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Primo passo di attuazione della legge sui consorzi industriali approvata dal Consiglio regionale. I lavoratori lanciano un corteo
“Il primo passo di attuazione della legge sui consorzi di sviluppo industriale è compiuto” commentano soddisfatti il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore all’economia Leonardo Marras. Un atto che riguarda anche il futuro dell’ex Gkn. La legge è nata proprio su iniziativa della Rsu dell’ex Gkn.
La legge che lo permette, unica in Italia, era stata approvata dal Consiglio regionale il 21 dicembre 2024, approvazione che era stata festeggiata in strada dal presidio dei lavoratori ex Gkn.
La giunta regionale adesso ha dato il via libera alla delibera che promuove la nascita del consorzio: un nuovo consorzio di sviluppo industriale della piana fiorentina aperto, nella fasa costitutiva, ai soli enti pubblici del territorio, ovvero la Città metropolitana, i Comuni della Piana e la Camera di commercio di Firenze.
Con la legge di dicembre la Regione si era voluta dotare di uno strumento per agevolare una nuova organizzazione delle aree produttive dismesse, tramite il coordinamento fra gli enti del territorio in modo da potenziarne la competitività. L’obiettivo, spiega la Regione, è un sostegno allo sviluppo economico e il favorire la nascita di società cooperative per salvaguare i livelli occupazionali e incentivare la ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici di aziende in situazioni di crisi, come quelli per l’appunto dell’ex Gkn di Campi Bisenzio che ha ispirato la legge.
“L’iter è ancora lungo – spiegano il presidente e l’assessore – ma il nostro impegno è di accelerare i tempi al massimo”.
“Contiamo di ricevere le adesioni degli enti locali della piana fiorentina nelle prossime settimane – aggiunge Marras – e di andare alla costituzione formale in tempi rapidi. Il consorzio di sviluppo industriale può essere uno strumento molto utile per puntare alla reindustrializzazione dell’area e una barriera alla speculazione, favorendo la vocazione manifatturiera della nostra regione a partire dalle vicende come la Gkn che meritano tutta la nostra attenzione”.
“I lavoratori di quella azienda che stanno per essere licenziati hanno presentato un piano industriale che è in corso di valutazione anche da parte delle strutture regionali – conclude Marras -. La neonata cooperativa potrebbe beneficiare delle opportunità che anche il consorzio costituendo potrà offrire per insediare le nuove produzioni”.
La norma approvata a dicembre permette ai consorzi di intervenire con azioni di riqualificazione infrastrutturale nelle aree industriali dislocate sul territorio regionale, creando così le condizioni per nuovi insediamenti produttivi e favorendo i processi di riconversione delle aziende esistenti. I consorzi potranno anche individuare e acquisire, su proposta ad esempio della Regione, aree industriali e immobili destinati alla produzione, con priorità per il recupero e l’ampliamento delle aree dismesse e agevolare, in caso di crisi industriali, la cessione dell’azienda o di rami d’azienda ai lavoratori o a cooperative da loro costituite, per favorire la continuità dell’attività.
Sull’avvio dell’iter per la costituzione del consorzio di sviluppo industriale della Piana è intervenuta la Rsu ex Gkn, che parla di un piccolo passo storico: “Un passo necessario per la riconversione ecologica dell’ex Gkn e la nascita di un polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile. Il consorzio sancisce la possibilità per la Regione di scardinare l’immobilismo attorno a uno stabilimento industriale, lasciato inattivo per quasi quattro anni, con il rischio che vada in degrado e diventi preda della speculazione immobiliare”.
Un valore che non riguarda solo la ex Gkn ma che è universale: “Spesso la rendita immobiliare è ancella della speculazione finanziaria. E il caso Gkn sembrerebbe dimostrarlo. Con questo atto si riconosce l’intervento pubblico come strumento per contrastare la deindustrializzazione del proprio territorio, un deterrente per chiunque pensi di fare affari immobiliari sulle pelle dei territori e dei posti di lavoro, trasformando le fabbriche in ‘immobili-carcasse’. Il consorzio favorisce potenzialmente qualsiasi attività di reindustrializzazione: le resistenze contro questo consorzio sono letteralmente resistenze contro il lavoro”.
La Rsu ricorda che i tempi stringono: gli operai sono al 14° mese senza stipendio né ammortizzatori e il 26 marzo potrebbero partire le lettere di licenziamento. Rsu ex Gkn, Fiom e le altre organizzazioni sindacali continuano e continueranno nella lotta “perché sia pagato tutto il dovuto ai lavoratori e perché nessuno venga lasciato indietro”.
Alle proposte di reindustrializzazione già avanzate, si è affiancata anche la proposta del Polo della Cultura Working Class. Dal 4 al 6 aprile si terrà il Terzo Festival della Letteratura Working Class.
Dal festival, il 5 aprile alle 18, partirà il corteo “Siamo pubblica utilità”, verso il centro di Campi Bisenzio: “Non sappiamo più in che lingua spiegare che ogni giorno che passa, il piano industriale è a rischio – conclude la Rsu – L’iter per la costituzione del consorzio è stato avviato e i primi soggetti che dovranno entrare in questa nuova realtà sono i Comuni della Piana. Aspettiamo un segnale chiaro e concreto anche da quella parte. Occorre fare presto, altrimenti si rischia che l’operazione sia perfettamente riuscita ma nel frattempo il paziente è morto. Noi, insieme a tutta la comunità solidale che ci sostiene, non permetteremo semplicemente che finisca così. Pretendiamo che ai lavoratori sia pagato tutto il dovuto, che nessuno venga lasciato indietro e che si muovano passi chiari verso la pubblica utilità. A questo punto ci domandiamo se il rischio di un crollo del piano industriale sia un problema solo nostro o dell’intero territorio”.
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