Top 100 del Nord Est, a Villorba e Udine due eventi sul futuro delle imprese familiari


Quali sono oggi le maggiori imprese del Nord Est? La curiosità verrà svelata nei due eventi Top 100 che si terranno martedì 8 aprile all’Archivio Storico Benetton, a Villorba, e una settimana dopo, martedì 15, al Bluenergy Stadium di Udine.

In un momento in cui l’industria mondiale si interroga sulla portata degli effetti dei dazi annunciati dagli Stati Uniti, l’ormai tradizionale manifestazione organizzata da Nord Est Multimedia – il gruppo editoriale che pubblica sei giornali e il sito ilNordEst.it – e dalla multinazionale della consulenza Pwc sarà dunque la prima occasione per ascoltare dalla voce di manager e imprenditori che cosa è possibile fare per non essere travolti dalla guerra commerciale (il programma si trova su www.eventinem.it, inizio alle 17.15).

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Il punto di partenza sarà, come sempre, la classifica delle 100 maggiori imprese del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige, elaborata dalla Fondazione Nord Est.

Primo spoiler: rispetto a un anno fa, la soglia per entrare tra le cento è un po’ scesa, dai 522 milioni del fatturato 2022 del gruppo di costruzioni friulano Rizzani de Eccher ai 514 milioni realizzati invece nel 2023 dall’Autostrada del Brennero, una delle new entry di questa edizione.

Potrebbe sembrare un indizio di debolezza del territorio ma, in realtà, tra le società che ce l’hanno fatta – secondo spoiler – sono ben 64 quelle che hanno aumentato il fatturato. E nelle prime dieci posizioni, rispetto alla consueta prevalenza di grande distribuzione e energia, sono saliti da tre a quattro i gruppi industriali, segno della competitività della manifattura nordestina.

Se la sfida di Donald Trump costringerà le imprese italiane a ripensare mercati, prodotti, filiere, nel Triveneto andrà osservata anche da un altro punto di vista. In un territorio che ha costruito le sue fortune sulla piccola impresa, negli ultimi anni sono state infatti quasi quotidiane le notizie di aziende familiari che ne compravano altre per poter crescere più velocemente e attrezzarsi meglio di fronte alla globalizzazione, così come di famiglie che hanno invece deciso di vendere a gruppi stranieri oppure ai fondi di private equity.

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A volte queste strategie divergenti, sia comprare che cedere, avvengono in concomitanza con il ricambio generazionale, che porta al vertice nuove generazioni con una visione diversa. Altre volte, invece, è l’imprenditore che guida l’azienda a scegliere una strada piuttosto che un’altra.

Un esempio del tutto particolare di questo fenomeno arriva da un’altra new entry di quest’anno – terzo e ultimo spoiler – il gruppo veneziano Piovan, specializzato nella costruzione di macchine per produrre la plastica: dopo aver perseguito uno rapido percorso di crescita attraverso la quotazione in Borsa e molteplici acquisizioni, ha visto il passaggio del controllo dal presidente Nicola Piovan al fondo d’investimento Investindustrial, che l’ha rilevato attraverso un’Opa.

Dalle considerazioni fatte su casi come questo è nata l’idea del titolo del secondo e del terzo evento Top 100 che, dopo l’anteprima del primo aprile dedicata al futuro delle donne nelle imprese del Nord Est, si terranno per l’appunto a Villorba e a Udine: “Troppo grandi per essere di famiglia? Le imprese big e l’opportunità del passaggio generazionale”.

Sul palco dei due incontri saranno ben rappresentate sia le imprese di famiglia che stanno portando avanti percorsi di espansione, sia quelle che hanno visto invece l’arrivo di nuovi azionisti.

A Villorba, nella sede dell’Archivio Benetton che custodisce le Formula 1 dei tempi della scuderia, dopo i saluti del ceo di Benetton Group, Claudio Sforza, ci saranno imprenditori che hanno messo al centro dello sviluppo l’innovazione e la crescita per acquisizioni, come Massimo Carraro, amministratore delegato di Morellato, che produce e vende gioielli e orologi, Mauro Fanin, presidente di Cereal Docks, colosso degli ingredienti per l’agroindustria, Carlo Pizzocaro, numero uno di Fidia Farmaceutica, leader mondiale dell’acido ialuronico per uso medico. Un’altra azienda di famiglia – ma con un fondo d’investimento in minoranza – è anche Illycaffè, uno dei marchi più celebri del modo di vivere italiano, che sarà rappresentata dalla ceo Cristina Scocchia, così com’è in mani private Umana, numero uno a Nord Est tra le agenzie per il lavoro e partner dell’evento, per la quale interverrà la presidente Maria Raffaella Caprioglio.

A portare esperienze diverse, a Villorba, ci saranno due manager di spicco. Il primo è Nino Cusimano, scelto dalla multinazionale francese Nexans per presiedere una delle maggiori industrie manifatturiere venete, La Triveneta Cavi, acquisita nel 2023.

Il secondo è invece Nino Tronchetti Provera, fondatore e managing partner di Ambienta Sgr, società d’investimenti che gestisce circa 4 miliardi di euro di asset e identifica le aziende su cui puntare analizzando i megatrend e identificando le tecnologie che possono avere un vero impatto sulla sostenibilità. Nel private equity Ambienta ha effettuato nel tempo 82 diversi investimenti, puntando poi a far crescere le società acquisite attraverso aggregazioni.

Anche a Udine i relatori sul palco potranno raccontare le strategie dell’uno e dell’altro modo di crescere. Ci saranno Andrea Stolfa, ceo di Omnia Tecnologie, che ancora Investindustrial sta rendendo un polo leader nei macchinari per l’industria alimentare, Paolo Fantoni, presidente di un gruppo orgogliosamente familiare come Fantoni, Alberta Gervasio, ad di Bluenergy, anch’essa un’azienda a radice familiare, Antonio Marcegaglia, presidente e ceo di Marcegaglia Steel, colosso dell’acciaio molto presente in regione, Claudio Cisilino, direttore operations del gigante delle navi Fincantieri.

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Il dialogo finale sarà invece con Matteo Marzotto, tra gli ideatori e oggi presidente di MinervaHub, azienda nata per un processo di aggregazione tra realtà artigianali con lo scopo di preservare e rendere di portata globale quelle competenze che rendono unico il mondo della moda italiano.



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