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Il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, ha respinto l’appello presentato da Enel X Italia S.r.l. contro il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) S.p.A., confermando la legittimità del diniego della richiesta di verifica e certificazione dei risparmi energetici (RVC) presentata dalla società. La sentenza, pubblicata il 28 marzo 2025, ha ribadito che il progetto di efficienza energetica proposto da Enel X Italia non soddisfaceva i requisiti di “addizionalità” previsti dalla normativa.
La vicenda ha avuto inizio nel 2013, quando Yousave S.p.A., poi incorporata in Enel X Italia S.r.l., ha presentato una proposta di progetto e programma di misura (PPPM) per l’installazione di un postcombustore rigenerativo presso lo stabilimento della Dalmine S.p.A. a Bergamo. Il GSE ha approvato la proposta nel 2014, riservandosi di effettuare controlli successivi. Nel 2015, Yousave ha presentato la richiesta di verifica e certificazione dei risparmi conseguiti, che è stata respinta dal GSE nel 2016 per mancanza di addizionalità.
Enel X Italia ha impugnato il provvedimento del GSE dinanzi al TAR Lazio, che ha respinto il ricorso. La società ha quindi presentato appello al Consiglio di Stato, sostenendo che il progetto soddisfaceva i requisiti di addizionalità e che il GSE aveva agito in modo contraddittorio e lesivo del principio del legittimo affidamento. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto infondate le doglianze dell’appellante, sottolineando che il progetto non presentava un grado di innovazione tecnologica tale da giustificare l’incentivo e che i risparmi energetici sarebbero stati comunque conseguiti per effetto dell’evoluzione tecnologica e del mercato.
Il Consiglio di Stato ha confermato che il GSE, in quanto autorità deputata all’erogazione di incentivi pubblici, mantiene in ogni fase del procedimento il potere di verifica e controllo circa la spettanza degli stessi. Inoltre, ha ribadito che il principio di addizionalità deve essere inteso non solo in termini di evoluzione tecnologica, ma anche in termini economici, per evitare che gli incentivi si traducano in meri sussidi alle imprese, lesivi della concorrenza.
Infine, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza di primo grado, respingendo l’appello e compensando le spese del giudizio tra le parti. La decisione sancisce la legittimità del diniego dei certificati bianchi per il progetto di Enel X Italia, stabilendo che gli interventi di efficienza energetica devono essere concretamente aggiuntivi rispetto a quelli che si sarebbero realizzati in assenza dell’incentivazione.
Professionisti coinvolti nell’operazione: Clarizia Angelo – Clarizia & Associati; D’Aloia Antonio – Studio D’Aloia & Partners; Pagliarulo Mario – Clarizia & Associati;
Studi Legali: Clarizia & Associati; Studio D’Aloia & Partners;
Clienti: Enel X Italia S.p.A.; Gse – Gestore dei Servizi Energetici;
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