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Una grande occasione persa. E così fa male. Il Padova cade e lo fa rumorosamente a Meda contro un Renate ai limiti della perfezione e si mangia le mani, perché l’occasione era di quelle da non fallire. Ma il calcio è anche questo: sofferenza, inciampi, lezioni da imparare, anche perché come canta Noel Gallagher in “Don’t Look Back in Anger” non è di certo questo il tempo per rimuginare.
Non basta il lampo iniziale di Buonaiuto, non bastano gli innesti, non basta il DNA della capolista. Il Renate gioca con coraggio, ribalta il match in 3′ di pura follia padovana e poi si difende con ordine, mentre i biancoscudati cercano di rimettere insieme i pezzi di una partita sfuggita di mano. Il finale è un lungo assedio spuntato, un muro da abbattere che resta in piedi. Il Padova lascia Meda senza punti, con la certezza di dover ritrovare subito se stesso, vista la terza sconfitta di fila lontano da casa e probabilmente la peggiore prestazione dell’anno. Mai aveva subito tre gol in una partita in questo campionato, frustrata dagli strappi dei brianzoli, a dimostrazione della serata storta dei biancoscudati. Da archiviare, il prima possibile.
Ora serve tenere la testa alta, perché il campionato non aspetta. Il Vicenza ha vinto contro il Novara, ma il margine resta e il Padova non può più permettersi distrazioni. La sconfitta fa male, la sconfitta brucia. Forte, per non dire fortissimo, ma è proprio da come un gruppo sa risalire in sella al cavallo, dopo una caduta, che si misura la grandezza di una squadra. E questo Padova, se vuole, ha ancora il destino intatto nelle sue mani. Basta crederci sul serio.
Il primo tempo
Andreoletti rimescola le carte come previsto, proponendo ben 7 cambi rispetto a domenica. In difesa c’è il ritorno di Pirrello dal 1′ per Faedo, mentre in mezzo al campo sono tre le novità rispetto alla gara con l’Albinoleffe: Capelli, Fusi e Villa prendono il posto rispettivamente di Kirwan, Crisetig e Villa. Sulla trequarti c’è la prima da titolare di Buonaiuto. Al suo fianco Liguori con Spagnoli al posto di Bortolussi.
Un azzardo? Forse, perché i biancoscudati non approcciano bene la partita, poco ispirati tecnicamente in fase di rilancio dell’azione dalla difesa. Persino Fortin, una sicurezza solitamente, sente il clima un po’ incerto e al 3′ regala il pallone a Ghezzi. Per sua fortuna l’esterno di Foschi spara dalla distanza un rasoterra facilmente parabile. Capelli al 7′, dopo un’incomprensione tra Fortin e Delli Carri, allontana di testa un pallone vagante in area piccola rimesso in area da Delcarro.
La squadra di Andreoletti sembra sulle corde, ma alla prima occasione passa in vantaggio. E lo fa con un’azione sontuosa, puro manifesto dell’andrelettismo. Fusi corregge in acrobazia un anticipo di testa a metà campo di Pirrello, Spagnoli regala una sponda sontuosa per Capelli, con quest’ultimo velocissimo a fuggire sulla destra e appena dentro l’area pescare a rimorchio sul secondo palo Buonaiuto. L’ex Cremonese apre il piattone e batte Nobile. Seconda rete in campionato per il numero 92 del Padova, secondo assist di fila per Capelli, al quarto passaggio vincente del suo campionato.
Gol inaspettato al netto delle difficoltà in termini fisici e tattici della prima frazione da parte dei padovani, meramente illusorio. I ragazzi di Andreoletti, sbadati in fase di costruzione della manovra come non mai in stagione, provano a tenersi stretta la fortuna al 23′, ma il tiro a colpo sicuro di Liguori dal limite viene salvato sulla linea da Gardoni. Il Renate dal canto suo non arretra di un millimetro, recupera tanti palloni in zona pericolosa con un pressing organizzato ed ordinato e nel giro di due minuti tra il 31′ e il 33′ ribalta la sfida.
Il pareggio arriva a firma Calì, abile ad eludere la marcatura di Perrotta e tramutare in rete in torsione di testa un cross dalla destra di Eleuteri, poco contrastato da Buonaiuto. Terza marcatura stagionale per il 14 di Foschi, che due minuti dopo entra anche nell’azione del sorpasso.
