“non si può vivere per anni lavorando pochi giorni al mese”. I dettagli


In una nota la Fiom-Cgil Basilicata fa sapere:

“Chiediamo alla multinazionale di assumersi la responsabilità sociale d’impresa e alle istituzioni di dare risposte concrete che vadano oltre la propaganda e una solidarietà il più della volte solo dichiarata.

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Lunedì 7 aprile volantinaggio e raccolta firme davanti ai cancelli della Stellantis di Melfi dalle 13:00 alle 14:00.

La mancanza di un piano industriale di Stellantis e la cronica mancanza di modelli fa aumentare il carico dell’utilizzo della cassa integrazione.

Gli interventi annunciati a partire dall’incontro al Mimit del 17 dicembre scorso e poi nelle settimane successive su cambi, motori e modelli ibridi non garantiscono il necessario carico di lavoro nel 2025, e molto probabilmente anche per gli anni a seguire.

Per questi motivi la Fiom Cgil sta promuovendo una raccolta di firme davanti agli stabilimenti Stellantis per chiedere alla multinazionale di assumersi la responsabilità sociale d’impresa e alle istituzioni di dare risposte concrete che vadano oltre la propaganda e una solidarietà il più della volte solo dichiarata”.

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La Fiom Cgil di Basilicata, quindi, sarà davanti ai cancelli (ingresso B) della Stellantis di Melfi lunedì 7 aprile al cambio turno dalle 13:00 alle 14:00.

Afferma la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita:

“Il Governo ha tagliato il fondo automotive per poi scaricare sulla UE tutte le conseguenze dell’assenza di politiche industriali. È ora che insieme alla mobilitazione per un piano di investimenti su progettazione, ricerca, sviluppo e produzione, si avvii una battaglia per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori, di Stellantis e non solo, un salario degno di questo nome.

Gli scioperi spontanei sul premio di produzione erogato per l’anno 2025, partiti in diversi siti Stellantis, ci indicano la strada.

Siamo stanchi di assistere alla spartizione di dividendi miliardari agli azionisti mentre le lavoratrici e i lavoratori sono costretti a pagare gli effetti di una crisi sempre determinata da scelte sbagliate di imprese e Governo.

È ora che Stellantis, Governo e Regioni intervengano perché non si può vivere per anni lavorando pochi giorni al mese con una retribuzione di poco più di mille euro.

È per questo che rivendichiamo un confronto con azienda e istituzioni sull’emergenza salariale per ottenere integrazione salariale e riduzione orario anche attraverso la formazione.

Per questo raccogliamo le firme delle lavoratrici e lavoratori”.

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