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“Apprezziamo proroga. Ora tavolo per regole chiare” – Newsbiella.it


“Apprezziamo la sensibilità del Governo che, nel prevedere la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo di stipulare polizze contro le calamità naturali, ha compreso la necessità di offrire più tempo per individuare soluzioni e risposte adeguate alle esigenze delle micro e piccole imprese”. E’ il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli sul rinvio deciso oggi dal Consiglio dei Ministri e che sarà differenziato a seconda della dimensione delle imprese. Il termine è differito al primo ottobre 2025 per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro aziende. Rimane invece fermo al primo aprile il termine per le grandi imprese, per le quali però non scatteranno per ora le sanzioni per chi non si adegua. Granelli sottolinea “l’importanza di utilizzare la proroga per fare chiarezza su molti aspetti ancora oscuri del decreto attuativo dell’obbligo di assicurazione: beni da assicurare, danni da risarcire, confrontabilità delle offerte delle assicurazioni. Un impegno che ci auguriamo possa iniziare fin dal tavolo convocato lunedì 31 marzo dal Ministero delle Imprese e del made in Italy con le Organizzazioni imprenditoriali e Ania con l’obiettivo di consentire a 4 milioni di imprese di scegliere e stipulare polizze chiare, trasparenti e che garantiscano risarcimenti equi e commisurati al danno”.

In queste ultime settimane, il Presidente di Confartigianato è ripetutamente intervenuto per sottolineare che “il decreto sull’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali e gli eventi catastrofali è inapplicabile”, chiedendo che prevalga il buon senso e 2/3 che si intervenga con un rinvio dell’entrata in vigore per chiarirne tutti gli aspetti e costruire polizze adatte alle esigenze delle imprese”. Granelli ha espresso le preoccupazioni di oltre 4 milioni di imprenditori alle prese con un provvedimento che, oltre a comportare un esborso di almeno 2 miliardi di euro, non offre certezza sui beni da assicurare, su quali danni verranno risarciti, sulla confrontabilità delle offerte da parte delle assicurazioni.

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“Tanti interrogativi – spiega Granelli – che Confartigianato ha subito indicato ma che non sono stati sciolti nel pur lungo tempo intercorso tra l’emanazione della norma primaria e il decreto ministeriale attuativo uscito soltanto il 28 febbraio, a un mese dall’entrata in vigore. Ora, è più che mai urgente trovare soluzioni concrete, percorribili e realmente utili per coprire questa tipologia di rischi”. Nei giorni scorsi, il Presidente di Confartigianato è ripetutamente intervenuto per chiedere la proroga sostenendo che “senza regole chiare, rischiamo il Far West delle polizze assicurative per calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Troppi i punti oscuri. Ad esempio, sono esclusi i danni da precipitazioni intense che sono sempre più frequenti e devastano molte zone del nostro Paese. Così come non è indicata una classificazione e una mappa dei ‘territori a rischio’ e ciò porterebbe ad una applicazione disomogenea e arbitraria nelle aree vulnerabili del Paese con costi diversi e ingiustificati delle polizze a carico delle imprese. E ancora,, cosa devono assicurare quei piccoli imprenditori che dispongono di beni strumentali e attrezzature di valore modesto e non hanno una sede fissa? Come ci si regola per i beni acquistati in leasing? Come si gestiscono le relazioni assicurative tra proprietario delle mura e locatario?” .

In queste condizioni, un’impresa oggi non può valutare la correttezza dei prezzi offerti dalle compagnie di assicurazione. Ma c’è di più: le imprese che non sottoscriveranno l’assicurazione contro le calamità naturali saranno escluse da contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, anche quelle di ristoro decise in caso di eventi calamitosi e catastrofali. In questo modo, potrebbero anche crearsi difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari supportati dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese.

“Siamo preoccupati e disorientati. In ogni caso – aggiunge il Presidente di Confartigianato – le polizze agiscono sull’effetto ma non prevengono le cause dei danni alle imprese. Per questo sollecitiamo politiche e interventi orientati alla prevenzione dei rischi e alla messa in sicurezza del territorio”. Nel decennio 2014-2023, secondo rilevazioni di 3/3 Confartigianato, l’Italia ha cumulato danni da eventi meteorologici estremi e legati al clima per 68,1 miliardi di euro, pari a 6,8 miliardi l’anno. Per valore assoluto dell’impatto nel decennio, l’Italia è seconda nell’Ue dopo la Germania che nel periodo in esame ha cumulato danni per 87,7 miliardi di euro.

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Granelli ha anche chiesto di riaprire immediatamente il confronto ai tavoli ministeriali per trovare soluzioni ed eventualmente prevedere l’introduzione di una soglia al di sotto della quale si configuri il rischio non significativo in relazione al modesto valore dei beni assicurabili”.

Il 26 marzo, mentre la Camera ha bocciato un emendamento, presentato dall’On. Riccardo Zucconi (FdI), al decreto legge Bollette che rinviava di 7 mesi l’entrata in vigore del provvedimento, il segnale arrivato dal Governo è la convocazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di un incontro con Confartigianato, le altre organizzazioni imprenditoriali e l’Ania (che rappresenta le compagnie di assicurazione) per lunedì 31 marzo.

c.s. Confartigianato – cc





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