“Sanzioni devastanti per Putin se non accetta la tregua”

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Putin visita le truppe nel Kursk: “Liberarla il prima possibile”. Kiev ha approvato la proposta americana per 30 giorni di cessate il fuoco nella guerra con Mosca, avanzata durante i negoziati di pace guidati dagli Stati Uniti a Gedda, Arabia Saudita. A questo punto è il Cremlino che deve dare il suo eventuale via libera alla tregua. Il presidente ucraino Zelensky, assente all’incontro (come Trump), spinge quindi gli Stati Uniti: “Devono convincere” Mosca ad accettare l’accordo. Trump: “Sanzioni devastanti per Putin se non accetta la tregua”.

Intanto la Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni alle principali città ucraine, tra le quali Kiev, Odessa e Dnipro. Il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski ha confermato che le consegne di aiuti statunitensi all’Ucraina tramite il polo logistico di Rzeszòw-Jasionka sono tornate ai livelli precedenti allo stop deciso da Donald Trump.

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Zelensky: “Migliorare efficacia dei nostri armamenti”

Anche in caso di un futuro accordo di pace, l’Ucraina deve continuare a rafforzarsi con armamenti sempre più avanzati, necessari nell’attuale fase del conflitto. Lo ha ribadito il presidente Volodymyr Zelensky in un messaggio su Telegram, sottolineando l’importanza della produzione e del costante aggiornamento dei droni ucraini, elemento chiave nella strategia di deterrenza contro la Russia e garanzia di sicurezza a lungo termine. “Questo rappresenterà anche un vantaggio a livello globale: dopo la guerra, potremo esportare sicurezza”, ha dichiarato. Zelensky ha inoltre evidenziato il crescente interesse internazionale per i progressi tecnologici e le capacità produttive dell’Ucraina.

Gerasimov: “Fallito il piano di Kiev di usare il Kursk come merce di scambio in negoziato”

Il piano ucraino di sfruttare i successi nel Kursk come leva nei negoziati è fallito. Lo ha dichiarato il generale Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore russo, durante una visita a un centro di comando delle forze impegnate nella controffensiva, accompagnando il presidente Vladimir Putin. Gerasimov ha affermato che le truppe russe hanno ripreso il controllo di oltre l’86% del territorio della regione e ha aggiunto: “La leadership di Kiev puntava sull’incursione nel Kursk per ostacolare i nostri avanzamenti e distogliere le truppe dal Donbass, ma il loro piano è stato completamente sventato”.

Esercito ucraino: “Ci stiamo ritirando dal Kursk”

Il comandante dell’esercito ucraino Oleksandr Syrsky ha lasciato intendere che le sue truppe si sarebbero ritirate nella regione russa di Kursk, dove le forze di Mosca hanno rivendicato rapide conquiste territoriali negli ultimi giorni. “Nella situazione più difficile, la mia priorità è stata e rimane quella di salvare le vite dei soldati ucraini. A tal fine, le unità delle forze di difesa, se necessario, manovrano verso posizioni più favorevoli”, ha affermato su Facebook, utilizzando una frase solitamente usata sia dalla parte russa che da quella ucraina per indicare una ritirata.

Crosetto: “Necessario valutare tutti gli scenari possibili su Ucraina”

In relazione alla guerra in Ucraina e’ fondamentale “ragionare su tutti i possibili scenari”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al termine della riunione tenuta a Parigi con gli omologhi di Francia, Regno Unito, Germania e Polonia. “Dobbiamo ragionare dal positivo all’estremamente negativo”, ha sottolineato Crosetto, aggiungendo: “Dobbiamo preparare soluzioni tecniche e possibilita’ di intervenire su ogni possibile scenario. E’ il dramma, la difficolta’, il peso del nostro lavoro”

Capo Stato maggiore russo: “Liberato 86% del Kursk”

Procede con successo e rapidamente la controffensiva russa nel Kursk. Almeno a quanto riferito al presidente Vladimir Putin dal capo di Stato maggiore Valery Gerasimov. “Un totale di oltre 1.100 chilometri quadrati di territorio e’ stato liberato durante le operazioni offensive, che costituiscono oltre l’86% dell’area precedentemente presa dal nemico”, ha detto Gerasimov nell’incontro con Putin in un posto di comando del gruppo di forze Kursk. Solo negli ultimi cinque giorni, ha riferito, le forze di Mosca hanno ripreso “un totale di 24 localita’ in 259 chilometri quadrati”. Secondo le stime di Gerasimov, “durante i combattimenti nel settore di Kursk, il nemico ha perso oltre 67.000 soldati. Queste sono le unita’ meglio addestrate e altamente motivate delle forze armate ucraine, cosi’ come le formazioni mercenarie straniere”.

