di crescita del 4,4% nel 2025, l’India si sta affermando come hub manifatturiero globale, con investimenti nei settori di energie rinnovabili, automobili elettriche e agrifood. Le esportazioni in Vietnam nel 2024 sono state pari a 1,5 miliardi e si stima una crescita dell’8,6%. Il Vietnam sta puntando sulla modernizzazione industriale e sull’innovazione, soprattutto nei settori manifatturiero, infrastrutturale e delle rinnovabili, con spazio anche per il settore tessile e della lavorazione dei pellami.

Singapore – Nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 3,2 miliardi di euro ed è prevista una crescita a doppia cifra del 17,5%. Continua a essere un punto di riferimento sia per l’intera regione del sud-est asiatico sia per le tecnologie avanzate, la biotecnologia e la produzione specializzata. Le imprese italiane possono cogliere opportunità in elettronica, medicina, biotecnologie e nel settore dei beni di lusso, sostenuti dalla crescita della classe media locale. Inoltre, Singapore mira a diventare leader negli investimenti sostenibili.

Cina – Nel 2024 sono stati esportati beni per 15,3 miliardi di euro ma è prevista una lieve contrazione dello 0,5%. Nonostante alcune difficoltà rimane un mercato chiave per le imprese italiane, in particolare nei settori di meccanica, moda, agroalimentare e sanità, grazie agli investimenti in innovazione e manifattura ad alta tecnologia.

Turchia – Con un export di 17,6 miliardi nel 2024, si stima una crescita nel 2025 dello 0,3%, nonostante stia investendo in ambiziosi piani di sviluppo infrastrutturale e nella transizione verso le energie rinnovabili. Le opportunità si concentrano nella produzione automobilistica, nel settore agroalimentare, chimico, nel comparto Ict e farmaceutico.

Messico e Brasile – Nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 6,6 miliardi ed è prevista una crescita quest’anno del 4,9%. Grazie al nearshoring, è un hub per settori come automotive, elettronica e aerospazio. Mentre 5,8 sono i miliardi di euro di beni esportati in Brasile nel 2024 con una stima di crescita nel 2025 del 7,9%. Il paese sta puntando sulla reindustrializzazione e sulla transizione energetica, soprattutto nel ramo eolico, con opportunità che potranno arrivare anche dall’accordo di libero scambio Ue-Mercosur.

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Colombia – Nel 2024 sono stati esportati beni per 0,8 miliardi di euro e le previsioni puntano a una crescita del 3,5%. La Colombia sta puntando sulla diversificazione della produzione energetica e offre opportunità per le imprese italiane nei settori dell’energia, agroalimentare, macchinari e attrezzature industriali, con un focus sulla resilienza ai cambiamenti climatici.

Serbia – Con un export che ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro nel 2024, la Serbia è la porta di accesso ai Balcani, presenta opportunità nelle rinnovabili, agritech e nella gestione dei rifiuti. L’Italia è uno dei principali investitori, con l’obiettivo di sviluppare settori innovativi attraverso il Piano “Serbia 2027”.

Inoltre secondo Sace l’intero continente africano, grazie al Piano Mattei, offre ampie opportunità di sviluppo in settori come infrastrutture, energie rinnovabili, agroalimentare, trasporti e sanità. In particolare, Algeria, Egitto, Marocco, Angola e Tanzania sono Paesi chiave per le imprese italiane, che possono contribuire con tecnologie e soluzioni in vari ambiti, dalla diversificazione energetica alla modernizzazione agricola.

Algeria – Nel 2024 l’export in Algeria ha toccato i 2,9 miliardi di euro e crescerà del 6,5% nel 2025. Offre opportunità nelle rinnovabili, soprattutto fotovoltaico e idrogeno verde. Le imprese italiane possono contribuire attraverso tecnologie avanzate e con il supporto del Piano Mattei.

Egitto – Nel 2024 le esportazioni italiane in Egitto sono risultate pari a 2,8 miliardi di euro, ma si stima una lieve contrazione dello 0,7% nel 2025. Con un quadro economico stabilizzato, offre opportunità nei settori energetico, agroalimentare e nelle infrastrutture sostenibili.

Marocco – Nel 2024 le esportazioni di beni in Marocco hanno superato i 2,8 miliardi di euro e cresceranno del 9% nel 2025. È focalizzato sul settore delle rinnovabili, in particolare l’idrogeno verde e le smart grid. Il Paese sta puntando su un forte sviluppo delle infrastrutture, con opportunità anche nei settori aerospaziale e automotive.

Angola – Nel 2024 l’export italiano ha raggiunto un valore di 0,5 miliardi di euro ed è prevista una crescita quasi a doppia cifra (+9,3%) per quest’anno. Il Paese si sta diversificando con investimenti in agricoltura, infrastrutture ed energie rinnovabili. Le imprese italiane possono contribuire alla modernizzazione agricola e agli sviluppi del Corridoio di Lobito.

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Tanzania – Nel 2024 sono stati esportati beni per 0,2 miliardi di euro ed è prevista una crescita dell’8,4% nel 2025. Con un tessuto produttivo eterogeneo e una crescente attenzione alla meccanizzazione agricola, offre opportunità per le imprese italiane nei settori agricolo, infrastrutturale e nella trasformazione dei prodotti agricoli.

Una analisi dettagliata per ogni paese al mondo è infine offerta da Sace con la sua Growth Map 2025, una mappa interattiva che per ogni contesto identifica i principali rischi e le potenzialità per il business.

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