Lancio lungo dalle retrovie, De Leo spizza in anticipo su Perotta e lancia nello spazio Calì vanamente rincorso da Pirrello. L’autore del pari – appena dentro l’area di rigore – esplode un destro potentissimo che costringe al miracolo Fortin, ma sul pallone vagante il primo ad arrivare sulla palla è Delcarro per il 2 a 1.
Il doppio schiaffo manda in confusione il Padova. Fusi viene ammonito per fallo su Vassallo, e poi al 39′ Varas deve immolarsi sulla conclusione dello scatenato Calì per evitare guai peggiori. Quattro minuti dopo la prima e vera propria reazione padovana. Cross dalla sinistra di Villa, Spagnoli attacca il primo palo e prova a beffare di petto Nobile. Pallone a lato non di molto.
Il secondo tempo
Nessun cambio all’intervallo per il Padova, Foschi cambia Pellizzari e inserisce l’esperto Anghileri. Liguori prova a spaventare Nobile, ma la sua botta è fuori di poco. La risposta del Renate è come al solito sulle spalle dei due trequartisti, Calì e Delcarro, e le sponde di De Leo, quest’ultimo pericoloso al 53′. Andreoletti nel giro di 6′ ribalta l’11, passando ad un 4-2-4 ultra offensivo, con Liguori, Buonaiuto larghi a supporto del tandem Bortolussi-Spagnoli. In mezzo al campo Cretella e Varas dirigono le operazioni.
Il match, inevitabilmente, diventa pura guerriglia sportiva. Il Renate appena può perde tempo, il Padova prova ad accellerare, soprattutto con i terzini neo entrati Kirwan e Favale. Grosse occasioni non ci sono fino al 66′, quando la girata di Bortolussi in piena area di rigore esce di un amen alla destra di Nobile. I padroni di casa arretrano, provandoci solo in contropiede. Al contrario il Padova, con le due catene esterne, prova a mettere in moto il prima possibile Bortolussi e Spagnoli, ma non è proprio serata per la capolista. Al 76′ Plescia gira a lato dal limite e due minuti dopo Calì raccoglie un disimpegno centrale di Perrotta e di controbalzo fredda Fortin.
Il colpo stenderebbe un toro, ma non questo Padova. All’84’ Liguori rientra sul mancino e disegna un arcobaleno su cui basta la nuca di Bortolussi per accorciare le distanze. Quattordicesimo centro stagionale per il 20 di Andreoletti. Gli ultimi minuti sono assalti spuntati e privi di logica. Al Favini finisce con un k.o. che fa male e da metabolizzare in fretta. Lunedì con la Pergolettese, passi falsi non sono ammessi.
Questo il tabellino della gara:
RENATE-PADOVA 3-2
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Buonaiuto (P) al 18′ p.t., Calì (R) al 31′ p.t., Delcarro (R) al 33′ p.t.; Calì (R) al 33′ s.t., Bortolussi (P) al 39′ s.t.
RENATE (3-4-2-1)
Nobile 6; Pellizzari 6 (dal 1′ s.t. Anghileri 5,5), Auriletto 5,5, Gardoni 6,5 (dal 22′ s.t Mastromonaco 6); Eleuteri 6,5 (dal 15′ s.t. Ziu 5,5), Vassallo 6,5, Bonetti 6,5, Ghezzi 5,5; Delcarro 7 (dal 42′ s.t. Bocalon s.v.), Calì 7,5; De Leo 6,5 (dal 15′ s.t. Plescia 6)
PANCHINA Esposito, Marchetti, Mazzaroppi, Ombra, Satriano, Siega,
ALLENATORE Foschi
PADOVA (3-4-2-1)
Fortin 6; Pirrello 5 (dal 15′ s.t. Kirwan 6), Delli Carri 6, Perrotta 5; Capelli 6 (dal 9′ s.t. Cretella 5,5), Fusi 5,5 (dal 9′ s.t. Bortolussi 6,5), Varas 5,5, Villa 5 (dal 15′ s.t. Favale 5,5); Liguori 6,5, Buonaiuto 6 (dal 27′ s.t. Valente 5,5); Spagnoli 5,5
PANCHINA Sala, Voltan, Bianchi, Crisetig, Faedo, Granata, Montrone, Tumiatti
ALLENATORE Andreoletti 5,5
ARBITRO Di Cicco di Lanciano
ASSISTENTI Pinna-De Vito
AMMONITI Fusi (P), Ghezzi (R) Plescia (R), Liguori (P) per gioco scorretto; Delcarro (R) per comportamento non regolamentare;
NOTE paganti NC, incasso di NC euro; abbonati NC, quota di NC euro. Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 1-0. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 1′, s.t. 5’
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