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Nei Paesi dell’Unione europea, nell’anno in corso, i decessi a causa di una malattia oncologica caleranno del 3,5 per cento. I decessi, in totale, saranno poco meno di 1,3 milioni. In Italia, circa 176 mila. Prima causa di morte (oncologica) si confermerà il tumore del polmone (151 mila decessi nell’Ue, 19.600 in Italia).
Sono le previsioni che emergono dalla consueta analisi annuale condotta dagli epidemiologi delle Università di Milano e Bologna, i cui risultati sono stati pubblicati su Annals of oncology.
Generale calo per i tassi di mortalità, ma preoccupano i dati relativi ad alcuni tumori
I ricercatori hanno analizzato, per il quindicesimo anno consecutivo, i tassi di mortalità per tumore nei Paesi dell’Unione europea e nel Regno Unito,(tratti dai database dell’Organizzazione mondiale della sanità e delle Nazioni unite), esaminando separatamente i dati relativi al tumore dello stomaco, al colon-retto, al pancreas, al polmone, alla mammella, all’utero (compresa la cervice), all’ovaio, alla prostata, alla vescica e per le diverse forme di leucemia.
Ipotizzando che i tassi di mortalità rimangano costanti rispetto a quelli del 1988, secondo le stime dei ricercatori, dal 1988 al 2025 nei Paesi dell’Unione sono stati evitati 6,8 milioni di decessi per tutti i tipi di tumore (4,7 milioni negli uomini e 2,1 milioni nelle donne).
Si prevede che quest’anno i tassi di mortalità per la maggior parte dei tumori diminuiranno: a eccezione del tumore del pancreas (+2 per cento negli uomini, +3 per cento tra le donne), della vescica e del polmone (con incrementi che in questi due casi oscillano tra il 2 per il 4 per cento, ma limitati alla popolazione femminile).
Numero di decessi in aumento nel 2025
Detto dei tassi in calo, i numeri assoluti dei decessi sono però destinati ad aumentare in Europa nel 2025. Un dato che, secondo gli esperti, è la logica conseguenza del crescente numero di anziani nella popolazione. Così (a livello continentale) negli uomini si dovrebbe passare dai quasi 672 mila decessi complessivi registrati nel 2020 a oltre 709 mila nel 2025, tra le donne da poco più di 537 mila a 570 mila.
La situazione italiana è invece opposta, tra i due sessi: previsto un decremento tra gli uomini da (97.866 a 94.740 decessi), un’ascesa tra le donne (da 79.991 a 81.740 per le donne).
Secondo Carlo La Vecchia, ordinario di statistica medica ed epidemiologia all’Università di Milano, “gli andamenti della mortalità oncologica continuano a essere favorevoli in tutta Europa. Tuttavia vi sono anche aspetti negativi: uno di questi riguarda i decessi per tumore del colon-retto nelle persone di età inferiore a cinquant’anni, che hanno iniziato ad aumentare nel Regno Unito e in diversi Paesi dell’Europa centrale e settentrionale. Inoltre i tassi di mortalità per il tumore del pancreas non calano e si confermano la quarta causa di morte per tumore dopo il cancro del polmone, del colon-retto e della mammella. Le tendenze del tumore del pancreas e del polmone nelle donne sottolineano l’urgenza di attuare un controllo ancora più rigoroso del tabacco in tutta Europa”.
Tumore al seno: migliorare l’assistenza nei confronti delle pazienti più anziane
Un focus della ricerca è stato dedicato all’andamento dei tassi di mortalità per tumore al seno: le stime dicono che tra il 1989 e il 2025 sarebbero stati evitati oltre 370 mila decessi in tutto il Vecchio continente. Fari puntati anche sulle pazienti più anziane, in cui il mancato accesso allo screening mammografico è considerato la causa principale del ritardo diagnostico.
Oltre a questo, secondo La Vecchia, “le donne anziane hanno probabilmente minore giovamento dagli importanti progressi nella diagnosi e nella gestione della malattia: compresi i miglioramenti nella chemioterapia, nella terapia ormonale e nell’immunoterapia, ma anche nella radioterapia e nella chirurgia.
A ciò occorre aggiungere – il discorso in questo caso è valido per le pazienti di tutte le età – che l’aumento della prevalenza di sovrappeso e obesità osservato negli ultimi decenni ha portato a un aumento del rischio di tumore della mammella. Un fenomeno che, a detta degli autori dello studio, non è stato bilanciato da un miglioramento della diagnosi e della gestione della malattia nelle donne anziane. Da qui l’aumento della mortalità stimato in questa fascia di popolazione.
I fattori di rischio per limitare i casi di tumore del pancreas
L’occasione è stata propizia anche per fare un punto sulle possibili cause che determinano questi dati.
“Il fumo rimane di gran lunga la principale causa nota di tumore del pancreas, causando dal 20 al 35 per cento dei casi in varie fasce di età, a seconda delle diverse abitudini di fumo”, conclude Eva Negri, docente di epidemiologia ambientale e medicina del lavoro dell’Università di Bologna.
“Il diabete, il sovrappeso che portano allo sviluppo della sindrome metabolica sono responsabili di circa il cinque per cento dei tumori al pancreas in Europa. Questo aspetto sta diventando sempre più importante a causa della crescente prevalenza dell‘obesità, ma il controllo e la prevenzione del fumo rimangono la priorità per il controllo di questa malattia”.
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