ITS, STEM, formazione continua, AI e politiche attive: affrontare il disallineamento tra domanda e offerta di competenze richiede un piano integrato tra imprese, istituzioni e sistema educativo. Il divario di competenze in azienda, infatti, è tra i nodi centrali attualmente per professionisti e lavoratori. La necessità di intervenire chiama soluzioni che possano essere efficaci, ma come?
Le aziende cercano figure con competenze tecniche, digitali e trasversali, ma spesso non riescono a trovarle. Il divario tra le capacità richieste e quelle effettivamente disponibili sul mercato del lavoro – il cosiddetto divario di competenze – continua ad allargarsi, ostacolando l’innovazione, la produttività e l’occupabilità. Come intervenire in modo efficace?
Non basta aumentare l’offerta di formazione: serve ripensare l’intero sistema di sviluppo delle competenze, probabilmente partendo dai percorsi scolastici e tecnici, in modo da garantire una preparazione adeguata all’ingresso nel mondo del lavoro. L’obiettivo? Fare in modo che le persone, in tutte le fasi della carriera, possano acquisire ciò che serve davvero nell’ambito professionale.
Formazione, orientamento, innovazione: gli elementi per una strategia efficace
La prima leva su cui agire riguarda l’orientamento professionale, oggi ancora troppo scollegato dalle reali esigenze del mercato. Accompagnare studenti e lavoratori verso percorsi coerenti con la domanda di competenze è fondamentale, soprattutto in ambiti strategici come le discipline STEM e le filiere ad alto contenuto tecnico.
Parallelamente, le imprese devono adottare strategie di reskilling e upskilling strutturate, con l’obiettivo di preparare il personale ai nuovi standard produttivi e normativi. I fondi interprofessionali e i programmi pubblici, come il Fondo Nuove Competenze, sono strumenti utili e da sfruttare in questo percorso, ma è necessario che le organizzazioni ne facciano un uso consapevole, progettando interventi formativi realmente mirati.
Le nuove tecnologie – dall’intelligenza artificiale alla gamification – garantiscono opportunità inedite per personalizzare e ottimizzare i percorsi formativi, ma è altrettanto importante investire nella collaborazione tra imprese e istituti di istruzione, così da costruire offerte formative aderenti alla realtà produttiva.
Infine, le politiche pubbliche devono assumere un ruolo proattivo, incentivando con contributi e programmi dedicati la formazione continua.
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