«Risanamento in tre anni faremo una terrazza a mare»

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Allora, sindaco Gaetano Manfredi e commissario di Governo per l’area ex Italsider: la Cabina di regia su Bagnoli ha tutta l’aria di essere una svolta, come stanno le cose?
«Per Bagnoli è un passo in avanti molto importante: è stato recepito il progetto di bonifica a mare, ora abbiamo tutte le autorizzazioni per il risanamento del mare. Contiamo di partire per fine anno massimo l’inizio del prossimo. Per completare il risanamento serviranno circa 3 anni. Le bonifiche a terra invece sono già tutte avviate: tutte le opere sono finanziate incluse quelle per le infrastrutture. Dopo decenni di attese l’intera area sta cambiando volto con i primi abbattimenti dei manufatti e con l’avvio delle bonifiche a terra e a mare. Con i primi usi temporanei, il sito già sarà utilizzabile. L’obiettivo è restituire Bagnoli al territorio e a tutti i napoletani per poterne finalmente usufruire con i lidi, il parco urbano, le aree verdi e il parco dello sport».

L’estate scorsa la premier Giorgia Meloni firmò il Patto per Bagnoli dal valore di 1,2 miliardi. Oggi non era presente in Cabina di regia ma lei l’ha incontrata: avete discusso anche di Bagnoli?
«Abbiamo scambiato qualche opinione. Con la Cabina di regia stiamo proseguendo il virtuoso percorso istituzionale avviato con il Governo, viene formalizzato il passo in avanti decisivo che abbiamo compiuto per il risanamento e la riqualificazione dell’area di Bagnoli».

Al netto del dato politico e amministrativo, dopo 40 anni di immobilismo la gente vuole vedere davvero cosa sta succedendo dentro quel sito, non vuole più aspettare, vuole toccare con mano i progressi che si stanno facendo…
«Ci sono elementi di novità, penso agli usi temporanei del sito: già stiamo utilizzando la Porta del Parco e l’Auditorium. Stiamo lavorando per la riqualificazione del Pontile nord – che da progetto doveva essere addirittura abbattuto – e sulla colmata per avere un uso più intensivo di questi due siti».

Vale a dire?
«Che nel 2026, all’inizio del nuovo anno, vorremmo utilizzare al meglio il Pontile che diventerà luogo per le passeggiate a mare e per fare sport. E la colmata che non sarà più abbattuta, ma rifunzionalizzata; del resto è una terrazza sul mare».

A Bagnoli c’è il mare ma nessun porto…
«È stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra il commissario straordinario, il Comune di Napoli, l’Autorità di Sistema Portuale e Invitalia per la valutazione della proposta progettuale di project financing presentata da un raggruppamento di imprese. L’obiettivo è la sistemazione dell’area con una serie di pontili. L’occasione per regolarizzare le autorizzazioni in un’area dove c’è tanta confusione. Ci sarà un pontile principale con nove bracci e vi potranno attraccare yacht fino a 30 metri. Un progetto da 60 milioni».

La sostanza è che con la Cabina di regia è stato dato il via libera a tutti i correttivi del Piano Bagnoli: sull’archeologia industriale che progetti ci sono?
«Procederemo con la messa in sicurezza a partire dall’ex acciaieria. Poi faremo una operazione di scouting per il reperimento di risorse sia pubbliche che private, il partenariato è fondamentale. L’esempio è quella della Anton Dohrn, un investimento pubblico, che nei “tre bicchieri” sta installando un laboratorio e sarà pronto entro la fine dell’anno. Lavori iniziati nel 2023. Sono avviate le opere di ripristino e ampliamento degli impianti di acquacoltura dell’edificio “6 bicchieri”, la cui conclusione è prevista entro la prima metà del 2026 e pertanto entro la fine dell’anno il Centro sarà operativo e funzionante».

Nell’ex acciaieria è previsto il centro congressi di Napoli?
«L’idea è che l’acciaieria potrebbe diventare un Centro congressi, per noi sarebbe la destinazione d’uso più appropriata. Ci aspettiamo l’interesse degli investitori su questa nostra proposta».

Torniamo sul tema mare: alcune associazioni ambientaliste sostengono che il recupero del mare di Bagnoli, anche attraverso impianti di depurazione, possa danneggiare l’oasi della Gaiola: come stanno le cose?
«Sul progetto tecnico ereditato, abbiamo già apportato dei miglioramenti. Ci tengo a chiarire che la portata di scarico non cambia. Siamo comunque sempre disposti al confronto nel merito sempre nell’ottica di tutelare l’ambiente. Ci sarà un grande miglioramento».

Il Parco dello Sport dovrebbe essere consegnato entro i prossimi 12 mesi: come e da chi sarà utilizzato?
«Abbiamo già aperto un tavolo con il ministero dello Sport e con “Sport e Salute” la società dello Stato che si occupa di sviluppo dello sport, per la pianificazione del Parco dello Sport. Molte sono le federazioni che vogliono venire a Bagnoli, non solo quella del tennis. Tutti ci stanno chiedendo informazioni. La nostra idea è poi avere impianti anche sulla marina di Bagnoli degli spazi, dove per esempio, si potrebbe fare vela o canottaggio».

L’idea del Calcio Napoli di fare in quell’area il centro sportivo è ancora in piedi? La stuzzica?
«Al momento non c’è questa ipotesi, ci sono troppi vincoli su quell’area che rendono complicata l’idea. Noi stiamo ragionando con il Coni e con il ministero dello Sport tutti vogliono venire da noi. Con loro vogliamo mettere in piedi un coordinamento anche perché poi ci sarà il solito problema della gestione dei futuri impianti una volta ultimati».

Quando la nuova Bagnoli finirà come se la immagina?
«Ci sono due cose che mi stanno particolarmente a cuore: il Parco urbano, me lo immagino attrezzato, un luogo dove passare il tempo libero, dove si possa fare sport, un parco moderno di cui la città ha bisogno. E poi che la colmata a mare, voglio ricordarlo non sarà tolta se non nella quota del 20%, sia una piattaforma per lo sport acquatico, per l’accesso a mare, tutto sarà e deve essere pubblico».





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