Tajani: Espansione dei mercati esteri per contrastare i dazi USA


I viaggi in India e Giappone sono una risposta ai dazi USA ma soprattutto “alle richieste che ci fanno i nostri imprenditori: incentivare i commerci con altri mercati, rendere più facili e diversificati i canali per il nostro export”. Lo afferma al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Lo avremmo fatto in ogni caso, ma oggi ancora di più” aggiunge.

“Non è da oggi che stiamo lavorando ad aprire, creare o ampliare nuovi mercati, anche grazie ai nostri Ice, Simest e Sace, Cdp – prosegue – In particolare sul tema dazi ci muoviamo da mesi su mercati come l’India. Altri scenari li abbiamo in Giappone, Messico, Canada, Paesi del Golfo, Turchia. E stiamo lavorando per realizzare la ‘Via del cotone’ che porterà un’intera filiera dall’India fino al porto di Trieste”.

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“Non lasceremo i nostri mercati USA o europei, ma nel frattempo sfruttiamo la nostra presenza in altri Paesi – aggiunge -. La Cina è un partner commerciale con il quale vogliamo continuare ad avere proficue relazioni commerciali. Io prendo positivamente le parole di Trump quando dice che l’Europa è un interlocutore unico. Più l’Europa parla a una sola voce, più è forte e credibile per proteggere imprese e cittadini”.

“Faremo di tutto per aiutare le imprese che dovessero entrare in sofferenza, anche con fondi del Pnrr e fondi di coesione che possono essere usati per venire incontro ad eventuali situazioni di crisi industriali. Poi servirà di più. A livello europeo è necessario che la BCE continui a ridurre il costo del denaro, per favorire la crescita agevolando l’accesso al credito. Poi la stessa BCE dovrebbe impegnarsi in un quantitative easing simile a quello che fu deciso con la crisi del Covid. Per favorire la crescita dobbiamo agire, anche allentando i vincoli del Green deal che ci penalizzano”.



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