Bce alla prova dei tassi: le possibili mosse dopo l’atteso taglio di 25 punti di domani

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contabilità

Buste paga

 




Ultim’ora news 5 marzo ore 20

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Gli analisti concordano nel prevedere un taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base da parte della Bce nella riunione di domani. Tuttavia, il percorso dell’Istituto di Francoforte dalla prossima riunione, appare incerto, tra dibattiti interni sulla necessità di tagliare e sul tasso neutrale e tra dati macro contrastanti.

Occhi puntati sugli incrementi salariali

Tutti gli occhi sono puntati sull’aumento dei costi dovuti agli incrementi salariali che centrano l’attenzione della Bce sull’inflazione dei servizi, sostiene Cyrus de la Rubia, capo economista di Hamburg Commercial Bank. «Se non si hanno segnali di abbattimento dell’inflazione dei costi, è plausibile che durante la prossima riunione qualcuno della Bce voglia proporre di sospendere il taglio dei tassi».

Dubbi sul tasso neutrale 

Le ultime stime del tasso neutrale d’interesse della Bce, fissato tra il 1,75% e il 2,25%, hanno dato il via a una nuova discussione nel Consiglio direttivo della Banca centrale europea, spiega Karsten Junius, chief economist di J. Safra Sarasin. L’economista capo dell’Istituto, Philip Lane, ha minimizzato l’importanza delle stime, indicando nove ulteriori sviluppi che i policy maker devono considerare nel valutare il grado di restrittività della politica monetaria, tra cui la quantità di debito finanziato a tassi super bassi e gli standard di credito nel prestito bancario. Il membro del consiglio Isabel Schnabel ha spiegato che l’aumento dei rendimenti reali dei titoli obbligazionari a lungo termine del 2%-2,5% da fine 2021 potrebbe essere un passaggio a un nuovo equilibrio nel mercato obbligazionario, poiché i rischi di inflazione sono ora principalmente al rialzo e che l’economia mondiale si sposterà da un «eccesso di risparmio» a un «eccesso di obbligazioni».

Politica accomodante in caso di shock  

Felix Feather, economista di aberdeen ha dichiarato che «in generale, ci aspettiamo che durante l’estate la Bce riduca i tassi per portarli almeno al livello neutro», stimato dall’analista intorno al 2%. «Tuttavia, qualora si concretizzassero rischi significativi al ribasso, come uno shock al Pil indotto dal commercio, la Bce potrebbe essere costretta a portare i tassi al di sotto del livello neutro in un territorio decisamente accomodante». L’attenzione dei mercati, inoltre, è puntata sulla crescita del deficit di spesa per la difesa, ed è atteso un commento da parte della presidente dell’Istituto, Christine Lagarde, a riguardo.

La discussione

Per Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments, «la discussione nei mercati e all’interno del Consiglio Direttivo si sta spostando verso il punto di arrivo di questo ciclo di allentamento». Le proiezioni aggiornate sull’inflazione dovrebbero rimanere coerenti con l’idea che la crescita dei prezzi sia «sulla buona strada per raggiungere nuovamente l’obiettivo» e c’è il potenziale «per una revisione al ribasso delle prospettive di crescita».

Scontro interno su ritmo tagli 

Nonostante le apparenze, la Bce si trova di fronte a un dilemma sul ritmo dei tagli dei tassi d’interesse, sostiene Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac. L’istituto di Francoforte «dovrebbe frenare bruscamente e interrompere il ciclo di allentamento prima di un possibile brusco cambiamento all’orizzonte? Oppure accelerare verso un tasso d’interesse neutrale, dato il quadro di crescita preoccupante? O ancora, mantenere il ritmo attuale, sperando che lungo il percorso non emergano ostacoli significativi», ha dichiarato Thozet. Nel corso delle ultime settimane, i membri del Consiglio direttivo hanno espresso opinioni divergenti, con alcuni che vedono la politica monetaria della Bce come non più restrittiva e il tasso neutro ottimale più alto rispetto al passato, spingendo di conseguenza per un pausa nei tagli. La fazione delle colombe, invece, sostiene che l’inflazione e la crescita dei salari nell’Eurozona si stiano avvicinando all’obiettivo e che permangano rischi per la crescita economica, auspicando a un rapido avvicinamento a un tasso di base del 2% o inferiore. (riproduzione riservata)



Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link