Podolyak: “Non so se la Russia stia vincendo”

“Non so se attualmente la Russia stia vincendo. È sugli stessi territori da tre anni e il suo esercito ha avuto grandi perdite. Ha perso la reputazione di mostro militare che ha curato per tanti anni”, ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Otto e mezzo su La7.

Casa Bianca a Mosca: “Vi esortiamo a firmare piano di pace”

“La situazione attuale è che gli ucraini hanno accettato un cessate il fuoco, gli ucraini hanno accettato il piano di pace che è stato messo sul tavolo ieri in Arabia Saudita dal segretario di Stato e dal nostro consigliere per la sicurezza nazionale, con cui ho appena parlato prima di venire qui”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ai giornalisti alla Casa Bianca dopo un’intervista alla Fox. Leavitt ha detto che il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha parlato con la sua controparte russa oggi e che l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà a Mosca questa settimana per esortare la Russia a firmare il piano. Ha descritto lo stato dei negoziati come “sulla decima linea di pace” e ha detto che ora “tocca ai russi accettare questo piano”. Ma ha rifiutato di dire se il presidente Donald Trump avesse intenzione di chiamare il presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di esercitare una pressione diretta per impegnarsi nel cessate il fuoco.

Casa Bianca: “Russi accettino piano per tregua in Ucraina”

“Invitiamo i russi a sottoscrivere questo piano. È la cosa più vicina alla pace che ci sia mai stata in questa guerra. Siamo sulla linea delle (ultime, ndr) dieci iarde e il presidente si aspetta che i russi ci aiutino a correre fino alla end zone (la linea di meta, ndr”: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt parlando con una metafora da football degli sforzi Usa per una tregua in Ucraina, sulla base di un piano gia’ accettato da Kiev.

Putin: “Prigionieri nel Kursk saranno trattati da terroristi”

I prigionieri catturati nella regione russa di Kursk durante l’invasione ucraina saranno trattati “come terroristi secondo le leggi della Federazione Russa”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Interfax, visitando per la prima volta le truppe impegnate nel respingere il tentativo di invasione delle forze di Kiev. Il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, ha detto che sono circa 430 i soldati ucraini fatti prigionieri nella regione russa.

Putin ordina di “liberare completamente” la regione russa del Kursk, occupata in parte da ucraini

Vladimir Putin ordina ai suoi militari di “liberare completamente” la regione russa del Kursk, occupata in parte della truppe ucraine, in quella che appare come la prima risposta indiretta alla proposta di cessate il fuoco di 30 giorni concordata da americani e ucraini. In visita ai soldati che sono in prima linea e che hanno rivendicato la riconquista di diversi villaggi, il presidente russo, rivolto al capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, ha detto: “Mi aspetto che tutte le missioni di combattimento delle nostre unità siano portate a termine e che il territorio della regione di Kursk sia presto completamente liberato dal nemico”.

Podolyak: “Non importa adesione a Nato ma condizioni sicurezza”

“La cosa più importante è che siamo riusciti a rafforzare le posizioni Ucraina, che è pronta a qualsiasi processo di negoziazione perché interessata alla pace. Aspettiamo di vedere come reagirà la Russia dopo le trattative con gli Usa. Abbiamo esperienza di una grande guerra con la Russia che a partire dal 2014 ha violato tutti gli accordi sul cessate il fuoco. Vedremo come lavora il presidente Trump, vediamo i risultati. Il presidente Zelensky prende sempre posizioni chiare e logiche. Trump è attivo, il che è una cosa buona che ci dà speranza. Si sono ripristinati rapporti costruttivi. Non parliamo di mera fiducia ma di passi avanti concreti, cosa che gli Usa stanno facendo”. Così Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Otto e mezzo su La7, alla domanda se si fida o meno di Trump.

Putin: “Battere ucraini nel Kursk il più presto possibile”

Il presidente russo Vladimir Putin ha dato ordine di sconfiggere gli ucraini nella regione di Kursk “il più presto possibile”. Lo riferisce la Tass. Il presidente, in uniforme militare, ha fatto visita per la prima volta alle truppe impegnate nella controffensiva per espellere le forze ucraine presenti nella regione dall’agosto scorso. A riceverlo è stato il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, secondo il quale le forze ucraine sono circondate e vengono “distrutte metodicamente”. I comandi militari hanno affermato che è stato liberato finora l’86% del territorio occupato, e 24 insediamenti solo negli ultimi cinque giorni

Putin in visita alle truppe nella regione di Kursk

Il presidente russo Vladimir Putin ha visitato oggi le truppe impegnate nella controffensiva nella regione di Kursk, presiedendo una riunione di ufficiali in un posto di comando. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe.

