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Tempi duri per il dialogo tra Comuni vicini di casa. Dalla chiusura del varco di via Martinella, messa in atto da Gorle, alla delibera di Giunta di Torre Boldone con cui viene dato l’ultimatum del 30 giugno proprio a Gorle come ultimo giorno per il conferimento dei rifiuti alla piattaforma ecologica. «Dato atto che il Comune di Gorle non ha assolto al pagamento di tutte le somme dovute per l’utilizzo del Centro di raccolta e che ogni azione bonaria stragiudiziale è risultata essere infruttuosa – si legge nella delibera del 20 febbraio – si dispone il termine finale della concessione d’uso del Centro di raccolta comunale al 30 giugno 2025, qualora entro tale termine Gorle non assolva, interamente, al pagamento del debito pregresso e ancora pendente nei confronti di Torre».
Una questione di vecchia data
L’utilizzo da parte di Gorle della piattaforma ecologica di Torre è questione di vecchia data. Nel 2023 infatti, in vista della scadenza della convenzione quinquennale del 2019, la passata amministrazione, a guida Macario, aveva deliberato di non procedere con il rinnovo della convenzione, dando a Gorle un anno di tempo per organizzarsi. Complice un ricorso al Tar verso il Comune di Torre, avviato dalla società che aveva in gestione la piattaforma e il servizio di raccolta dei rifiuti, la questione della condivisione della piattaforma con Gorle si è trascinata fino ad oggi.
La delibera
Arriva ora la delibera di Torre: nel documento di Giunta si ricorda che nel 2023 era stato dato incarico legale per il recupero coattivo delle somme dovute da Gorle, che la convenzione per la gestione del Centro di raccolta sottoscritta dai due Comuni non è più in essere dal novembre 2024, scadenza naturale, e che si era disposto di non procedere al rinnovo della convenzione; che la gara d’appalto per il Servizio di igiene urbana è stata indetta e aggiudicata limitatamente al territorio di Torre per 5 anni per un importo di quasi 3 milioni di euro a favore di Aprica spa in raggruppamento con Bergamelli srl. Nella delibera si ricorda anche che Gorle aveva chiesto di poter ancora utilizzare il centro nell’ottobre 2024 e che la Giunta con decorrenza dal mese successivo aveva concesso «l’uso temporaneo e non in regime di proroga, ferme le proprie autonome competenze di materia di modalità di gestione dell’impianto».
«Lo scorso dicembre avevamo concordato che ci saremmo rivisti a fine gennaio per affrontare i nodi dei costi», ha dichiarato il sindaco di Gorle
«Atteso quindi che, al solo fine di consentire a Gorle l’attivazione delle procedure atte a garantire il pagamento diretto dei costi – continua la delibera – è stato autorizzato eccezionalmente e solo in via temporanea l’anticipo delle somme da parte di Torre in favore di Aprica, con obbligo di rivalsa nei confronti di Gorle per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2025». E dato atto che «in assenza di un titolo giuridico che giustifichi l’erogazione di somme in nome e per conto di altro ente, dall’1 aprile nessuna somma afferente lo smaltimento di Gorle potrà più essere erogata da Torre ad Aprica».
Da Torre Boldone nessun commento
La sindaca di Torre, Simonetta Farnedi, essendo quindi in atto un contenzioso – c’è una citazione nei confronti del Comune di Gorle del gennaio 2025 – ha scelto di non fare dichiarazioni. Secondo il sindaco di Gorle Giovanni Testa «la piattaforma assolve un servizio primario ed indifferibile, vale a dire il conferimento dei rifiuti, e ogni eventuale interruzione rappresenta una interruzione di pubblico servizio, con ogni conseguenza del caso». Testa comunque rassicura «tutti i cittadini circa il fatto che il servizio verrà espletato senza interruzioni, come previsto da norme di legge».
Testa: «Iniziativa che stupisce»
Ai tempi dell’amministrazione Macario, Torre aveva dato incarico a uno studio per il recupero delle somme dovute da Gorle per l’utilizzo della piattaforma, per avviare poi una fase di trattative. Continuate con la nuova amministrazione a guida Farnedi. Ma a gennaio 2025 è arrivata la citazione in giudizio a Gorle, notificata il 29. «La presunta iniziativa preannunciata da Torre Boldone – commenta Testa – stupisce perché quando ci siamo incontrati, a dicembre 2024, per affrontare alcune problematiche inerenti la piattaforma ecologica, si era condiviso che, fintanto che Gorle non sarebbe stata in grado di avere una propria piattaforma ecologica o non avesse trovato soluzioni alternative, non vi sarebbero stati problemi a proseguire nella condivisione della piattaforma. Sempre lo scorso dicembre avevamo concordato che ci saremmo rivisti a fine gennaio per affrontare i nodi dei costi. Non comprendo perché Torre Boldone abbia deciso di intraprendere un’azione giudiziaria, senza neppure attendere l’esito dei colloqui in corso, che avrebbero forse potuto evitare un contenzioso giudiziale. Posso dire che nei giorni scorsi ho provato a contattare telefonicamente la sindaca di Torre Boldone per parlare della questione ma non ho ricevuto risposta né sono stato richiamato. Nonostante ciò, sono sempre disponibile ad un confronto sereno».
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