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Soddisfazione e orgoglio dalla politica dopo che Pordenone è stata proclamata capitale della cultura per il 2027. L’annuncio è avvenuto oggi, mercoledì 12 marzo 2025, nel corso della cerimonia che si è tenuta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma. Presenti, oltre alla giuria di selezione e al Ministro Alessandro Giuli, tutti i rappresentanti delle città finaliste compreso il vicesindaco Parigi.
Le motivazioni
Gli esperti, dopo aver valutato tutti i dossier, sono rimasti colpiti dal progetto messo in campo dalla città di Pordenone. Un modello “innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità”. La giuria ha accolto con piacere un approccio che punta a “rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità”. Particolarmente apprezzata “è la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività”.
La cultura da questo punto di vista diventa, si legge nella motivazione, “un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato”, e di integrare le varie istituzioni culturali (musei, università e associazioni) garantendo “una rete solida e partecipativa”.
Fondamentale, infine è il focus dedicato ai giovani, considerati non solo dei fruitori ma dei veri “protagonisti del processo creativo, confermando la visione dinamica e inclusiva del progetto”.
Fedriga: “Un successo straordinario”
Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga è soddisfatto del lavoro messo in campo da tutto il territorio della Destra Tagliamento. “Pordenone capitale italiana della Cultura 2027 è l’ennesima dimostrazione della centralità del Friuli Venezia Giulia a livello nazionale e internazionale. Dopo l’avvio solo pochi giorni fa di GO!2025, il prestigioso evento transfrontaliero che quest’anno sta unendo Gorizia e Nova Gorica nella capitale europea della Cultura, oggi arriva questa affermazione straordinaria che ci riempie di orgoglio. Anche in questa occasione saremo pronti a valorizzare le numerose peculiarità e bellezze del nostro territorio”.
Agrusti: “Un grande giorno per la città”
Michelangelo Agrusti non usa mezzi termini dopo la proclamazione avvenuta a Roma. “È un grande giorno per Pordenone e tutta la sua provincia, intelligentemente coinvolta dalla città capoluogo a rappresentare un ecosistema culturale prezioso, capace di far immaginare un futuro importante dal punto di vista culturale. Una vicenda – ha aggiunto – di cui si è fatto protagonista il sindaco uscente, Alessandro Ciriani”.
Loperfido: “Un’emozione indescrivibile”
Per Emanuele Loperfido è stata “un’emozione indescrivibile assistere alla proclamazione del Ministro Giuli. L’attesa è stata carica di suspense, ma quando ha pronunciato il nome di Pordenone, l’emozione si è trasformata in commozione”.
È un riconoscimento che non premia solo la città, prosegue il parlamentare, “ma un intero territorio: la sua storia, le sue eccellenze e la capacità di lavorare insieme per un grande obiettivo. Un traguardo che è il frutto dell’impegno di tanti, di una comunità che ha creduto in questo sogno e lo ha reso realtà”.
La soddisfazione di Alessandro Basso: “Ci ho creduto fin dal primo momento”
Sensazioni più che condivise anche da Alessandro Basso, candidato sindaco per Fratelli d’Italia a Pordenone. “Ritengo sia il giusto coronamento di un percorso importante fatto in questi anni, il frutto di un lavoro che è stato compiuto in sinergia tra tante persone e diversi enti. È il giusto premio a una città, Pordenone, che da sempre si contraddistingue per la sua grande laboriosità; per il genio della nostra gente che ha già saputo trasformare un territorio da agricolo a industriale e si appresta ora a vivere un’ulteriore evoluzione diventando meta culturale. È, però, anche la vittoria di tutto un territorio che ancora una volta ha fatto squadra dimostrandosi maturo e pronto a sfide di livello nazionale e non solo; anche per questo mi sento di dire che meritiamo di avere nuovamente quell’Ente di area vasta che rappresenti tutto il pordenonese”.
La soddisfazione di Alessandro Basso, tuttavia, è anche personale “perché personalmente ci ho creduto fin dal primo momento e mi sono speso in regione per garantire i fondi necessari alla creazione del dossier. Fa davvero piacere sapere di averci messo del mio in quella che è un’operazione davvero fondamentale per la città”.
Basso si mostra pronto, inoltre, a lavorare con tutti “coloro che vorranno esserci in maniera costruttiva perché sta a noi tutti, nessuno escluso, ora giocarci questa carta in maniera giusta; abbiamo davanti un periodo di duro lavoro che dobbiamo svolgere uniti perché per Pordenone l’occasione è davvero ghiotta. Abbiamo tanta energia pronta per essere liberata e adesso abbiamo la chance di sfogarla costruttivamente; metteremo benzina nel nostro motore così da dare impulso alla cultura, al turismo e all’economia”.
Marco Salvador: “Pordenone è ora una fucina culturale”
L’esponente de La Civica Marco Salvador ci ha tenuto a sottolineare tutto il processo di trasformazione di Pordenone che, da “città di industrie e caserme” è diventata a tutti gli effetti “una fucina culturale”. “Nel 2016, per la prima volta, come lista Pordenone 1291 presentammo la proposta di candidare la città a capitale della cultura”. Oggi quella proposta è diventata realtà, prosegue Salvador che si complimenta con “l’amministrazione, l’ex sindaco Ciriani, gli uffici, le associazioni, e i sindaci del territorio” per il lavoro svolto.
Conficoni: “Una vittoria della città”
“Il grande risultato raggiunto oggi da Pordenone ci rende orgogliosi. È una magnifica vittoria della città che premia un lungo percorso di crescita”, ha affermato il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd). “Oggi è stato coronato un percorso avviato diversi anni fa quando furono promossi ingenti investimenti in strutture e manifestazioni per far sì che Pordenone fosse riconosciuta non solo come città dell’industria e delle caserme, ma anche come luogo di cultura, elemento fondamentale per promuovere il benessere del territorio stimolando creatività e innovazione”.
Per la segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti Pordenone “ha saputo conquistarsi un ruolo nazionale e creare un movimento di idee, attirando turismo di qualità e intelligenze da tutta Europa. Oggi – prosegue l’esponente dem – raccoglie i frutti con questo riconoscimento che vale per tutto il Friuli Venezia Giulia e conferma che se si lavora bene, con lungimiranza, le occasioni crescono e anche l’economia ne gode”.
Elogi anche dalla deputata del Pd Debora Serracchiani: “Pordenone ha una riconosciuta fama di civiltà, dove cultura e lavoro sono il pane quotidiano. Il progetto si è dimostrato capace di superare passaggi e selezioni durati anni fino a raggiungere l’obiettivo. Il sigillo del Ministero della Cultura viene giustamente a premiare fiducia, intelligenza e tenacia”.
Capozzella (M5s): “Un percorso concreto, trasversale, vincente”
Mauro Capozzella, coordinatore provinciale del M5S, ha posto l’accento sul “percorso partecipativo, intelligente, trasversale, concreto che ha portato ad un progetto vincente. Pordenone ha le carte in regola per essere una capitale della cultura a 360 gradi. Bravi tutti a cominciare da Marco Salvador che nel lanciò l’idea anni fa e che ha trovato l’allora sindaco Alessandro Ciriani e da oggi il reggente Alberto Parigi il punto di incontro fra chi vive la sua città e chi la rappresenta amministrativamente con amore”.
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