Usa, Waltz ha parlato con controparte russa

Il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Mike Waltz ha parlato oggi con la sua controparte russa e discusso la proposta di cessate il fuoco in Ucraina concordata ieri dalle delegazioni di Wahsington e Kiev nell’incontro di Gedda. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

Casa Bianca: “L’inviato di Trump a Mosca in settimana”

Steve Witkoff, l’inviato di Donald Trump, volerà a Mosca in settimana. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

Presidente di Netflix dona 2 milioni di aiuti all’Ucraina

Il co-fondatore di Netflix, Reed Hastings, ha donato 2 milioni di dollari all’Ucraina. Lo riporta il sito specializzato in spettacolo Deadline. Mentre traballa l’assistenza di Washington al Paese in guerra dall’invasione russa del 2022, il presidente della piattaforma di streaming ha preso l’iniziativa e ha versato la cifra all’organizzazione White Stork. Questo ente di beneficenza fondato tre anni fa da veterani statunitensi in supporto a Kiev userà i fondi di Hastings per acquistare sistemi di disturbo anti-drone, che costano fino a 6.000 dollari a seconda della loro potenza, e kit medici salvavita per la linea del fronte. White Stork, che prende il nome dall’uccello nazionale dell’Ucraina, ha consegnato oltre 120.000 kit di questo tipo dall’inizio delle ostilità. Sempre in aiuto al popolo ucraino, due anni fa Hastings aveva donato 1 milione di dollari all’organizzazione Razom.

Tajani: “Ora serve grande coesione per costruire pace”

“Sono in partenza per il Canada dove fino a venerdì sera si svolgerà il G7 dei ministri degli Esteri. Sarà la migliore occasione questa per rinforzare la collaborazione tra gli Stati Uniti, l’Italia, la Germania, la Francia, il Giappone e l’Unione europea, perché abbiamo bisogno in questo momento di grande coesione per costruire la pace”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un video messaggio pubblicato su X.

Madrid: “Nessuno parla di inviare truppe al fronte in Ucraina”

“Lo dico pubblicamente da questa tribuna perché non ci siano dubbi: nessuno sta pensando di inviare truppe al fronte. Di certo non il governo di Spagna”. E’ quanto ha ribadito oggi il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, durante l’audizione odierna al Congresso spagnolo sul conflitto in Ucraina, nel replicare ai portavoce del partito della sinistra radicale Podemos e alla confluenza di sinistra Sumar, alleata nel governo presieduto da Pedro Sanchez, che hanno manifestato una “ferma opposizione” all’eventuale spiegamento di militari spagnoli in missione di peacekeeping in Ucraina. Sia Albares che il premier Sanchez hanno definito nei giorni scorsi ‘prematuro’ un dibattito su questa eventualità.

Londra revoca accredito a diplomatico russo per ritorsione

Il governo di Keir Starmer ha formalizzato oggi la revoca dell’accredito nei confronti di un diplomatico russo a Londra come ritorsione contro il recente annuncio dell’espulsione di due diplomatici britannici da Mosca, accusati di attività di spionaggio: accusa di cui il Regno Unito contesta la fondatezza. Lo riferisce il Foreign Office, a margine della convocazione nella sede del ministero degli Esteri dell’ambasciatore russo, a cui era stata consegnata una nota di protesta.

Trump: “Sanzioni finanziarie su Mosca sarebbero devastanti”

Eventuali sanzioni finanziarie sulla Russia “potrebbero essere devastantie”. Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale ribadendo che i presidenti “Bush, Obama e Biden hanno rinunciato alla Georgia e alla Crimea”, al contrario di lui che “sta facendo di più”.

Erdogan: “Spero Russia risponda in modo costruttivo a tregua”

“L’accettazione, da parte dell’Ucraina, di un cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti è positiva”. Ora, “la speranza è che anche la Russia risponda in modo costruttivo”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un punto stampa congiunto con il primo ministro polacco Donald Tusk.

“La posizione della Turchia sulla guerra tra Russia e Ucraina è chiara fin dall’inizio”, ha aggiunto Erdogan, che ha poi espresso il desiderio che “entrambi i paesi pongano fine alla guerra con una pace giusta”. “Se gli ultimi sviluppi riporteranno Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, saremo pronti a fornire qualsiasi tipo di supporto, anche ospitando i colloqui”, ha proposto Erdogan.

Tusk: “Turchia abbia ruolo attivo per colloqui Mosca-Kiev”

Il premier polacco Donald Tusk, presidente di turno dell’Ue, ha affermato di avere offerto alla Turchia di avere un ruolo attivo per avviare colloqui di pace tra Ucraina e Russia. “Ho offerto alla Turchia di avere un ruolo attivo per iniziare il processo di pace”, ha affermato Tusk, riferisce Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ad Ankara. “Nel settore della Difesa siamo partner, i colloqui di oggi sono un punto di svolta”, ha aggiunto Tusk, auspicando maggiore cooperazione tra la Polonia e la Turchia nel settore della Difesa e a livello economico.

Trump: “Fidarsi di Putin? Non ci abbiamo ancora parlato”

Donald Trump risponde “no comment” ad una domanda sui colloqui con la Russia per la pace in Ucraina. “Non commenterò. Abbiamo delle persone lì”, ha detto il presidente riferendosi ai sui inviati per i negoziati. Quanto alla fiducia nei confronti di Vladimir Putin il presidente americano ha risposto: “Non ci abbiamo ancora parlato”.

Trump: “Nostri rappresentanti si stanno recando in Russia”

“Abbiamo persone che si stanno recando in Russia in questo momento”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sta incontrando il primo ministro irlandese Micheal Martin alla Casa Bianca. Lo riporta il Guardian. “Ora dipende dalla Russia”, ha detto, sottolineando che “abbiamo ricevuto alcuni messaggi positivi sul cessate il fuoco”.

Ministro Esteri Ucraina: “Al porto di Odessa attacco a sicurezza alimentare”

“Nel porto di Odessa la Russia ha colpito un’imbarcazione civile carica di grano diretto in Algeria” e “questo è un attacco contro la sicurezza alimentare globale e la sicurezza marittima”. Scrive così su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, con le “condoglianze alle famiglie dei cittadini siriani morti nell’attacco” che “dimostra quando questa guerra sia vicina all’Algeria, alla Siria e ad altri Paesi”. Secondo il bilancio confermato dalle autorità ucraine, nell’attacco missilistico sono rimasti uccisi quattro giovani siriani, membri dell’equipaggio del mercantile battente bandiera delle Barbados MJ Pina, che stava caricando grano per esportarlo in Algeria. Altre due persone sono rimaste ferite.

Cosa farà la Russia di Putin dopo che l’Ucraina ha accettato la proposta sulla tregua degli USA

Kiev ha detto sì alla proposta degli Stati Uniti su una tregua totale di 30 giorni. E la parola passa ora alla Russia: ecco tutti gli scenari possibili e che cosa potrebbe fare Vladimir Putin.

Cei: “In Europa serve sviluppo, non tamburi di guerra”

L’Europa “ha bisogno di recuperare i suoi valori fondativi – pace, libertà, democrazia, diritti, giustizia sociale – facendo risuonare la propria voce di pace. In un momento storico in cui si insiste sui temi della sicurezza e della difesa, è fondamentale che tali preoccupazioni non diventino tamburi di guerra”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente Cei. I vescovi sottolineano “l’urgenza che gli investimenti pubblici siano indirizzati primariamente a sostenere le persone bisognose, le famiglie povere, le fasce sociali più deboli, ad assicurare a tutti adeguati servizi educativi e sanitari, a contrastare il cambiamento climatico. In quest’ottica, sarebbe opportuno riportare il tema dello sviluppo sostenibile al centro delle scelte politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Europea”.

Zelensky: “Massima pressione” di russi su ucraini regione Kursk

La Russia sta esercitando la “massima pressione” sulle truppe ucraine nella regione di Kursk. Lo ha ammesso oggi Volodymyr Zelensky dopo che negli ultimi giorni la Russia ha rivendicato la riconquista di diverse località nella zona. “I russi stanno chiaramente cercando di esercitare la massima pressione sulle nostre truppe” nella regione di Kursk, ha dichiarato il presidente ucraino in una conferenza stampa a Kiev. Le forze armate ucraine occupano da agosto una piccola parte della regione situata al confine con l’Ucraina.

Zelensky: “Se Mosca dice no mi aspetto misure forti da Usa”

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato in un briefing a Kiev di aspettarsi misure forti dagli Stati Uniti se la Russia respinge la proposta di Washington di un cessate il fuoco di 30 giorni con l’Ucraina. “Capisco che possiamo contare su misure forti. Non conosco ancora i dettagli, ma stiamo parlando di sanzioni (contro la Russia) e di rafforzamento dell’Ucraina”, ha affermato Zelensky.

Fdi si astiene sul testo su Kiev, a favore sulla difesa Ue

Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, a quanto si apprende, hanno votato a favore della risoluzione sul libro bianco sulla difesa Ue, che accoglie le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo. La delegazione si è invece astenuta sull’altra risoluzione, quella sull’Ucraina, per sottolineare la presa di distanza con un testo che, a loro giudizio, non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce – ha spiegato da Nicola Procaccini in Aula – “per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l’Ucraina”.





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